Rassegna Stampa
A Brave New Europe

Tesori e veleni nei fanghi rossi della Sardegna

Nella discarica dei fanghi rossi di Portovesme sono sepolti materiali pregiati dal valore di miliardi di euro. Eliminare i rifiuti ed estrarli è possibile, e il Just Transition Fund potrebbe avviare il progetto. Ma partire è molto complicato. Ne parla Matteo Scannavini su Slow News.
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La discarica di fanghi rossi a Portovesme, frazione di Portoscuso, in Sardegna, contiene sostanze tossiche come piombo e arsenico e rappresenta un grave problema ambientale. Un progetto della società Ecotec potrebbe però trattare questi fanghi per estrarre metalli preziosi come lo scandio, ma ci sono ritardi nella sua attuazione, principalmente dovuti a questioni politiche e complicazioni con l’azienda proprietaria della discarica.

Il Just Transition Fund dell’Unione Europea potrebbe finanziare il progetto, ma i tempi sono stretti. Nel frattempo, la popolazione è esposta a rischi per la salute a causa dell’inquinamento da metalli pesanti. La comunicazione delle autorità locali con i cittadini su questi rischi è carente, e c’è incertezza sulla sicurezza dei prodotti locali come frutta e verdura.

A preoccupare c’è anche il fatto che Eurallumina ha ottenuto l’autorizzazione per raddoppiare la produzione di allumina, che aggiungerà 32 milioni di tonnellate di rifiuti alla discarica nei prossimi anni. Questo suscita preoccupazioni tra le associazioni ambientaliste e i sindacati, che chiedono maggiori controlli e bonifiche. Le opportunità così come i dilemmi non mancano, e le complicazioni continuano a rendere difficile trovare una soluzione immediata e concreta. Ne parla Matteo Scannavini su Slow News.

Prospettive: tesori e veleni nei fanghi rossi
Matteo Scannavini, Slow News

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