#IstituzioniSolide

Abbiamo bisogno di istituzioni solide e trasparenti e di cittadini e cittadine consapevoli. Per questo ci occupiamo, tra le altre cose, di biblioteche e welfare socio culturale e collaboriamo mensilmente alle inchieste di Corriere Buone Notizie. Approfondisci il Goal 16 sul sito di ASviS.

Quello della sostenibilità è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico. Per tale ragione, da giugno 2020 abbiamo scelto di approfondire i nessi tra i cambiamenti in atto nel welfare italiano e i 17 Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Le organizzazioni firmatarie del “Patto per un nuovo welfare” ritengono che l'introduzione di un Secondo Pilastro Integrativo possa aiutare a supplire le carenze del Pubblico nel settore della non autosufficienza. Per Stefano Cecconi del Dipartimento Welfare della CGIL, invece, in questo momento storico sarebbe necessario concentrarsi esclusivamente sul Primo Pilastro, cioè le risorse a titolarità pubblica.
La risposta breve è si. Come evidenziato anche dal Family Act, il welfare delle imprese può essere un pezzo del puzzle per affrontare in maniera proattiva una questione cruciale per il nostro Paese. Ma nel concreto come si favorisce il bilanciamento tra i carichi di cura e lavoro?
Il Service Learning è un approccio educativo che costruisce ponti e contaminazioni tra scuola e territorio per rendere gli studenti cittadini attivi del mondo. Ce ne parlano le esperte della cooperativa sociale Comin.
Nel numero 1/2022 di Impresa Sociale, Anna Athanasopoulou e Patrick Klein analizzano il ruolo dell'economia sociale nel contesto europeo. I due autori approfondiscono i percorsi di policy intrapresi dall'Unione Europea attraverso l'European Action Plan on Social Economy e il Proximity and Social Economy.
Negli ultimi 20 anni sono stati numerosi, ma infruttuosi, i tentativi di riforma della Long Term Care. Ora grazie alle risorse messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e al contributo di pensiero del “Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza” le condizioni sembrano essere finalmente propizie. Sergio Corbello, Presidente di Assoprevidenza, ci spiega perché.
I doposcuola della Regione si sono costituiti in comunità di pratica per definire le loro linee guida. Il laboratorio di scrittura collettiva, promosso dalla Fondazione comunitaria della Valle d’Aosta, è stato accompagnato da Marco Cau e Viola Petrella di Pares, che in questo articolo raccontano come hanno facilitato un percorso ibrido, in parte in presenza e in parte online.
Secondo Welfare ha realizzato una ricerca per ActionAid Italia al fine di individuare le aree di intervento strategiche per promuovere il superamento delle disuguaglianze sociali che si sviluppano nell'ambiente scolastico. La presentazione del report che abbiamo prodotto ci offre anche la possibilità di raccontare perché il nostro Laboratorio si sta occupando con crescente attenzione di giovani e educazione.
Il “Patto per un nuovo welfare per la non autosufficienza" propone un nuovo modello assistenziale in cui la durata e l’intensità dell’assistenza sia stabilita dai bisogni dell’assistito e non dai vincoli di spesa. L’obiettivo è potenziare l’assistenza domiciliare sociale e sanitaria, rendendola il luogo privilegiato per rispondere ai bisogni degli anziani non autosufficienti. Ce ne parla Franco Pesaresi, membro del Network Non Autosufficienza (NNA) e di Asiquas, Associazione Italiana per la Qualità dell'Assistenza Sanitaria e Sociale.
Social Impact Agenda per l’Italia lancia una serie di paper per approfondire come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza possa essere il banco di prova per l’impact investing. In questo articolo vi raccontiamo il primo, curato da Elisa Chiaf e Filippo Montesi.
Una governance coordinata, una chiara regia, la valorizzazione delle risorse private in coordinamento con le prestazioni erogate dal Pubblico: sono gli elementi necessari a favorire l’inserimento di un Secondo Pilastro integrativo tra le modalità di finanziamento della riforma del settore della Long Term Care in Italia. Ci spiega perché Damiana Mastantuono, Dirigente Area Welfare e Sanità di Mefop.
Per il 70% la DAD è stata più faticosa delle lezioni in presenza, mentre più del 25% afferma che abbia influenzato negativamente i propri voti. La pandemia però è stata anche l’occasione per sperimentare i vantaggi del digitale, che oltre il 90% dei dirigenti vorrebbe continuare ad utilizzare.
La chiusura delle scuole, dei servizi educativi e di molte attività sportive e ricreative ha determinato una deprivazione educativa, culturale e relazionale senza precedenti. Su Rivista Solidea, Chiara Agostini individua e descrive alcune logiche di intervento per rimettere al centro delle politiche per bambini, bambine, ragazzi e ragazze.
In che modo il nostro Paese sta affrontando, finora senza esiti positivi, l’emergenza denatalità? In questo articolo, che si aggiunge a quelli già pubblicati su Francia e Germania, facciamo il punto sulle misure adottate negli ultimi anni e analizziamo le novità del Family Act, approvato ad inizio aprile, a cui però bisognerà affiancare interventi di più ampio respiro.
Michele Bianchi ci racconta l'esperienza di “Rete Terzo Tempo”, fondata dai soggetti del Terzo Settore a Cantù, che partecipa attivamente ai processi locali di co-programmazione degli interventi socio-assistenziali attraverso i Piani di Zona.
Per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie la ricerca di risposte ai propri bisogni è un percorso frammentato: autogestito, costellato da una molteplicità di adempimenti, di iter amministrativi tortuosi e da criteri di inclusione ed esclusione poco chiari. La proposta del “Patto per un nuovo welfare” punta ad introdurre un unico percorso di valutazione per l’accesso all’intera rete del welfare: la Valutazione Nazionale di Base. Come dovrebbe funzionare? Ce lo spiega Fabrizio Giunco, Direttore del Dipartimento Cronicità della Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS.
Dopo due anni di crisi pandemica il fenomeno della povertà educativa ha conosciuto un ampliamento, anche a causa del ritardo nelle competenze digitali di molti ragazzi. In questo nuovo approfondimento di #OltreLaDad Sofia Barbè Cornalba ci parla del modello di apprendimento digitale promosso dalla Fondazione Mondo Digitale con il progetto OpenSPACE, che ha unito tecnologia ed empowerment per favorire la crescita dei giovani.
Chi sono i mediatori interculturali? Che competenze devono avere? Come supportano le persone che giungono nel nostro Paese? Vi proponiamo alcuni spunti di riflessione su queste figure professionali, facendo attenzione anche al ruolo che potranno avere nel mutato contesto generato dalla crisi dei rifugiati ucraini. Lo facciamo guardando a quanto sta accadendo nella città di Novara che per varie ragioni può darci indicazioni importanti.
La digitalizzazione della didattica ha radici ben più lontane della Dad, alla quale ci siamo abituati negli ultimi due anni di pandemia. In questo approfondimento per Buone Notizie Chiara Agostini riflette sull'importanza delle competenze digitali per i giovani e sulla necessità di riempire il digital divide attraverso un adeguato percorso che interessi le scuole italiane e che si distacchi da quanto fatto nel periodo emergenziale.
Se la didattica a distanza ha creato disuguaglianze sociali evidenti, con gravi conseguenze sui livelli d'apprendimento e lo status psicologico dei giovani, lo stesso non si può dire per le prospettive che offre invece la didattica digitale integrata. In questo articolo per Buone Notizie Paolo Riva offre uno sguardo sulle opportunità dell'apprendimento digitale e sulla necessità di utilizzare efficacemente i fondi del PNRR per realizzare un nuovo modello di scuola.
Secondo Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato ANCI per l’immigrazione, la crisi in corso può essere un'opportunità per ripensare il SAI e creare un'infrastruttura stabile. Bisogna però evitare il rischio di razzismo istituzionale, attuando l’inserimento strutturale delle politiche per i rifugiati e i migranti nel sistema di welfare.
La proposta del "Patto per un nuovo welfare" per la riforma del settore della Long Term Care prevede un nuovo approccio basato sulla ricomposizione delle funzioni di assistenza sociale, assistenza sanitaria e prestazioni sociali, ricorrendo a strumenti che coinvolgono contemporaneamente diversi livelli di governo. Come incentivare la dinamica trasformativa? Approfondisce il tema Michelangelo Caiolfa, esperto di sistemi di servizi e programmi operativi in ambito sanitario, sociosanitario e territoriale.
Dall'8 al 10 settembre alla Sapienza di Roma si terrà il convengo annuale della Società italiana di Scienza Politica. Il programma prevede anche un panel organizzato da Franca Maino e Chiara Lodi Rizzini che indagherà il contributo e il ruolo di filantropia e fondazioni nell'ottica della crisi sanitaria a supporto al welfare locale.