Pillole
Povertà e inclusione / Primo Welfare / sanità / Terzo Settore

Banco Farmaceutico: cresce la spesa farmaceutica, ma per molti è insostenibile

A dirlo è il 10° Rapporto "Donare per curare", che riporta come nel 2022 oltre 390.000 persone si siano rivolte alle strutture convenzionate con il Banco farmaceutico per richiedere farmaci e cure gratuite.
Salva pagina in PDF

Le persone che vivono in condizioni di povertà assoluta, come riportato anche Caritas nel recente rapporto “L’anello debole” sono sempre di più. Si tratta del 9,4% della popolazione residente, che si trova a vivere situazioni di fragilità in vari aspetti del vivere. Tra cui quelli legati alla salute.

Secondo il 10° Rapporto “Donare per curare – Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci” realizzato dall’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria della Fondazione Banco Farmaceutico, nel 2022 sono 390.000 le persone che si sono trovate in condizioni di povertà sanitaria. Si tratta di persone che hanno chiesto gratuitamente farmaci e cure alle oltre 1.800 realtà assistenziali convenzionate con il Banco.

Questo perché, nonostante l’impronta universalistica del nostro Servizio Sanitario Nazionale, una parte consistente della spesa farmaceutica resta a carico dei cittadini. In particolare, nel 2021 (ultimi dati disponibili) il 43,5% (cioè 3,87 miliardi di euro) della spesa farmaceutica è stata pagata dalle famiglie (+6,3% rispetto al 2020). Ma non tutti, come detto, sono in grado di sostenere i costi necessari per curarsi.

Secondo la ricerca, una persona indigente ha mediamente a disposizione un budget per la salute pari a soli 9,9 euro al mese, mentre una persona non povera ha a disposizione sei volte tanto, cioè 66,83 euro mensili. Limitandoci al budget per l’acquisto di farmaci, chi si trova in povertà sanitaria ha disposizione solo 5,85 euro, mentre i non poveri 26 euro.

 

Scopri di più