#Denatalitalia

La denatalità è un problema che interessa l’Italia da anni e con la pandemia di Covid-19 le cose sono ulteriormente peggiorate. Dal 2013 infatti il numero di nascite è calato continuamente, ma è nel 2021 che è stato raggiunto il livello più basso mai registrato (finora): 399.000.

Questo calo dei nati, unitamente al generale invecchiamento della popolazione, ha e avrà un forte impatto sulla sostenibilità del nostro welfare. Una popolazione sempre più anziana, infatti, fa lievitare i costi per previdenza e della sanità. E se al contempo la popolazione attiva diminuisce, il numero di contribuenti cala, la fiscalità generale si addossa un peso che non può sopportare e il sistema sociale rischia di collassare.

È possibile invertire questo trend? Ed in particolare, come si può favorire l’aumento delle nascite nel nostro Paese? È il tema che affrontiamo nella serie “Denatalitalia” con cui vogliamo capire i termini del problema, la sua importanza a livello nazionale ed europeo, le misure (non) adottate per affrontarlo e, soprattutto, le nuove soluzioni che potremmo mettere in campo. Anche copiandole da altri Paesi.

Di seguito i nostri approfondimenti.

In questi giorni la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipa al Budapest Demographic Summit promosso dal Primo Ministro ungherese. Sarà l'occasione di capire cosa intende fare il Governo per affrontare la denatalità, che pare avrà particolare risalto nella Legge di Bilancio.
Su Buone Notizie Ester Bonomi indica le misure che la Politica dovrebbe prioritariamente adottare per provare a invertire il trend negativo dell'Italia.
La popolazione italiana continua a diminuire e questo genera conseguenze su vari fronti, tra cui la sostenibilità del nostro sistema di protezione sociale. Uno sguardo a cosa fanno gli altri Paesi europei.