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L’Osservatorio DOMINA è un centro studi e raccolta dati nato per monitorare e studiare i trend relativi all’assistenza domiciliare, sia a livello nazionale sia locale. L’Osservatorio ha da poco pubblicato il Terzo Rapporto Annuale sul lavoro domestico, che sarà ufficialmente presentato l’8 aprile a Roma. La pubblicazione, mediante un’analisi qualitativa e quantitativa dei dati, offre uno sguardo sullo status attuale del lavoro domestico nel nostro Paese.

Chi sono i lavoratori e le lavoratrici domestiche

Nel complesso sono oltre 2 milioni le persone che lavorano come colf, badanti o assistenti familiari. Secondo i dati INPS rielaborati da DOMINA, nel 2020 i lavoratori domestici regolari sono stati oltre 920 mila, con un aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente. Tra questi, vi è una netta prevalenza di donne (87,6%) e una forte presenza straniera, pari al 68,8% del totale, proveniente per lo più dall’Est Europa.

Il settore del lavoro domestico rimane poi il comparto con la maggior presenza di lavoro nero. I dati aggiornati evidenziano infatti un tasso di irregolarità pari al 57%, ben al di sopra rispetto alla media dei principali settori produttivi.

 

Figura 1. Lavoratori domestici in Italia per nazionalità e genere e stima sui lavoratori irregolari

I datori di lavoro domestico ai tempi del Covid

Nel 2020 i datori di lavoro sono oltre 992mila, con un aumento del 8,5% rispetto all’anno precedente. Tenendo conto del lavoro irregolare, si stimano 2,3 milioni di datori di lavoro domestico totali, di cui il 57% è composto da donne.

Nello stesso anno le assunzioni hanno superato i licenziamenti di quasi 124.000 unità, con picchi nei mesi di marzo, ottobre e novembre. Le restrizioni dettate dalla pandemia hanno avuto un impatto notevole sulle famiglie, portandole a siglare nuovi contratti per avere la certezza sulla presenza del lavoratore.

A questi dati si aggiunge anche la sanatoria inserita nel decreto Rilancio 34/2020, che – stima l’Osservatorio – in un anno ha già prodotto 125.000 emersioni. 

 

Figura 2. Datori di lavoro domestico in Italia

 

In questo scenario, la maggior concentrazione di datori di lavoro si trova in Lombardia e Lazio (34%); od ogni modo nell’ultimo anno si è registrato un aumento complessivo di datori di lavoro domestico in tutto il Paese. L’incremento varia tra il +3,1% del Lazio ed il +21,0% della Basilicata; la media nazionale si attesta a +8,5%.

L’impatto economico e fiscale del settore

Sempre per l’anno 2020, la spesa per la gestione dei lavoratori domestici ammonta a 14,9 miliardi di euro. L’attività dei datori ha fatto sì che le famiglie si siano rese di fatto degli attori di welfare, contribuendo considerevolmente alla spesa generale per l’assistenza e la cura.

 

Figura 3. Contributo del lavoro domestico al PIL

 

In merito, secondo il Rapporto di DOMINA, il settore del lavoro domestico incide sull’1,1% del PIL, per un valore pari a 16,2 miliardi. nel 2020

 

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