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Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel sistema di accoglienza italiano qualcosa sembra essere cambiato. Chi fugge dalla guerra è accolto subito, con slancio, dal basso. Ma si tratta di un cambiamento che sarà duraturo oppure resterà un’accoglienza “a doppio standard”?

Storie di accoglienza è un podcast in quattro puntate che prova a rispondere a questa domanda attraverso le voci di chi è accolto e di chi accoglie.

 

Primo episodio: partire

Maria parla da poco l’italiano. È arrivata in Italia dall’Ucraina ormai cinque mesi fa, quando ha dovuto lasciarsi tutto alle spalle a causa della guerra. È dovuta partire. È scappata insieme ai suoi figli ed ora è accolta in una struttura del Terzo Settore a Milano. Maria ha scelto il capoluogo lombardo perché ci viveva già sua madre. Ci racconta la sua esperienza nella città “di fretta”. Ascolta la puntata.

Secondo episodio: mediare

Natalia è una donna giovane, bionda, alta. Anche lei è in Italia per scappare dalla guerra. È una profuga ucraina, ma anche una mediatrice. Nel suo Paese insegnava Italiano e ora lavora per una cooperativa di accoglienza: “riesco a capire l’orrore che hanno vissuto perché l’ho vissuto anche io”, dice. E così ha scelto di mettere le sue competenze al servizio dei suoi connazionali. “Tanti non si capacitano della guerra. Rifiutano proprio il pensiero”. E a lei tocca mediare, anche con la realtà. Ascolta la puntata.

Terzo episodio: accogliere

Maria è ospitata alla Casa della Carità di Milano, uno dei tanti enti del Terzo Settore impegnati nell’accoglienza dei profughi, sia in maniera spontanea sia in convenzione con le istituzioni. Anche la cooperativa Farsi Prossimo è uno di questi enti. Negli ultimi anni hanno affrontato tante delle cosiddette “emergenze immigrazione”, un termine che è sempre bene prendere con le pinze. Insieme ai responsabili di queste realtà siamo andati a capire cosa concretamente significa accogliere. E cosa, questa volta, rispetto al passato, sembra essere cambiato. Ascolta la puntata.

Quarto episodio: cambiare

Maria, Natalia e tutte le altre persone arrivate dall’Ucraina sono state accolte in modo diverso dai cittadini stranieri di altre nazionalità. Sono differenze evidenti, cui si è arrivati per tutta una serie di ragioni. Il punto è se queste differenze possono contribuire a cambiare, in meglio, il sistema d’accoglienza italiano. Oppure se quella ucraina è destinata a rimanere un’eccezione. Per capirlo, ci siamo confrontati con Maurizio Ambrosini, sociologo, docente dell’università degli studi di Milano e profondo conoscitore delle migrazioni. Lui di storie di accoglienza ne ha sentite tante. E, nonostante tutto, si è detto ottimista. Ascolta la puntata.

 

I testi di “Storie di accoglienza” sono di Paolo Riva e Giulia Greppi, la musica è di REDproductions.