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L’ACRI è l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa, l’ente che raggruppa le 86 Fondazioni di origine bancaria (FOB) italiane. Ogni anno pubblica un Rapporto in cui, aggregando i bilanci delle FOB, offre un quadro complessivo delle condizioni patrimoniali, delle erogazioni e dei progetti sostenuti da questi fondamentali attori del secondo welfare.

A luglio è stato approvato e pubblicato il 28° Rapporto annuale e, come al solito, lo abbiamo letto e analizzato evidenziando alcuni dei dati più interessanti dal nostro osservatorio.

Risorse, erogazioni ed empowerment

Prosegue anche quest’anno (come già rilevato nel Rapporto dell’anno scorso) il trend di miglioramento della condizione patrimoniale delle FOB: nel 2022 hanno registrato complessivamente un patrimonio contabile di poco più di 40,5 milioni di euro (+0,8% rispetto al 2021).

Come spiega Francesco Profumo, presidente di ACRI, nonostante “l’andamento decisamente negativo dei mercati finanziari, determinato da uno scenario di policrisi, caratterizzato da pandemia, guerra, crisi energetica e inflazione, le Fondazioni di origine bancaria sono riuscite a mantenere inalterato il flusso delle loro erogazioni sui territori (registrando, anzi un leggero incremento)“. Le erogazioni complessive delle Fondazioni di origine bancaria nel 2022 sono infatti state pari a 962,2 milioni di euro, con un aumento del 5,3% rispetto all’anno precedente.

L’importanza delle FOB – e, più in generale, della filantropia istituzionale – non risiede però solo nella loro capacità erogativa. Come abbiamo raccontato nel Quarto e nel Quinto Rapporto sul secondo welfare in Italia le FOB svolgono un ruolo cruciale nel promuovere un cambiamento sociale duraturo sui propri territori di riferimento e nei contesti locali. Lo sottolinea sempre Profumo, spiegando che “la strategia delle Fondazioni si basa su un costante dialogo con i territori, al quale fa seguito l’individuazione delle misure più efficaci per accompagnare Istituzioni e Terzo settore nell’elaborare e implementare risposte tempestive e strategie di lungo periodo per rispondere ai bisogni delle comunità. L’obiettivo, infatti, è promuovere un progressivo empowerment dei territori (un aspetto che abbiamo approfondito anche qui, NdR), alimentato con una variegata fornitura di risorse economiche e competenze progettuali“.

I settori dell’attività istituzionale

Andando più nel dettaglio, le risorse erogate nel 2022 dalle FOB hanno finanziato 21.301 iniziative (in aumento rispetto alle 18.861 interventi nel 2021), con un importo medio di 45.171 euro a progetto (48.459 euro nel 2021).

La distribuzione delle erogazioni per settore di intervento (v. tabella) non presenta grosse differenze rispetto all’anno precedente e, in generale, all’andamento degli ultimi anni.

Settori Importi erogati nel 2021 Importi erogati nel 2022
Milioni di euro % Milioni di euro %
Arte, attività e beni culturali 245,5 26,9 246,9 25,7
Volontariato, filantropia e beneficenza* 143,2 15,7 135,3 14,1
Ricerca e sviluppo 112,2 12,3 123,4 12,8
Educazione, istruzione e formazione 91,5 10,0 106 11
Sviluppo locale* 80,7 8,8 92,7 9,6
Assistenza sociale* 72,7 8,0 75,2 7,8
Salute pubblica* 48,1 5,3 37,2 3,9
Protezione e qualità ambientale 23,5 2,6 30,9 3,2
Sport e ricreazione 8,2 0,9 7,3 0,8
Famiglia e valori connessi* 4,3 0,5 6,9 0,7
Diritti civili 0,5 0,1 0,5 0,1
Religione e sviluppo spirituale 0,2 0,0 0 0
Prevenzione della criminalità e sicurezza pubblica 0,2 0,0 0 0
Fondo per la povertà educativa minorile* 83,0 9,1 84,6 8,8
Fondo per la Repubblica Digitale 15,2 1,6
Totale 914 100,0 962,2 100,0
Fonte: elaborazione dell’autrice su dati ACRI (2023).
Nota: i settori contrassegnati con * sono quelli afferenti all’area welfare. Il disallineamento tra i valori totali e parziali esposti in alcune tabelle del presente articolo deriva dall’arrotondamento dei suddetti valori operato in via automatica in fase di elaborazione da ACRI. Il Fondo per la repubblica digitale è operativo dal 2022.


Il settore “Arte, attività e beni culturali” si conferma, come ogni anno, come il principale ambito di intervento, sebbene con un peso percentuale minore rispetto al 2021. Si tratta di una dinamica in linea con quanto riscontrato negli ultimi anni: per quanto da sempre quello artistico-culturale sia il principale settore erogativo per le FOB, il suo peso in percentuale sul totale delle erogazioni è diminuito nel corso dell’ultimo decennio (v. grafico).

 

Come già rilevato l’anno scorso, e come mostrato dal grafico, si conferma la progressiva riduzione delle risorse destinate al settore “Assistenza sociale” (una diminuzione ravvisabili solo in valori percentuali e non in valori assoluti). Ma vediamo più nel dettaglio come le Fondazioni di origine bancaria sostengono, in modo ben più ampio, l’ambito sociale.

Le risorse delle FOB per il welfare

Secondo la classificazione di ACRI il 34% del totale erogazioni del 2022 è stato destinato all’area welfare,che somma i settori “Volontariato, filantropia e beneficenza”, “Assistenza sociale”, “Salute pubblica”).

Il nostro Laboratorio da diversi anni segue una classificazione parzialmente diversa rispetto a quella di ACRI, in cui riconduciamo nella voce “welfare” anche i settori “Famiglia e valori connessi”, “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” (precedentemente inseriti dalla stessa ACRI nell’area welfare) e “Sviluppo locale”1. Secondo la nostra classificazione, all’area del welfare sono stati destinati complessivamente 431,9 milioni di euro, pari a circa il 45% del totale; nel 2021 le risorse destinate all’area del welfare erano state pari a 432 milioni (47,3%).

Come mostrato dal grafico, le risorse destinate complessivamente all’area del welfare (barre rosse, valori in milioni di euro) hanno avuto un andamento irregolare nell’ultimo decennio, con dei picchi in corrispondenza di congiunture particolarmente complicate – per esempio lo scoppio della pandemia nel 2020 – o di specifiche iniziative – il netto aumento tra 2015 e 2016 può essere spiegato dall’attivazione del Fondo per la povertà educativa minorile. In ogni caso il peso percentuale dell’area welfare sul totale delle erogazioni (linea blu) è complessivamente cresciuto dal 2012 a oggi.

Tre sfide sentite dalle FOB

Leggendo il Rapporto ACRI 2022 emergono tre ambiti di intervento seguiti con particolare attenzione dalle FOB. Il primo è l’housing sociale: a questo tema è dedicato, all’interno del Rapporto, uno specifico approfondimento a cura di Giordana Ferri, direttrice esecutiva della Fondazione Housing Sociale. L’attenzione delle FOB a questo argomento sembra essere confermata anche dai dati: le iniziative di housing sociale rientrano come detto nel settore istituzionale “Sviluppo locale”, il cui peso percentuale è cresciuto nettamente nel corso dell’ultimo decennio (v. grafico che riporta il peso dei principali settori di erogazione delle FOB).

Il secondo ambito di attenzione, su cui le FOB lavorano da anni, è la povertà educativa minorile. Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è operativo dal 2016 grazie a un Protocollo di intesa stipulato tra ACRI e il Governo. Il Fondo è sostenuto dalle FOB e attuato dall’impresa sociale Con i bambini. Il Fondo in questi anni ha assegnato contributi per circa 387 milioni di euro sostenendo 616 iniziative e raggiungendo più di 500.000 minori svantaggiati in tutto il Paese.

La terza sfida presidiata dalle FOB è quella della digitalizzazione: a partire dall’esperienza positiva del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile l’ACRI e il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale hanno sottoscritto un’intesa pluriennale per realizzare progetti rivolti alla formazione e all’inclusione digitale. L’anno scorso è quindi nato il Fondo per la Repubblica Digitale (ne avevamo parlato qui). Nel suo primo anno di attività il Fondo ha pubblicato i primi due bandi, destinati a NEET e giovani donne, selezionando 23 progetti e stanziando complessivamente 13 milioni di euro. Nel 2023 sono stati pubblicati altri due bandi: uno dedicato ai lavoratori con mansioni a forte rischio di sostituibilità causa automazione e innovazione tecnologica, l’altro rivolto a persone disoccupate e inattive.

 

Leggi il rapporto

 

Note

  1. Quest’ultimo settore comprende anche le iniziative di housing sociale e il sostegno all’edilizia popolare locale, pertanto a nostro avviso può essere ricondotta alla più generale area del welfare per le finalità che persegue, per gli strumenti che applica e/o per gli attori che coinvolge.
Foto di copertina: Rapporto ACRI. Un'iniziativa realizzata a Merezzate, Milano, nell'ambito di un programma di housing sociale.