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Il turismo viene spesso presentato come un mezzo per far rinascere paesi e territori disabitati, abbandonati o in declino. Di recente, ha confermato questa idea anche il cosiddetto Bando borghi che, con una delle due linee finanziate dal PNRR, destinerà ventuno progetti pilota in altrettanti borghi, uno per ciascuna regione e provincia autonoma, con 420 milioni di euro: 20 a borgo. Ma questa impostazione funziona? E, in questo contesto, che ruolo giocano i fondi della Politica di coesione UE? Sarah Gainsforth ha provato a rispondere a questa domanda, andando in Calabria.

Il longform di Sarah Gainsforth

In un percorso che si è snodato tra la costa Jonica e quella Tirrenica, Gainsforth ha visitato Comuni, cooperative, festival e musei, incontrando sindaci, archeologi, accademici e operatori turistici. Da Gerace a Nicotera, da Camini a Rende passando per Badolato, Monasterace e per l’iconica Certosa di Stilo, i chilometri macinati dalla giornalista di ABNE l’hanno portata a riflettere sul turismo in relazione a diversi temi: i servizi pubblici, l’immigrazione, l’economia locale. 

Il risultato di questo intenso viaggio è il settimo longform di A Brave New Europe, che si intitola “Il turismo senza le persone non funziona” e che racconta proprio come, per far si che il turismo sia una risorsa per determinati luoghi, è importante che questi siano vivibili e vivi, che siano innanzitutto delle comunità. Tutto questo, grazie o nonostante i fondi europei, che in Calabria finiscono troppo spesso per essere sprecati, malgestiti o usati per spese ordinarie.

 

Leggi il longform

 

Il webinar di approfondimento

Il tema “Turismo responsabile” è stato approfondito martedì 17 maggio  nel corso di un webinar Zoom a cui sono intervenuti Sarah Gainsforth, giornalista e autrice dell’articolo, Francesco Biacca, Fondatore Evermind, Filippo Tantillo, ricercatore territorialista, Francesco Cuteri, archeologo, e Lorenzo Bandera, ricercatore di Secondo Welfare.

 

 

Cos’è A Brave New Europe

È un progetto di Slow News e Percorsi di Secondo Welfare finanziato dall’Unione Europea per disegnare una “mappa” che aiuti a conoscere e comprendere meglio la Politica di coesione europea. A questo scopo A Brave New Europe – ABNE per gli amici – si avvale delle competenze di giornalisti, ricercatori ed esperti per raccontare attraverso dati, storie e persone 10 temi che consideriamo cruciali per il nostro futuro. Per dare gambe a un’Europa più coraggiosa.

 

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