L’articolo che segue è parte di “Allargare lo sguardo sulla conciliazione”, dispensa che raccoglie approfondimenti tematici per i partecipanti del modulo formativo “Rinnovare le RTC: reti e nuove logiche per innovare i servizi locali” realizzato da WorkLife Community.

Con un evento presso l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) il 27 gennaio 2023 ha preso avvio il progetto europeo 4E-PARENT – Essere padri, prendersi cura. Le quattro “E” riepilogano i presupposti del progetto declinando il termine Parent (genitore): Early (presto) per la partecipazione del padre presto, fin dalla gravidanza; Equal (pari) a indicare un approccio paritario, di un genitore che condivide la cura; Engaged (impregnato)che richiama la partecipazione attiva/coinvolta; Empathetic (emaptico) per la valenza empatica, accudente e responsiva.

Il progetto vede l’Istituto Superiore di Sanità in qualità di capofila e la partecipazione di diversi partner: il Centro per la salute del bambino, l’associazione il Cerchio degli Uomini di Torino, l’agenzia di editoria scientifica Zadig, la società di consulenza Deep Blue, la Rete degli uomini Maschile Plurale e, infine, la rete per lo sviluppo delle bambine e dei bambini International Step by step Association. Inoltre, può contare sul supporto del Comitato Italiano per l’UNICEF, dell’Associazione culturale pediatri e dell’Istituto Ricerca Intervento Salute.

Di seguito raccontiamo nel dettaglio questa iniziativa.

Le radici di 4E-PARENT

4E-PARENT è un progetto nazionale, con finanziamento europeo, che raccoglie il testimone del precedente progetto europeo PARENT, iniziato nel 2019 e conclusosi nel 2021, che vedeva coinvolti, oltre all’Italia, il Portogallo, l’Austria e la Lituania. Configurato come progetto-pilota e coordinato per l’Italia dal Cerchio degli Uomini, come capofila della rete “Il Giardino dei Padri”1, PARENT aveva coinvolto in corso d’opera altri partner, ora protagonisti nel nuovo progetto.

I due progetti si pongono, dunque, in continuità perseguendo lo stesso obiettivo: promuovere il benessere dei bambini ma anche degli stessi padri, con lo scopo di incentivare la parità di genere e il contrasto alla violenza verso le donne, incoraggiando fin dalla gravidanza l’impegno dei padri nelle cure familiari e domestiche.

Il riconoscimento del nesso fra paternità/mascolinità “accudenti” e la prevenzione primaria della violenza domestica viene dalla campagna internazionale MenCare- Global Fatherhood Campaign alla quale i due progetti PARENT fanno riferimento. La campagna, attualmente attiva in 60 Paesi di 5 continenti, è stata fondata dalle stesse organizzazioni e soggetti che avevano dato vita, nel 1991, alla campagna internazionale White Ribbon Campaign (Fiocco Bianco). L’esperienza della White Ribbon e le survey internazionali IMAGES sul ruolo degli uomini nella parità di genere avevano evidenziato come il coinvolgimento degli uomini nel lavoro di cura fosse trasformativo rispetto alle mascolinità.

Come e perché cambia il modo di essere padri

Le indagini citate hanno individuato come prima e più immediata “porta di accesso” per lo sviluppo di attitudini e pratiche di cura al maschile proprio l’essere padri, purché l’esperienza della paternità fosse affrontata in un’ottica di parità di genere, benessere della madre e attenzione ai bisogni del bambino.

Inoltre, in tutta Europa e anche in Italia, la paternità si sta evolvendo e si sta muovendo verso un modello accudente sia perché stanno cambiando i padri, sia perché sta mutando la società, sia perché sono diverse le aspettative anche delle donne. Si tratta, però, di un cambiamento lento e frammentario che, in Italia soprattutto, si scontra con stereotipi sui ruoli di genere nella cura (si veda l’abuso del termine “mammo”), con il modello del male breadwinner (uomo procacciatore di reddito), con ambienti di lavoro e un welfare state che ancora faticano a fare spazio alla paternità (Cannito 2022).

A partire da queste consapevolezze i due progetti PARENT hanno fatto proprio l’approccio integrale e multidimensionale alla paternità di MenCare che vede il coinvolgimento del padre fin dall’inizio come necessario per ragioni diverse2:

  • per lo sviluppo sano ed equilibrato del/la bambino/a, configurando come un diritto la presenza accudente e responsiva di ambedue i genitori, soprattutto nella critica fase dei “Primi Mille Giorni”;
  • per l’eguaglianza di genere, attraverso la piena condivisione della cura e del lavoro domestico, senza la quale le pari opportunità nella vita familiare, sociale e nel lavoro non sono possibili;
  • per diminuire il rischio della violenza domestica, sia verso le donne che verso i bambini, contribuendo a sviluppare le cosiddette mascolinità accudenti;
  • perché anche gli uomini hanno il diritto-dovere di esercitare appieno e fin dall’inizio – in termini di vicinanza sia fisica che affettiva – il loro ruolo di genitore e di mettere in atto pratiche di cura.

Il progetto 4E-PARENT si propone quindi di portare su larga scala e mettere a sistema le lezioni apprese e i risultati della precedente edizione PARENT.

La formazione del personale socio-educativo e sanitario

Il progetto PARENT ha investito principalmente nella formazione di personale sanitario ed educativo nei Primi Mille Giorni, un periodo critico per lo sviluppo psicosociale e fisico del/la bambino/a, per la formazione della relazione fra genitori e figlia/o e per la transizione che comporta nelle relazioni di coppia dalla diade alla triade genitoriale. Tra l’altro, la gravidanza e il puerperio rappresentano per la donna dei fattori di rischio di subire violenza dal proprio partner: secondo l’ultima indagine Istat il 16% delle donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza ha subito violenza in gravidanza.

Per queste ragioni sono stati realizzati in tre città italiane, da un lato, corsi di formazione con modalità partecipative che hanno coinvolto oltre 150 operatori/trici sanitari/e dei consultori e dei punti nascita (ostetrici/che, infermiere/i pediatrici/che, ginecologi/ghe, pediatri); dall’altro, due corsi per circa 50 educatori di nidi. I contenuti dei corsi vertevano principalmente sui benefici della paternità attiva, sulla decostruzione di pregiudizi e stereotipi sui ruoli di genere e sulla cura (piuttosto diffusi fra il personale e ostacolo al coinvolgimento del padre), sul modo per coinvolgere opportunamente e comunicare in modo più inclusivo con i padri, su come effettuare lo screening per la violenza domestica in gravidanza.

Inoltre, sono stati organizzati convegni e webinar che hanno consentito di raggiungere oltre 3.000 persone del settore sanitario e educativo. I percorsi formativi hanno prodotto un impatto, misurato con un questionario CAP somministrato prima e dopo i corsi, in termini di miglioramento – nel personale – della percezione della propria competenza e dell’importanza di coinvolgere anche i padri (Zambri et al. 2022). Inoltre da queste esperienze sono nati materiali di formazione per il personale sanitario (Bestetti et al. 2022).

Il nuovo progetto 4E-PARENT si propone di ampliare i risultati ottenuti con il precedente progetto, ampliando l’offerta formativa rivolta al personale sanitario ed educativo sviluppando tre corsi di formazione a distanza (FAD) per personale sanitario, educatori 0-6 e volontari che lavorano con gruppi di genitori e/o padri, con l’obiettivo di raggiungere circa 20.000 persone già con la prima edizione dei tre corsi, prevista nel 2024. Le FAD saranno progettate secondo il modello già testato con successo dall’Iss e da Zadig, usando un metodo andragogico3 che permette di lavorare non solo sulle conoscenze, ma anche su atteggiamenti e pratiche, attraverso la presentazione e riflessione su casi concreti e simulazioni.

I cerchi dei padri e la mappa delle risorse

Un secondo versante di attività si riferisce al coinvolgimento diretto dei padri a partire dalla raccolta delle loro esperienze. Dalle interviste e dai focus group con i padri, ma anche dal confronto coi partecipanti ai corsi di formazione per sanitari e educatori, è emersa innanzitutto la necessità di fare sforzi specifici per consentire loro la partecipazione agli incontri di accompagnamento alla nascita e sulla genitorialità. Emerge inoltre l’importanza di spazi autonomi per i padri per condividere pensieri, emozioni ed esperienze sia prima che dopo la nascita.

Il primo progetto PARENT, in risposta a queste esigenze, ha creato dei gruppi dei padri, usando la modalità del “cerchio dei papà” già usata dalle due associazioni partner del progetto che lavorano con uomini, Il Cerchio degli Uomini e Maschile Plurale. La parola “cerchio” piuttosto che “gruppo” allude alla condivisione orizzontale fra pari, aiutata da una persona formata nella facilitazione. Per moltiplicare questo modello, nell’ambito del nuovo progetto 4E-PARENT verranno formati facilitatori di cerchi di padri e in parallelo verrà sviluppata una mappa aggiornabile di risorse – di gruppi e cerchi di padri, appunto – attive sul territorio nazionale.

Cambiare le politiche

Per la sostenibilità delle azioni di promozione della paternità accudente e della condivisione della cura, 4E-PARENT ha una componente importante dedicata al cambiamento delle politiche riguardanti la conciliazione sia a livello pubblico che aziendale. Riguardo a quest’ultimo aspetto si prevede di lavorare – anche con alcune aziende (ad esempio con focus group di dipendenti e manager/personale HR) – con l’obiettivo di sviluppare in modo partecipativo e collaborativo un piano di azioni per la genitorialità e per raccogliere dati sul ricorso da parte di uomini e donne alle misure di conciliazione quali congedi, part-time, orari di lavoro flessibili.

Sul fronte delle politiche pubbliche alcuni passi sono stati certamente fatti in questi anni a partire dall’apertura del congedo parentale anche ai padri, con la legge 53/2000, e con l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio nel 2012 (congedo che oggi ha una durata di 10 giorni). Questo congedo in particolare è importante perché ha introdotto l’idea del diritto-dovere autonomo dei padri ad esercitare la cura. Tuttavia, pur essendo questi congedi teoricamente obbligatori e retribuiti al 100% è stato stimato che ne fa uso poco più di un terzo dei padri aventi diritto; mentre i padri, nel 2021, hanno rappresentato il 21% di coloro che hanno usufruito dei congedi parentali4. 4E-PARENT rilancerà l’obiettivo di arrivare progressivamente anche in Italia all’introduzione di congedi parentali – che sarebbe più opportuno chiamare “genitoriali” – adeguati e ben retribuiti per padri e madri da usare nei primi anni di vita del bambino/a. Al tempo stesso lavorerà per promuovere il migliore utilizzo delle misure già esistenti come, ad esempio, l’uso del congedo obbligatorio di paternità al 100% e nel periodo prossimo alla nascita e l’incremento dell’utilizzo dei congedi parentali da parte dei padri.

La comunicazione e le prospettive future

Le azioni di comunicazione di 4E-PARENT si propongono di contribuire al cambiamento culturale e alla decostruzione degli stereotipi di genere e circa la cura, con attività che includeranno video e podcast e un esercizio di social media listening per rilevare modi in cui i ruoli nella cura e la paternità vengono narrati sui social e come questa narrazione cambia nel tempo.

L’obiettivo è diffondere il più possibile l’approccio multidimensionale adottato, particolarmente efficace per creare alleanze e sinergie fra settori, mondi ed attori diversi: da quello politico e degli enti pubblici, a quello delle categorie professionali, agli attori del Terzo Settore, alle associazioni femminili/femministe alle associazioni che lavorano sul maschile. Di qui anche l’importanza di tenere insieme le diverse prospettive intorno a questo tema – dalla salute del/la bambino/bambina alla parità di genere, dal benessere dell’uomo e della coppia, alla prevenzione della violenza. Solo queste alleanze e prospettive diverse possono dare forza all’azione di advocacy a livello nazionale.

WorkLife Community (WLC) è il percorso formativo dedicato alle Reti Territoriali di Conciliazione e alle Alleanze di Regione Lombardia, organizzato dall’Università degli Studi di Milano su incarico di PoliS Lombardia. Percorsi di secondo welfare partecipa a WLC mettendo a disposizione le sue competenze e la sua piattaforma per diffondere temi e contenuti del progetto.

Riferimenti bibliografici

  • Bestetti G., Giusti A., Lubbock A., Santoro A., Volta A. e Zambri F. (a cura di) (2022), Progetto PARENT – Il padre nei primi mille giorni. Guida Metodologica per formatrici e formatori dei corsi destinati alle professioni sanitarie, Roma.
  • Cannito M. (2022), Fare spazio alla paternità. Essere padri in Italia tra trasformazioni del welfare, ambienti di lavoro e modelli di maschilità, Bologna, Il Mulino.
  • Zambri F., Santoro A., Lubbock A., Volta A., Bestetti G., Marchetti F., Pecilli P., Nassa E., Preziosi J., Colaceci S. e Giusti A. (2022), Training of Health Professionals to Promote Active Fatherhood during the Pre and Post-Natal Care to Prevent Violence against Women, in “Sustainability”, n. 14, pp. 9341-9352.

Note

  1. Il Giardino dei Padri è una rete informale di associazioni nata nel 2016 per promuovere la paternità attiva e la condivisione delle cure in un’ottica di parità di genere, aderendo alla campagna Internazionale sulla paternità MenCare. Le associazioni fondatrici sono Il Cerchio degli Uomini di Torino; White Dove – Evoluzione del Maschile di Genova; la rete Maschile Plurale; la rete dei CAM (Centri Ascolto Maltrattanti); Parteciparte.
  2. Disponiamo ormai di un corpus ampio e crescente di evidenze di ricerca sui benefici del coinvolgimento “accudente” del padre in tutti questi ambiti, inclusa la prevenzione dei rischi in gravidanza, parto e puerperio. Per approfondimenti si rimanda alla bibliografia della Guida metodologica “Il Padre nei Primi Mille Giorni” prodotta dal primo progetto PARENT.
  3. L’andragogia si concentra su metodi e tecniche di apprendimento per adulti (in analogia con quanto fatto dalla pedagogia con bambini e ragazzi).
  4. Dato calcolato dal database dell’INPS.
Foto di copertina: Mabel Amber, Pixabay.