Questo contributo documenta e riconsidera le fasi di avvio del percorso di costruzione partecipata del Piano giovani di San Colombano. L’ideazione e la messa a punto del progetto esecutivo, l’avvio e le fasi di allestimento, l’attivazione guidata e spontanea sono passaggi importanti per le relazioni che mobilitano, per gli elementi che mettono a disposizione, per l’impatto sullo sviluppo delle attività, e sono anche risultati significativi. Su questi aspetti vorremmo sviluppare alcune considerazioni alla luce della rimodulazione dinamica dell’intervento che si è resa necessaria per far fronte all’esordio e all’evoluzione della pandemia.

San Colombano è un comune di quasi 10.000 abitanti collocato tra Lodi e Pavia, conosciuto per la produzione di vini doc. Dista circa 30 km da Milano ed è un’enclave territoriale che fa parte della Città metropolitana milanese. L’amministrazione di San Colombano ha istituito l’assessorato alle attività per i giovani e ha posto fra i suoi obiettivi strategici per il quinquennio amministrativo la definizione di un piano locale giovani attraverso un percorso di coinvolgimento di più attori della comunità banina, con l’intenzione di offrire ai giovani la visione di un futuro possibile, partendo dai loro desideri, dalle loro passioni, dai loro interessi spendibili localmente.

In questo contributo accenniamo all’articolazione dell’intervento per la costruzione del Piano Giovani di San Colombano; sottolineiamo come l’impegno a tenere aperto un dialogo nella comunità abbia di fatto concorso ad animarla; consideriamo gli spunti emersi dall’incontro con i giovani, spunti che verranno ripresi dalla seconda fase di ricerca partecipata che realizzeremo a partire dal gennaio 2021.

Partecipazione come coinvolgimento progressivo

Per sviluppare processi partecipati che non siano superficiali (o strumentali) un suggerimento proviene dalle riflessioni metodologiche sviluppate da Ramirez e Wilkinson (2018). I due autori sottolineano come l’emersione e l’elaborazione di proposte e linee di azione concretamente realizzabili derivino da processi progressivi e ricorsivi di coinvolgimento. In questa linea si colloca la costruzione partecipata del Piano giovani di San Colombano.

Il presente contributo ci consente di fare il punto al termine della prima fase di lavoro (cfr. tabella 1), dopo aver considerato con gli amministratori i punti di vista e le sollecitazioni raccolte attraverso un primo ciclo di incontri e nella prospettiva di avviare la seconda fase di ricerca-intervento, attraverso la quale approfondire temi e questioni emerse. Il coinvolgimento attivo dei giovani e della comunità educante fa sì che la prima fase di processo sia già da considerare un prodotto: il risultato è l’attivazione di una rete locale che si abilita ad immaginare e ragionare su un possibile futuro per i giovani.


Tabella 1. Fasi di sviluppo della costruzione partecipata del Piano giovani di San Colombano

 

Risultati inattesi: la comunicazione tra azione e spazio di ricerca

La prima fase di ricerca ha consentito di esplorare il contesto e di avviare la costruzione partecipata del Piano giovani ma ha prodotto anche alcuni risultati non previsti dal disegno di sviluppo del progetto.

L’intervento ha preso avvio a inizio febbraio 2020, poche settimane prima che fosse decretato il lockdown. La pandemia dapprima ha indotto a sospendere le attività e poi ha incalzato nel trovare forme praticabili per portare avanti il progetto, per tenere aperti gli scambi, le relazioni e le proposte nella comunità (Denworth, 2020). L’équipe dei consulenti è stata affiancata dalla Assessora e dalla Commissione giovani che hanno potenziato il gruppo di facilitazione del progetto.

Un’azione non prevista è stata la decisione di attivare un profilo Instagram SCY – San Colombano Young che è seguito e apprezzato. Il profilo informa, aggrega, incuriosisce, ha una base locale, anima la comunità di adolescenti e giovani, fa da ponte tra l’amministrazione e i giovani e da cassa di risonanza: attraverso il profilo Instagram SCY, nei mesi estivi sono stati promossi alcuni tornei realizzati con la Pro loco e con l’oratorio.

In questa fase il profilo Instagram SCY è impegnato ad ampliare il gruppo di redazione, a costruire un piano di comunicazione minimale e operativo, a incrementare i contatti per raggiungere ancora più giovani. L’obiettivo è promuovere interazioni e offrire contenuti divertenti e coinvolgenti da mettere in circolo con post, brevi video, interviste su temi che possono interessare i Giovani Banini.

Il gruppo di persone che gestisce la comunicazione attraverso il profilo SCY è una risorsa anche per favorire la partecipazione e accompagnare il progetto nella seconda fase di realizzazione della ricerca-intervento. Dal dialogo attraverso il social emerge una comunicazione che avvicina e rende viva la comunità, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia. Le competenze di dialogo in presenza possono diventare risorse anche per il dialogo online: alcune persone sono entrate nella dimensione digitale senza discontinuità portando un desiderio di incontro, di divertimento, di contatto. Le idee, le intenzioni, i desideri sono diventati uno spazio di incontro e le attività realizzate in presenza nelle fasi meno acute dell’emergenza sono state apprezzate come promesse prima differite e poi mantenute (Laffi, 2014).

Incontro con i giovani alla ricerca di temi da approfondire

La ricerca esplorativa condotta nella prima fase ha previsto un incontro con i giovani. Coinvolti attraverso il profilo instagram SCY e il passaparola, i giovani sono stati invitati ad un aperitivo che ha visto una partecipazione numerosa, del tutto inaspettata (poco meno di 50 giovani).

Attraverso l’organizzazione di un confronto in piccoli gruppi, tutti hanno potuto esprimere le proprie idee. I giovani hanno fatto immediatamente loro il tema proposto sul quale confrontarsi, “Cosa vorresti fare a San Colombano che non puoi fare?”, sentendosi liberi di esprimere i propri desideri.

È emersa l’idea di un luogo dove ritrovarsi, passare del tempo insieme, fare insieme. Si è parlato di un luogo che favorisca l’aggregazione, riconoscibile, uno spazio multifunzionale, con l’idea di una grande sala vuota da riempire di contenuti, una sala poliedrica, a più facce, dove poter vedere film, ascoltare musica, studiare, giocare, un luogo organizzato come potrebbero essere alcune biblioteche di enti locali. Si è anche parlato di tensostrutture per eventi musicali e iniziative all’aperto per l’attività sportive, campi di basket o di calcetto, o semplicemente per attività ludiche calendarizzate in eventi.

La parola della serata è stata entusiasmo, quello dei giovani, che hanno ravvisato la possibilità di concretezza. L’entusiasmo ha richiamato altre parole quali passione, impegno, responsabilità perché quell’incontro è stato costruttivo e proiettato nel futuro di una comunità. L’attenzione, la cura e la bellezza del luogo dell’incontro, allestite dagli organizzatori, hanno favorito il clima di positività dei giovani nei confronti dell’iniziativa. La prima fase di ricerca ha fatto emergere l’idea di luoghi aggregativi e spendibili in attività legate alla vita comunitaria e a quelle delle persone, al tempo libero e anche a un tempo organizzato, a uno spazio per i giovani, che sia spazio di confronto e di riconoscimento (Klinenberg, 2019).

Dalla ricerca esplorativa alla ricerca di approfondimento

Nei processi decisionali è importante far nascere la voglia di essere coinvolti. Il racconto personale e autobiografico sulla condizione giovanile, suscitato negli incontri con i componenti delle commissioni e con i rappresentanti delle associazioni, ha portato a rivivere e a pensare con positività l’adolescenza.

La prima fase di intervento, che ha coinvolto alcune commissioni comunali, le associazioni locali e altri soggetti collettivi, nonché i giovani, ha dato conferma che occuparsi dei giovani fa bene all’intera comunità. Ha permesso di creare un dibattito cittadino. È stata il volano per proporre le prime attività ai giovani, nate da momenti di condivisione informali e attraverso l’uso di social, quali il profilo Instagram SCY. Ha posto le basi per una idea programmatoria di attività (non ancora strutturate e tutte collocabili nell’idea “da spendersi in situazioni aggregative in loco”) che incontrino l’interesse dei giovani e che possano accompagnare la seconda fase, quella della ricerca-intervento.

La seconda fase si modulerà a partire da queste azioni, che diventeranno risorse e oggetti di indagine della ricerca-intervento che prenderà avvio con l’aprirsi del 2021. Gli spunti emersi dagli incontri diventeranno oggetto di discussione con gli amministratori locali: la ricerca alimenterà, nel suo farsi, il dibattito e il confronto, richiamerà attenzione e consentirà di evidenziare azioni di valore già sperimentate e riportarle nell’arena dell’ideazione e delle possibilità, quasi uno scambio intergenerazionale fra giovani, genitori, adulti impegnati, amministratori.

Saranno soggetti coinvolti nell’indagine per la redazione del piano locale giovani tutte le voci che rendono viva la comunità di San Colombano (giovani, associazioni di volontariato, sportive, culturali, oratorio, la scuola, attori economici…). Il risultato atteso sarà quello di avere obiettivi comuni, di armonizzare gli interessi differenti per l’attuazione di politiche giovanili integrate nello sviluppo locale e incentrate sulla crescita della partecipazione dei giovani alla vita comunitaria. Si avrà un insieme di azioni intenzionali e di interventi per/con i giovani, definite secondo un piano di lavoro che promuoverà il protagonismo e l’attivismo della comunità locale e ipotizzerà possibili canali di finanziamento per lo sviluppo di una parte delle attività.

Spunti per dare forma al Piano giovani

Il Piano giovani di San Colombano sarà un documento partecipato formulato attraverso un processo di coinvolgimento tra diversi soggetti. Le direzioni sulle quali muoversi vanno prendendo vita grazie alle sollecitazioni formulate dai partecipanti alla prima fase. Di seguito alcune linee da approfondire mediante la ricerca-intervento:

  • promuovere cultura per intrecciare dimensioni aggregative, culturali, sociali e di prevenzione;
  • realizzare eventi dal significato simbolico, ad esempio la consegna della Costituzione alle e ai giovani che compiono diciott’anni, o realizzare una festa per ragazze e ragazzi che affrontano le scuole superiori;
  • vivere la biblioteca come spazio-piattaforma per realizzare attività con le associazioni locali rivolte a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, adolescenti e giovani, rendendo la biblioteca uno spazio aperto alla realizzazione di iniziative in presenza e online;
  • sperimentare la partecipazione a festival e occasioni culturali promosse sul territorio della Città Metropolitana di Milano;
  • mantenere un canale di comunicazione in rete per e con i giovani. L’esperienza del profilo Instagram SCY indica come la cura di uno spazio di comunicazione locale, sintonizzato sulle disponibilità ricettive di adolescenti e giovani, costituisca un’importante risorsa per promuovere gli eventi, per disporre di un osservatorio, per comunicare e interagire direttamente con la popolazione giovane;
  • predisporre un calendario in forma di locandina che dia visibilità ad un programma annuale proposto con le diverse organizzazioni, ciascuna con iniziative proprie e con proposte condivise, in un disegno unitario per la comunità banina;
  • mantenere attivo l’ascolto e il dialogo con le associazioni locali, realizzando almeno un incontro annuale di verifica e di programmazione, che raccolga idee e disponibilità, espliciti opportunità di protagonismo e proponga iniziative comuni;
  • esplorare collaborazioni con reti territoriali, ricercando sinergie, alleanze e reciproca visibilità, mettendo in connessione dimensioni rilevanti per i giovani: tempo libero, ambiente, cultura, sport, tecnologia.

Il piano locale giovani di San Colombano al Lambro si configurerà quindi come un documento promosso e coordinato dall’assessorato alle attività per i giovani attraverso un processo di concertazione tra amministrazione pubblica e comunità locale coinvolta e composta dalle fasce giovanili della popolazione, dalle diverse organizzazioni del territorio e da altri soggetti collettivi. Sarà un piano snello e operativo, che di anno in anno identificherà gli obiettivi perseguibili e il quadro delle attività da svolgere in favore e con il coinvolgimento dei giovani. Sarà un patto educativo che riconosca e dia valore ai giovani, che promuova percorsi di protagonismo progettuale, di consapevolezza e responsabilità.

Il Piano Giovani sarà una proposta di lavoro praticabile, conterrà elementi conoscitivi, idee, osservazioni critiche e proposte, collegato con gli indirizzi territoriali, regionali e nazionali, capace di dare valore al ruolo dell’ente locale nella sua azione di attivazione e coinvolgimento della comunità, attento alle connessioni con l’insieme delle politiche e delle azioni che l’amministrazione comunale sviluppa (anche in connessione con il DUP).

Riferimenti

Bainbridge D., Adolescenti. Una storia naturale, Einaudi, 2010.
Cau M. e Maino G. (a cura di), Progettare in partnership – Idee e strumenti per collaborazioni cross-sector tra organizzazioni nonprofit, imprese, enti pubblici e gruppi informali di cittadini, Maggioli, 2017.
Carollo G., Di Toppa U., Melis F., “L’intervento psicologico clinico per la progettazione dei servizi territoriali: Il progetto Spazi Futuri”, Quaderni della Rivista di Psicologia Clinica, vol. VII, 1, 2019.
Denworth L., “Il più grande esperimento psicologico. Che cosa ci può insegnare la pandemia sul modo in cui si affrontano le avversità?”, in Le Scienze, luglio 2020, pp. 48-55.
Laffi S., La congiura contro i giovani, Feltrinelli, 2014.
Klinenberg E., Costruzioni per le persone. Come le infrastrutture sociali possono aiutare a combattere le disuguaglianze, la polarizzazione sociale e il declino del senso civico, Ledizioni, 2019.
Ramirez R. e Wilkinson A., Strategic Reframing: The Oxford Scenario Planning Approach, Oxford University Press, 2016.