La filantropia istituzionale si interroga da anni sui pregi e i difetti del lavorare tramite bandi e progetti temporanei. Secondo diversi osservatrici e osservatori, nonostante alcuni aggiustamenti di rotta arrivati durante e dopo la pandemia di Covid-19, rimane forte il rischio che le realtà che beneficiano di finanziamenti istituzionali – siano essi pubblici o privati – non abbiano risorse per consolidarsi al proprio interno, per favorire processi di qualificazione del proprio personale e per realizzare una programmazione strategica del proprio operato. Molto spesso infatti le risorse, soprattutto quando erogate tramite bandi tematici, bastano appena per realizzare i progetti, lasciando le organizzazioni nella continua necessità di rincorrere nuove opportunità di finanziamento e impedendo loro di strutturarsi adeguatamente.

La sfida della progettazione

Negli ultimi due anni diverse Fondazioni di origine bancaria si sono mosse per provare ad affrontare questo problema. La consapevolezza di dover intervenire in tal senso è cresciuta soprattutto dopo l’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (che Secondo Welfare sta monitorando con una serie dedicata). Le difficoltà nel candidare i progetti, ricevere i finanziamenti e realizzare le progettualità sono apparse sempre più evidenti soprattutto tra gli enti pubblici che, anche a causa del blocco degli organici, faticano a mettere in campo le competenze necessarie.

In questo senso la filantropia istituzionale da un lato si interroga sui limiti del lavorare per bandi e progetti e prova a sperimentare nuove forme di coprogettazione sul territorio, dall’altro si impegna a sostenere i propri territori provando a offrire risorse e costruire competenze durature affinché gli enti pubblici e privati possano muoversi al meglio in questa stagione di bandi e progetti estemporanei.

A fare da apripista è stata la Fondazione Compagnia di San Paolo con il bando NextGeneration WE (a cui sta contribuendo anche il nostro laboratorio) che si rivolge alle PA territoriali di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta impegnate nella redazione di proposte per il PNRR, seguita poi da Fondazione Cariplo – con iniziative sul cosiddetto “Bando borghi” e, più recentemente, sulle Comunità Energetiche Rinnovabili – e da molte altre.

Tra di esse c’è anche la Fondazione CRC, Fondazione di origine bancaria attiva nella provincia di Cuneo, che ha istituito un apposito settore di intervento dedicato all’attrazione delle risorse. Attraverso quest’area di azione la Fondazione intende sostenere gli enti pubblici e del Terzo Settore che potrebbero accedere a numerose opportunità di finanziamento europee, nazionali e regionali ma che faticano a candidarsi perché non dispongono al proprio interno di risorse umane da dedicare alla progettazione e/o di risorse economiche per il cofinanziamento delle azioni (condizione quasi sempre presente nei bandi).

I bandi Attrazione Risorse 2023 della Fondazione CRC

I bandi Attrazione Risorse si rivolgono a tutta la provincia di Cuneo e hanno una dotazione complessiva di 1,1 milioni di euro, a cui si aggiunge un percorso formativo e di consulenza pensato espressamente per gli enti del Terzo Settore. Le 5 misure si pongono sostanzialmente due obiettivi: aiutare gli enti beneficiari a progettare al meglio le candidature per i bandi europei, nazionali, regionali e del PNRR; aiutare gli enti beneficiari a sostenere le spese di cofinanziamento determinate dalla partecipazione e assegnazione di bandi europei, nazionali e regionali.

Tutti i bandi, a eccezione della Misura di accompagnamento, sono a sportello. Significa che le richieste potranno essere presentate nel corso di tutto il 2023 e saranno prese in esame di volta in volta alla prima seduta utile del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.

Di seguito una sintesi dei diversi bandi pubblicati.

Misure per sostenere la progettazione degli enti pubblici e per il PNRR

Il primo bando (Misura Progettazione Enti Pubblici) è rivolto agli enti pubblici e ha uno stanziamento complessivo di 100.000 euro. Il bando si rivolge in particolare a quegli enti che non dispongono di una struttura o di risorse umane qualificate interne dedicate alla progettazione. In linea con questo obiettivo gli enti, con le risorse del bando, potranno innanzitutto coprire spese di progettazione per consulenze esterne o per personale a progetto. Sono inoltre ammessi costi legati alla dimensione extra-territoriale dei bandi, come le spese di trasferta legate alla predisposizione della candidatura e le spese di traduzione.

Ogni ente potrà sottoporre un massimo di 3 richieste nel corso dell’anno per bandi che siano in corso di validità (non è possibile chiedere il rimborso di spese di progettazione, trasferta e traduzione già sostenute). Il finanziamento sarà assegnato sulla base di alcuni criteri esplicitati nel bando, tra cui: la coerenza tra l’idea progettuale e il bando regionale, nazionale o europeo a cui si intende partecipare e l’attinenza del progetto alle linee di intervento della Fondazione CRC contenute nel Piano Programmatico Pluriennale e nel Programma Operativo vigente. Le risorse saranno riconosciute anche qualora la candidatura al bando europeo, nazionale o regionale individuato non dia esito positivo.

Il bando dedicato al PNRR (Misura Progettazione PNRR) ha un funzionamento simile ma una dotazione più significativa, pari a 500.000 euro. Il numero di richieste che ogni ente può sottoporre varia a seconda della natura dell’ente e, nel caso dei Comuni, del numero di abitanti. Qualora i costi di progettazione fossero successivamente coperti da risorse del PNRR la Fondazione erogherà comunque il contributo, chiedendo però all’ente beneficiario di comunicare la nuova destinazione d’uso delle risorse (che dovranno comunque sostenere attività complementari e sempre nell’ambito della progettualità finanziata).

Misura di accompagnamento alla progettazione per il Terzo Settore

La Fondazione ha previsto una terza misura di sostegno alla progettazione, rivolta agli enti privati no profit o religiosi (Misura accompagnamento Enti privati no profit o religiosi). Anche questa misura intende sostenere gli enti beneficiari nella progettazione, impegnandosi però a fornire loro anche un percorso di capacity building e consulenza personalizzata e a favorire occasioni di networking tra i vari enti attivi sul territorio. Il percorso si compone di 3 incontri formativi in presenza e di 5 incontri di consulenza personalizzata che potranno essere utilizzati entro marzo 2024.

Visto che la misura intende accompagnare gli enti e accrescere le competenze interne il percorso formativo non è ancora stato definito nel dettaglio: sarà costruito sulla base dei profili delle persone e degli enti selezionati per prendervi parte. Per questo motivo nelle candidature gli enti dovranno descrivere l’eventuale esperienza maturata e presentare la propria organizzazione in modo da raccontare quali progetti hanno per il futuro (indicando anche eventuali bandi già individuati e/o idee progettuali abbozzate).

Questa misura è l’unica non a sportello. Per partecipare al percorso di formazione e consulenza è necessario presentare le candidature entro il 6 marzo. In autunno è prevista la partenza di un altro percorso (che dovrà però comunque concludersi entro marzo 2024).

Misure per sostenere il cofinanziamento

Sono infine previsti due bandi per aiutare gli enti pubblici e del Terzo Settore a sostenere le spese di cofinanziamento. Si tratta della Misura cofinanziamento Enti Pubblici e della Misura cofinanziamento enti privati, no profit o religiosi, ciascuno con una dotazione pari a 250.000 euro. Attraverso queste misure potranno essere finanziati i costi di cofinanziamento (qualora questo sia previsto obbligatoriamente dal bando a cui si partecipa). Ogni ente potrà richiedere al massimo un contributo nel corso dell’anno e anche in questo caso potranno essere presentate richieste solo per i bandi in corso di validità.

Mentre le spese previste dalle due misure per sostenere la progettazione degli enti pubblici e per il PNRR (v. supra, primo paragrafo) saranno riconosciute in ogni caso, le spese di cofinanziamento saranno effettivamente coperte dalla Fondazione solo in caso di candidatura vincente.

 

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Foto di copertina: Malachi Witt da Pixabay.