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Primo Welfare

Con il termine “primo welfare” ci riferiamo al sistema tradizionale di protezione sociale organizzato e gestito dallo Stato tra fine Ottocento e inizio Novecento per rispondere a rischi e bisogni sociali dei cittadini. Per questo esso è spesso indicato anche come “Welfare State” o “Stato Sociale”

Il primo welfare include una serie di politiche pubbliche e programmi “essenziali” – come pensioni, assistenza sanitaria, tutele contro la disoccupazione, istruzione, politiche per la famiglia, politiche abitative, etc. – che intendono garantire il benessere dei cittadini attraverso la redistribuzione delle risorse e la fornitura di servizi.

Il primo welfare rappresenta quindi la base del sistema di protezione sociale. Su di esso si innestano le evoluzioni e le integrazioni del secondo welfare, che coinvolge attori non-pubblici (Terzo Settore, aziende, corpi intermedi…) per rispondere ai rischi e bisogni in una logica sussidiaria e integrativa rispetto alle politiche pubbliche tradizionali.

Di seguito i nostri articoli in cui approfondiamo dinamiche e esperienze realizzate nel perimetro del primo welfare.

Mentre si attende l'approvazione del Piano Casa entro giugno 2025, la legge di bilancio introduce agevolazioni fiscali che, pur mirando a sostenere i lavoratori, non affrontano direttamente l'emergenza abitativa.
È la domanda al centro del volume curato da Federico Boccaletti, che esplora l'evoluzione del welfare italiano domandandosi quanto le sinergie tra Pubblico e privato possano migliorare le risposte ai bisogni sociali. Nel libro anche un capitolo firmato da Franca Maino.
Una maggiore conoscenza finanziaria può aiutare le famiglie a prevenire la vulnerabilità e il rischio di esclusione, ma non basta. Serve un reddito che permetta di avere condizioni di vita degne e che consenta alle famiglie di accantonare risorse, così da poterle utilizzare al meglio, con competenza finanziaria, per il proprio benessere.
Il portale OpenPNRR offre nuove informazioni oltre 260mila progetti finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma restano lacune e incongruenze a causa della scarsa trasparenza dello Stato.
Bilanciare vita e lavoro è un bisogno sempre più avvertito ma ancora molto difficile da soddisfare adeguatamente in Italia. A tratti sembra qualcosa di raro ed eccezionale, soprattutto per alcune categorie.