5 ' di lettura
Salva pagina in PDF

Pochi giorni fa abbiamo avuto modo di raccontare quanto emerso nel corso dell’edizione 2025 del Caregiver Day, rassegna di eventi organizzata da Anziani e non solo (ANS) con la collaborazione della Associazione dei Caregiver familiari CARER ETS, il sostegno dall’Unione Terre d’Argine e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e dell’AUSL di Modena.

Un tema chiave oggetto di molti qualificati interventi avvenuti in tale sede è stato quello dei giovani caregiver. Di seguito si propongono alcune riflessioni emerse in tale ambito, che si spera possano essere utili al dibattito sulle politiche necessarie a sostenere queste persone che si prendono cura.

La situazione dei giovani caregiver in Europa e in Italia

Durante il Caregiver Day Licia Boccaletti, Presidente di Anziani e non solo, ha ricordato che il giovane caregiver è un bambino, un adolescente o un giovane adulto che assume un ruolo significativo nel prendersi cura di un proprio familiare o di una persona amica che soffre ad esempio di una malattia fisica o psichica, con una disabilità o una dipendenza. L’ISTAT stimava che nel 2015 fossero circa 391mila i ragazzi tra i 15 e i 24 anni che in Italia assolvono compiti di cura; una cifra che verosimilmente è andata crescendo negli ultimi anni.

Il Progetto europeo ME-WE sui giovani caregiver aiuta a fornire un quadro più chiaro del vissuto di queste persone nel nostro Paese. Tra le altre cose, emerge come molti adolescenti forniscano assistenza soprattutto a familiari anziani, che l’attività di cura può avere conseguenze rilevanti sulla salute e sul benessere degli adolescenti e che solo 1 famiglia su 4 in cui vivono caregiver adolescenti può contare su qualche forma di aiuto formale o informale. Boccaletti ha richiamato come in Italia esista una scarsa consapevolezza e, di conseguenza, poco riconoscimento da parte del Pubblico e degli operatori del fenomeno e degli impatti che gli oneri di cura hanno sui giovani caregiver, ma anche l’esigenza di fare formazione specifica verso insegnanti e operatori, prendere in carico la famiglia nella sua interezza e mettere in campo interventi di coping e di sollievo supportando la transizione verso l’età adulta.

Giulia Lanfredi, Project Officer di Eurocarers, ha evidenziato come negli ultimi anni si sia tuttavia sviluppata una crescente attenzione da parte dell’Unione Europea verso i giovani caregiver, che vanno dal Programma Garanzia Giovani al riconoscimento esplicito che le giovani donne under-25 sono più esposte al rischio di inattività a causa del carico di lavoro di cura, fino alla Garanzia Europea per l’infanzia che mira a prevenire e contrastare l’esclusione sociale garantendo ai bambini l’accesso a servizi essenziali di base ed individuando categorie di vulnerabilità sociale nell’infanzia, tra cui “bambini/e che si prendono cura di membri della famiglia con malattie o disabilità (giovani caregiver)”.  Di particolare rilevanza è poi la Risoluzione del Parlamento Europeo del 5 luglio 2022, che prevede tra le altre cose un’azione comune europea in materia di assistenza e cura con azioni specifiche di sostegno ai caregiver, e nel cui ambito Eurocarers ha richiesto alla Commissione Europea interventi mirati verso i giovani caregiver.

Esperienze dai territori

Durante i Caregiver Day sono state poi illustrate diverse esperienze che hanno preso corpo in Emilia-Romagna nell’ultimo triennio grazie a risorse sperimentalmente introdotte dalla Regione, da Fondazioni di origine bancaria e alcuni enti locali.

Il progetto “Uno Sguardo Oltre l’invisibilità” – realizzato dall’AUSL di Modena – ha ad esempio consentito di effettuare interventi sul tema dei giovani caregiver in cinque istituti scolastici della Provincia di Modena con il coinvolgimento di docenti e di oltre 1.770 studenti, con la presentazione di servizi di sostegno psicologico ed il supporto offerto dallo psicologo di comunità. Nell’Unione dei Comuni delle Terre d’Argine, ANS ha poi realizzato interventi di gruppo rivolti a fratelli e le sorelle di bambini con disabilità, offrendo loro un contesto accogliente dove ricevere informazioni, sostegno e strumenti di benessere, aiuto ad esprimere emozioni, condividere esperienze e sentirsi meno soli.

C’è poi il Progetto OR.I.O.NE. – finanziato dalla Fondazione Cariparma e realizzato dall’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma e ANS – che si rivolge alle giovani adulte e ai giovani adulti caregiver (17-24 anni) residenti o domiciliati sul territorio del distretto di Parma, per fornire loro interventi di supporto mirati, che possano prevenire o contenere gli impatti negativi del “prendersi cura”, quali l’orientamento ai servizi di sostegno disponibili sul territorio; interventi di formazione che possano far acquisire competenze utili a migliorare la capacità di coping; l’attivazione di un gruppo di auto-mutuo aiuto, azioni informative e di sensibilizzazione sul caregiving  nei giovani adulti.

Sostenere i giovani caregiver che studiano

Un contributo importante sul tema dei giovani caregiver è poi arrivato dall’Ufficio scolastico di Modena, che ha messo in evidenza le funzioni degli Uffici di ambito territoriale e il ruolo della scuola come contesto previlegiato per riconoscere i segnali di potenziale caregiving, ma anche dare supporto personalizzato per il recupero delle attività scolastiche perse a causa degli impegni di cura. Le istituzioni scolastiche possono inoltre creare spazi di dialogo sicuri e non giudicanti, garantire tempo e attenzione ai bisogni degli studenti, valorizzare la loro esperienza e le competenze acquisite nel caregiving.

In questo senso ER.GO, l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia-Romagna, ha illustrato misure personalizzate di sostegno e accompagnamento allo studio per studenti e studentesse caregiver, messe in campo in via sperimentale in collaborazione con gli Atenei dell’Emilia-Romagna, che consistono in contributi in denaro, libera fruizione degli spazi delle residenze, servizi di ascolto e supporto allo studio.

Le nuove politiche della regione Emilia-Romagna per i giovani caregiver

Durante l’evento hanno trovato spazio anche alcune riflessioni sulla situazione della Regione Emilia-Romagna.

Dopo la Legge regionale 2/2014 – la prima in Italia che prevede il riconoscimento giuridico di chi si prende cura per ragioni affettive – e il lungo lavoro di messa in campo di politiche regionali a sostegno dei caregiver familiari, la Regione ha recentemente introdotto la figura specifica del giovane caregiver con la legge regionale 5/2024 (comma 1 dell’art.2 bis) dove “Per giovane caregiver si intende la persona di età fino ai ventiquattro anni che si prende cura di una persona cara […]” in condizioni di non autosufficienza o comunque di necessità di ausilio di lunga durata, non in grado di prendersi cura di sé.

Interessanti anche le ragioni di questa scelta da parte della Regione che “promuove l’identificazione dei giovani caregiver al fine di comprenderne i bisogni, sostenerli, tutelarne il diritto all’educazione e all’istruzione, promuoverne il benessere psico-fisico, validarne le competenze acquisite e facilitarne la transizione dalla scuola al lavoro” e gli impegni per il futuro.

La Regione” infatti “si impegna altresì a predisporre accordi quadro con l’Ufficio scolastico regionale e gli Atenei regionali per favorire la conciliazione tra tempo di cura e tempo di studio e valorizzare l’impegno di cura”.

L’esigenza di un maggiore impegno per i giovani caregiver  

Dall’insieme di queste considerazioni si ritiene emerga con forza l’esigenza di messa in campo di ricerche, politiche, interventi mirati a sostenere i giovani impegnati nella attività di cura. Dare loro riconoscimento e supporto è un dovere morale di cui si devono fare carico non solo le Istituzioni, ma tutta la comunità. Dare cura deve essere una opportunità che non nega, bensì riconosce diritti per vivere in armonia la propria età, la propria crescita, i propri legami familiari ed amicali.

 

Per approfondire

  • Licia Boccaletti (2025), Giovani Caregiver sostenere gli adolescenti con responsabilità di cura familiare, Maggioli Editore.
  • Samuel Goodger, Aoife Kennedy (2024), The situation of young carers in Europe, Policy Department for Economic, Scientific and Quality of Life Policies Directorate-General for Internal Policies, European Parliament.
  • Dondi A. (2022), I gruppi di siblings adulti: Una proposta di metodo per sostenere fratelli e sorelle di persone con disabilità, San Paolo Edizioni.