Logo del progetto A Brave New Europe Voyager realizzato da Percorsi di secondo welfare e Slow News insieme a numerosi partner grazie al sostegno della Commissione UE. Per scoprire come la Politica di Coesione Europea interessa la vita delle persone.

A Brave New Europe

A Brave New Europe è un progetto finanziato dall’Unione Europea per aiutare cittadini e cittadine a conoscere meglio la Politica di coesione europea: come funziona, perché a volte va e altre no, dove può migliorare e, soprattutto, come impatta sulla vita quotidiana delle persone.

A questo scopo A Brave New Europe, ABNE per gli amici, si avvale delle competenze di giornalisti, ricercatori ed esperti che attraverso storie concrete vogliono raccontare in maniera innovativa alcuni temi cruciali per il futuro dell’Europa.

A Brave News Europe è nato nel 2021 dalla sinergia tra Percorsi di secondo welfare e Slow News grazie al sostegno della Commissione europea. Nel 2022 è partita la seconda edizione – Next Generation – che ha allargato il gruppo di lavoro a Internazionale, Zai.net e Revue Dessinée Italia. Nel 2023 il progetto è stato rifinanziato per un altro anno e la compagine è cresciuta ulteriormente con l’adesione di Radio Popolare e Le Grand Continent, che hanno completato la squadra di A Brave New Europe Voyager.

Grazie alle diverse competenze di questa ampia compagine di partner, l’obiettivo di ABNE è ricorrere a prodotti editoriali e linguaggi differenti per raggiungere un pubblico ampio e trasversale a cui raccontare in maniera inedita come si può realizzare un’Europa più coraggiosa.

Di seguito sono disponibili i tanti approfondimenti realizzati nel corso del progetto.

Zai.net approfondisce le situazioni di difficoltà degli studenti universitari fuorisede, soprattutto sul tema alloggi, e quale contributo possa dare l'UE.
Le proteste degli universitari contro il caro affitto non si fermano, ma qualcosa si sta muovendo. Ne parla Edoardo Berritto su Zai.net.
La risposta al caro affitto sono gli studentati, su cui anche l’Unione Europea sta lavorando anche grazie alla politica di coesione. Ne parla Edoardo Berritto su Zai.net.
Francesca Menta su Slow News cerca di comprendere, tra rapporti e ricerche, se e quali disuguaglianze vengono colmate grazie ai fondi europei.
Le prossime elezioni europee possono essere osservate anche attraverso la politica di coesione Ue, la quale potrebbe avere alcuni effetti sui comportamenti elettorali e che, a sua volta, verrà influenzata in futuro dai risultati del voto. Paolo Riva su Slow News spiega come.
L’Unione europea ha approvato un fondo da 19 miliardi di euro per contrastare le conseguenze socio-economiche della decarbonizzazione nelle aree più fragili del continente. Basterà? Matteo Scannavini ne scrive su Slow News, citando l’esempio virtuoso della Repubblica Ceca e i ritardi italiani.
La Commissione UE sosterrà per il terzo anno il progetto che, unendo competenze giornalistiche e accademiche, vuole raccontare la Politica di coesione europea partendo dalle storie di persone, comunità e territori.
La digitalizzazione avanza e le competenze digitali diventano sempre più cruciali per evitare che la tecnologia escluda. Spesso, proprio chi è già escluso.
A Pisa le persone senza dimora vengono aiutate a lasciare la strada grazie all’approccio housing first. Un cambio di paradigma, sostenuto anche dalla politica di coesione Ue.
In provincia di Chieti, c’è una Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) che, grazie ai fondi di coesione UE, applica i principi del metodo Montessori alla cura delle persone anziane. Ne parla Gabriele Cruciata con un reportage per Slow News, parte del progetto ABNE.
In teoria la Puglia e i Balcani distano solo poche ore di navigazione, in pratica ci vuole quasi un giorno di spostamento. L'UE ha cercato di migliorare le connessioni, con risultati talvolta ostacolati dalla situazione politica. Ne ha parlato Filippo Menci su L'Essenziale.
La povertà alimentare in Italia è un problema, che riguarda da vicino bambine e bambini. La scuola potrebbe essere il luogo giusto dove affrontarla, anche grazie ai fondi europei. Ma la sfida va giocata ora.
In Veneto i fondi di coesione Ue vengono usati per promuovere benessere e formazione delle lavoratrici e, al tempo stesso, anche per valorizzare il commercio di vicinato. Un progetto dal triplice valore, che però ha trovato qualche difficoltà nel farsi conoscere.
L'Unione Europea regola l'uso delle IA con l'AI Act, classificando tecnologie in base al rischio e promuovendo trasparenza. Ne parla Alberto Puliafito su Slow News per A Brave New Europe - Next Generation.
Nel cuore della cittadina di Cortemilia, in provincia di Cuneo, l’azienda Brovind si distingue per un’attenzione ai dipendenti, che va oltre il tradizionale contratto di lavoro.
Grazie a un ingente quota di fondi europei, il Comune toscano ha avviato una serie importante di progetti di rigenerazione urbana.
Come dimostra il caso di Portofino, il troppo turismo danneggia l'ambiente e i territori. Per questo non contano solo le risorse, ma anche come le si usa. Ne parla Sarah Gainsforth su Slow News.