Nella Legge di Bilancio 2023 il Governo aveva previsto una nuova misura per il contrasto al rischio povertà che avrebbe dovuto prendere avvio durante l’estate: la Carta Solidale per acquisti di beni di prima necessità. L’11 luglio il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha presentato il decreto interministeriale che istituisce la Carta Acquisti “Dedicata a te” con cui il Governo punta ad erogare a circa 1,3 milioni di famiglie contributi per comprare generi alimentari. La Carta diventerà operativa nelle prossime settimane in seguito alla sua distribuzione ai nuclei interessati da parte dei Comuni. Di seguito approfondiamo come funziona e chi dovrebbe averne diritto, oltre ad alcuni problemi evidenti su cui occorre riflettere.

Come funziona “Dedicata a te”

Il Governo ha stanziato per la misura 500 milioni di euro che permetteranno l’erogazione di 1,3 milioni di Carte Solidali, ognuna delle quali metterà a disposizione 382,50 euro da spendere nel 2023. Queste risorse si potranno spendere esclusivamente per beni alimentari di prima necessità come carne, pesce, pane, pasta, frutta e verdura. Tutti gli alimenti sono indicati da un elenco allegato al decreto, da cui sono escluse ad esempio bevande alcoliche, bibite gasate, surgelati e caramelle.

Nella pratica il contributo verrà erogato attraverso carte elettroniche di pagamento, prepagate e ricaricabili, che saranno emesse da Poste Italiane per il tramite della società controllata Postepay. I beneficiari, il cui nominativo è presente in appositi elenchi che INPS ha inviato ai Comuni, saranno contattati dal Comune di residenza che indicherà le modalità di ritiro della carta presso gli uffici postali adibiti al servizio. Le carte, che saranno nominative, se non saranno ritirate dai beneficiari o comunque se non verranno utilizzate entro il 15 settembre 2023 porteranno alla decadenza del beneficio.

La carta potrà essere utilizzata presso esercizi commerciali che vendono generi alimentari. Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha dichiarato di aver stipulato apposite convenzioni con alcuni esercizi, appartenenti alla Grande Distribuzione Organizzata e non, per l’applicazione di un ulteriore sconto del 15% in favore dei possessori delle carte. Non è chiaro al momento quanta e quale sia l’adesione e se l’uso della carta sia legata ai soli esercizi che hanno aderito o aderiranno alle convenzioni ministeriali, o se sarà utilizzabile ovunque.

Se a fine anno ci saranno residui relativi a Carte non utilizzate, questi saranno redistribuiti tra i beneficiari già presi in carico e quindi titolari di una Carta “Dedicata a te”.

A chi spetta la Carta

I beneficiari della misura sono i soggetti residenti in Italia, iscritti nell’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale) e con ISEE fino a 15.000 euro. Non possono richiedere la Carta coloro i quali sono titolari di un’altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà, ovvero i titolari di Reddito di Cittadinanza, Reddito di Inclusione, NASPI, Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori (Dis-Coll) o Indennità di mobilità. Sono parimenti esclusi i titolari di sostegni erogati dallo Stato legati alla sfera occupazionale come Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, Cassa integrazione guadagni e di qualsivoglia forma di integrazione salariale, o comunque di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria.

È concesso un solo contributo per nucleo familiare, di importo complessivo pari a 382,50 euro spendibile nel 2023. I fondi caricati sulla Carta saranno spendibili unicamente dal 1° agosto al 31 dicembre 2023.

Per l’individuazione dei beneficiari i Comuni hanno ricevuto da INPS l’elenco dei nuclei familiari beneficiari, selezionati tra i soggetti in possesso dei requisiti previsti.  La priorità di assegnazione è stata data ai nuclei con indicatore ISEE più basso, ma l’assegnazione delle Carte “Dedicate a te” è soggetta anche a criteri di priorità stabiliti così come riportato di seguito:

  1. nuclei familiari composti da non meno di 3 componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009;
  2. nuclei familiari composti da non meno di 3 componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005;
  3. nuclei familiari composti da non meno di 3 componenti.

Ad ogni Comune sarà distribuito un numero di Carte prestabilito, indicato da un altro allegato al decreto e così calcolato:

  • il 50% del numero totale di carte ripartita in proporzione alla popolazione residente in ciascun Comune;
  • il 50% distribuita in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite medio di ciascun Comune e il valore del reddito pro capite medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione.

Gli aspetti problematici della Carta “Dedicata a te”

C’è anzitutto da considerare che il “target” della misura appare molto limitato. Si tratta, come detto, di una misura diretta alla popolazione che non vive in condizione di povertà severa e che non usufruisce di altri contributi assistenziali. L’ISEE richiesto, inferiore a 15.000 euro, è infatti “elevato” per questo tipo di misure. Si è scelta quindi una fascia di popolazione che ha necessità di un aiuto nell’acquisto dei beni alimentari di prima necessità (perché più colpita dalle conseguenze dell’inflazione crescente) ma che è esclusa da altre misure di contrasto alla povertà o sostegno al reddito. Quindi, verosimilmente, lavoratori/trici poveri, nuclei monoreddito e probabilmente stranieri residenti che oltre ad essere esclusi da sussidi – come il Reddito di Cittadinanza – hanno minori a carico.

Tuttavia, il fatto che non sia necessario fare domanda per accedere alla misura, ma che gli aventi diritto siano identificati a priori dall’INPS, fa sì che ci sia una larga e maggioritaria quota di esclusi in base a criteri che appaiono iniqui, come riporta Franco Pesaresi.

In primo luogo c’è l’esclusione di coloro che non hanno una certificazione ISEE inferiore a 15.000 euro già depositata presso l’INPS per richiedere servizi a condizione agevolata, ma che potrebbero farla in base ai criteri previsti dal decreto. Ma anche chi possiede tale dichiarazione non è detto che potrà accedere a “Dedicata a te”. La misura, come detto, infatti esclude a priori le famiglie con meno di 3 componenti che hanno un ISEE inferiore a 15.000 euro. Si tratta di 3.248.000 nuclei con 1 o 2 componenti, tra cui rientrano ad esempio nuclei monogenitoriali con un solo figlio che sappiamo essere molto vulnerabili. Inoltre rimangono scoperti una parte consistente di 4.345.000 famiglie di almeno 3 membri che hanno una certificazione ISEE, di cui potranno beneficiarie tuttavia solo 1.300.000 che rientrano nei criteri selettivi sopra ricordati. Nel complesso, dunque, resterebbero escluse circa 6,3 milioni di famiglie che rispettano il criterio economico dell’ISEE stabilito dal provvedimento.

Inoltre, la Carta costituisce un’erogazione una tantum, proseguendo con la linea delle misure “spot”, così come era avvenuto – sempre per il contrasto alla povertà alimentare – con i buoni spesa per l’emergenza Covid o le misure introdotte per fare fronte al rincaro delle utenze. Si tratta di misure “tampone” che certamente possono alleviare momentaneamente le difficoltà di alcune categorie di persone ma che si rivelano modeste nell’impatto e contribuiscono anzi ad alimentare un sistema frammentario e parcellizzato, quando sarebbero invece necessarie misure organiche in grado di ricomporre gli strumenti di contrasto alla povertà.

La mancanza di organicità si evince anche dall’attribuzione della misura al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Il tema della povertà alimentare nel nostro Paese da sempre si muove sul confine tra contrasto alla povertà e recupero delle eccedenze, tra agricoltura e welfare, tanto che il Ministero dell’Agricoltura ha sempre avuto attraverso Agea, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, un ruolo centrale nel contrasto allo spreco per il contemporaneo sostegno agli indigenti. Ma questo a nostro avviso alimenta ulteriormente la complessità nella lotta alla povertà, demandata invece al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

In conclusione, quindi, non si ravvedono elementi di innovatività nella misura che, anzi, presenta diverse criticità che ne mettono a rischio l’efficacia per quanto qui descritto. A questo proposito si dovranno comunque attendere i dati di monitoraggio – i primi dovrebbero arrivare in ottobre – per comprendere chi saranno i beneficiari effettivi e indagare se e quanto la Carta “Dedicata a te” avrà contribuito, favorendo l’acquisto di generi alimentari, a mitigarne il rischio di povertà dei beneficiari.

 

 

Foto di copertina: Il Ministro Francesco Lollobrigida presenta la Carta "Dedicata a te". Fonte: MEF