Parti Sociali

Flavia Brevi, di Fondazione Libellula, commenta gli ultimi dati italiani su violenza di genere e discriminazioni nel mondo del lavoro. “Non vogliamo farci annichilire da questi numeri negativi, ma usarli per capire quali sono le possibili soluzioni”, dice. E anche il secondo welfare può fare la sua parte.
In vista del rinnovo del CCNL in scadenza a giugno Fiom-Fim-Uilm chiedono un aumento della quota welfare e la creazione di una piattaforma nazionale, oltre a più misure per conciliazione e flessibilità
Il Sesto Rapporto realizzato dalla Scuola di alta formazione in relazioni industriali e di lavoro di ADAPT propone una fotografia aggiornata basata sull'analisi della contrattazione collettiva e dei principali sistemi bilaterali, con una prospettiva metodologica di relazioni industriali.
Si tratta di organizzazioni che hanno sviluppato una cultura del lavoro differente, per cui l'attuale struttura dei contratti nazionali, pur utilizzando la normativa per lo smart working, rappresenta un elemento "distonico" e in qualche caso problematico.
Nel Milanese, UniAbita ha lanciato una sperimentazione per ridurre l’orario di lavoro e distribuirlo solo su quattro giorni. Un’iniziativa all’avanguardia che può essere da esempio per l’intero settore della cooperazione.
In un convengo organizzato da Cisl Lombardia, Fnp Lombardia e Fp Lombardia, a cui ha contribuito anche il nostro Laboratorio, si è approfondito il contesto di riferimento della riforma, gli aspetti di forza e debolezza della Legge Delega e il ruolo svolto, e svolgibile, dal sindacato.
È possibile lavorare meno ore ma solo a fronte di un aumento della produttività e di uno sviluppo della conciliazione. Ora i sindacati devono investire su sperimentazioni e contrattazione: il settore delle auto potrebbe essere quello giusto.
La diminuzione delle emissioni prevista dal Green Deal europeo chiede alle istituzioni nazionali e regionali di trovare soluzioni adeguate per affrontare gli effetti occupazionali e sociali. Regione Lombardia ha recentemente adottato un piano dedicato, che andrà implementato attraverso una governance il più possibile partecipata e collaborativa.
La sociologa Laura Zanfrini riflette sulle condizioni dei lavoratori stranieri in Italia. E su cosa si potrebbe fare per migliorarle, anche grazie agli attori del secondo welfare.
Nel settore della logistica sono impiegati moltissimi stranieri, che lavorano in condizioni dure e il più delle volte discutibili. La loro dignità tuttavia non riguarda solo il luogo di lavoro ma anche il contesto in cui vivono: avere luoghi e strumenti per far dialogare i vari stakeholder territoriali è quindi prioritario.