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Il 3 ottobre 2022 presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano è stato presentato WorkLife Community, un percorso formativo che vuole rafforzare le competenze dei territori lombardi sulla conciliazione vita-lavoro attraverso lezioni dedicate all’approfondimento delle tematiche, al confronto e all’integrazione tra reti e politiche a livello locale 1.

Da molti anni Regione Lombardia si occupa di conciliazione vita-lavoro rendendo concrete politiche e interventi attraverso le Reti Territoriali di Conciliazione (RTC) e le Alleanza nate in seno ad esse, che a livello locale realizzano e sviluppano le iniziative garantendone la coerenza e la complementarietà con la programmazione sociale, economica e socio-sanitaria. Proprio ad esse sarà dedicato WorkLife Community.

Con tale iniziativa la Regione intende rafforzare le capacità di progettazione e le competenze di gestione delle RTC, favorendo e aumentando il confronto e il coordinamento tra i progetti e all’interno delle Reti, creando capacità di integrazione delle politiche di conciliazione con la programmazione territoriale – in primo luogo coi Piani di Zona – e con la programmazione relativa alle Politiche dei Tempi, particolarmente significativa in questa fase di revisione degli orari delle città a seguito del Covid-19.

L’evento di presentazione di WorkLife Community

L’evento di lancio dell’iniziativa, molto partecipato, è stato l’occasione per illustrare le tappe e i contenuti del percorso formativo e per fare il punto sull’evoluzione delle politiche di conciliazione in Lombardia. Un momento di condivisione sull’importanza del lavoro in rete e sul significato che i territori hanno in quanto soggetti che per primi sono chiamati in causa nella risposta ai bisogni compositi e mutevoli dei cittadini.

Un momento della presentazione di WorkLife Communty. Da sinistra Franca Maino e Chiara Agostini
Un momento della presentazione di WorkLife Community. Da sinistra Franca Maino e Chiara Agostini

All’evento, moderato dal giornalista Paolo Riva, sono intervenuti:

  • Alessandra Locatelli, Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia
  • Fulvio Matone, Direttore di PoliS-Lombardia
  • Clara Sabatini, Dirigente dell’Unità Organizzativa Famiglia, Pari opportunità e Programmazione territoriale di Regione Lombardia
  • Franca Maino, responsabile del percorso formativo WorkLife Community, Professoressa Associata presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano e direttrice del Laboratorio Percorsi di secondo welfare
  • Chiara Agostini, Dottoressa di ricerca in Analisi delle Politiche Pubbliche, ricercatrice del Laboratorio Percorsi di secondo welfare
  • Francesco Corti, Professore a contratto presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano e consulente del Ministro degli Affari Sociali e della Salute Pubblica del Belgio
  • Stefania Sabatinelli, Professoressa Associata in Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano
  • Emmanuele Pavolini, Professore Ordinario in Sociologia dei Processi Economici e del Lavoro presso l’Università degli Studi di Macerata.

Durante l’evento, i relatori hanno posto l’accento sulla necessità di aumentare il capacity building delle reti per il loro ruolo sinergico e di prima linea sulle politiche di conciliazione guardando ai nessi tra il contesto, i bisogni attuali e le sfide che le Reti Territoriali di Conciliazione stanno affrontando.

Le politiche di conciliazione e le sfide post pandemiche

Gli interventi, in particolare, hanno messo l’accento su alcuni aspetti fondamentali sia a livello locale – e quindi di operatività delle reti – sia di cornice all’interno del quale le politiche di conciliazione si stanno muovendo. Se da un lato è sulla centralità e sulla lettura del bisogno che le RTC e le Alleanze (ma più in generale anche le reti multi-attore e le comunità di pratica) si stanno muovendo, dall’altro lato è necessario avere presente quali sono i cambiamenti e le sfide che la prospettiva europea e la società italiana ci pongono.

Con la pandemia, i bisogni sono diventati più complessi e per questo anche più estremi: l’innovazione sta proprio nel lavorare in rete e dare risposta alle numerose sfaccettature che il bisogno di conciliazione vita-lavoro sta assumendo.

Non si tratta più – e non si tratta solo – del ruolo che le donne hanno all’interno del mercato del lavoro dopo la nascita dei figli ma anche dei diritti di accesso ai servizi educativi dei bambini, di come l’ageing rappresenti una sfida in termini di conciliazione, di quanto i dati sulla denatalità richiedano investimenti e risposte anche in termini di misure di contrasto alla povertà educativa. Non solo, le politiche locali devono tenere conto anche di quali sono gli obiettivi comunitari, di quali direzioni nella pratica questi stanno prendendo negli altri paesi e delle risorse in campo (non ultime quelle derivanti dal PNRR).

Gli obiettivi del progetto

WorkLife Community si propone come percorso di formazione particolarmente innovativo: in primo luogo si tratta di una formazione aperta perché non si rivolge solo agli operatori e componenti delle RTC ma offre la possibilità – attraverso la diffusione online di pillole formative – a tutti gli utenti del web di approfondire tematiche legate alla conciliazione (che saranno rese progressivamente disponibili sulla piattaforma di Secondo Welfare).

Inoltre sono previste occasioni di benchlearning, al fine di non permettere solo il confronto ma anche di far leva sull’apprendimento basato su ispirazione e rilettura del proprio lavoro; offre una formazione ibrida perché saranno i progetti stessi, le aziende e gli enti che compongono le reti a condividere esperienze, non solo docenti universitari e esperti della tematica. Come ha sottolineato da Franca Maino “WorkLife Community vuole favorire la contaminazione tra le esperienze che sono già state realizzate e che vengono da lontano ma anche con tutto quello che si potrà costruire da qui in avanti”.

Il team di Secondo Welfare che parteciperà a WorkLife Communty. Da sinistra: Franca Maino, Chiara Agostini, Evelina Massanova e Ester Bonomi
Il team di Secondo Welfare che parteciperà a WorkLife Communty. Da sinistra: Franca Maino, Chiara Agostini, Evelina Massanova e Ester Bonomi

Il percorso formativo si svilupperà tra ottobre 2022 e fine 2023. Secondo Welfare metterà a disposizione le proprie competenze per diffondere quanto emergerà nel corso del progetto.

 

Note

  1. WorkLife Community è organizzata dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con PoliS-Lombardia, su incarico della Direzione Generale Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia e si svolgerà tra ottobre 2022 e la fine del 2023. Percorsi di secondo welfare partecipa al progetto mettendo a disposizione le sue competenze, la sua community e la sua piattaforma per diffondere la conoscenza della tematica e i contenuti relativi al percorso formativo che le Reti Territoriali di Conciliazione compiranno nell’ambito del progetto.