secondo welfare

I numeri del mese scorso confermano l'andamento a rilento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Cosa non sta funzionando? Se ne parlerà in un webinar organizzato da Excursus Plus il 16 marzo prossimo.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione della comunità di Monza e della Brianza, a Seregno contrasta la povertà educativa promuovendo spazi e proposte creative per ragazzi e ragazze, coinvolgendo le famiglie, animando la comunità educante e realizzando interventi personalizzati di orientamento.
L'aumento del costo della vita, nei casi più gravi, impedisce a molte famiglie di fronteggiare le spese sanitarie più basilari. Per questo l'iniziativa proposta dal Banco Farmaceutico appare ancora più importante per sostenere 1.800 realtà assistenziali che aiutano oltre 400.000 persone in povertà sanitaria.
A un anno dal lancio della sua attività di monitoraggio, Excursus+ organizza un webinar per raccogliere storie di organizzazioni che stanno realizzando progetti grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Secondo Andrea Tiberti, Presidente Nazionale della Mutua Sanitaria Cesare Pozzo, la Legge Delega per la riforma della non autosufficienza "è ottima". Alla luce delle delle difficoltà del nostro sistema sanitario bisogna però capire "con quali risorse si potrà sostenere".
La sociologa Laura Zanfrini riflette sulle condizioni dei lavoratori stranieri in Italia. E su cosa si potrebbe fare per migliorarle, anche grazie agli attori del secondo welfare.
Per la prima volta sono resi pubblici dati socio-demografici riferiti a questo segmento di popolazione. Secondo fio.PSD si tratta di un importante passo avanti, tuttavia la metodologia di rilevazione andrebbe rivista perchè al momento si basa solo su criteri amministrativi.
Promossi in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Presidenza del Consiglio, gli incontri realizzati nell’ambito del programma Garanzia Infanzia illustrano i risultati di uno studio che esamina le politiche italiane a sostegno dei minorenni.
Nel settore della logistica sono impiegati moltissimi stranieri, che lavorano in condizioni dure e il più delle volte discutibili. La loro dignità tuttavia non riguarda solo il luogo di lavoro ma anche il contesto in cui vivono: avere luoghi e strumenti per far dialogare i vari stakeholder territoriali è quindi prioritario.