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Il presente articolo si basa su un’indagine esplorativa realizzata nei Municipi XIII e XV di Roma Capitale sui Progetti Utili alla Collettività (PUC). Attraverso i due casi di studio è stato possibile analizzare alcuni dei principali effetti, criticità e prospettive di questi strumenti, che rappresentano un’importante novità introdotta con il Reddito di Cittadinanza (RdC). Il seguente contributo è frutto di un lavoro di ricerca finalizzato alla stesura di una tesi magistrale riguardante proprio il Reddito di Cittadinanza.

Cosa sono i PUC

I Progetti Utili alla Collettività sono volti all’attivazione lavorativa dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza che stipulano i Patti per il Lavoro e per l’Inclusione sociale. Titolari dei PUC sono i Comuni che possono attivarli in diversi ambiti (culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni). I PUC perseguono tre finalità:

  1. offrire una concreta opportunità ai beneficiari del RdC per sviluppare o implementare competenze e capacità, che potrebbero essere spese successivamente nel mondo del lavoro;
  2. restituire dei servizi alla collettività che si è fatta carico di finanziare il reddito di cittadinanza con la fiscalità generale;
  3. evitare che il beneficiario del RdC metta in atto dei comportamenti di azzardo morale, ossia accetti o esegua lavori in modo irregolare durante il periodo in cui percepisce il beneficio.

 

Se adeguatamente strutturati, i PUC possono rappresentare un’occasione per incrementare: la dignità del soggetto beneficiario (che in un certo senso guadagna l’introito piuttosto che assumerlo come beneficienza associata al suo stato di povertà ed esclusione sociale), l’accettabilità sociale di una misura di lotta all’indigenza e la possibilità di rivitalizzare e rendere fruibile le grandi risorse del nostro patrimonio nazionale in ambito culturale, ambientale, sociale. Inoltre, i PUC possono favorire l’inclusione dei beneficiari del RdC all’interno di una rete di solidarietà (di gruppo e di comunità) che sappia far fronte alla condizione di isolamento ed esclusione sociale che sempre più spesso caratterizza gli individui che vivono in una condizione di deprivazione materiale.

Nonostante l’evidente potenzialità di tale misura, si registra a livello nazionale ancora un generale ritardo nell’avvio e il caso della Capitale non rappresenta un’eccezione nel contesto nazionale.

Il caso del Municipio XV

Il Municipio XV rappresenta un caso virtuoso sia per quel che riguarda il processo di avvio dei PUC (che è stato facilitato dal fatto che questo Municipio, fin dalla fine del 2019, ha sperimentato delle progettualità in linea con l’impianto dei PUC) sia rispetto ai risultati raggiunti.

Il progetto “Decoro Urbano”

Il progetto denominato “Decoro Urbano” è stato avviato a Novembre del 2019 ed è stato finanziato con un importo di circa 13.000 euro e ha coinvolto i Servizi Sociali del Municipio XV di Roma Capitale, otto scuole del municipio e una cooperativa sociale operante nel territorio e affidataria del servizio.

Si è rivolto a 19 percettori del RdC considerati “a bassa impiegabilità lavorativa” e gli obiettivi sono stati: 1) l’implementazione delle competenze e delle risorse degli utenti; 2) l’inclusione nel tessuto sociale e il contrasto all’isolamento e all’emarginazione; 3) la promozione di valori ambientali e del senso di responsabilità nei confronti dei luoghi pubblici.

L’attività di monitoraggio e valutazione

Nel corso dell’attuazione del progetto è stato realizzato un monitoraggio e una valutazione in itinere che ha coinvolto: 1) gli utenti che hanno partecipato al PUC; 2) le assistenti sociali del Municipio (responsabili dei Patti per l’Inclusione); 3) gli operatori della cooperativa affidataria del servizio.

Dalla valutazione è emerso come il progetto abbia avuto numerosi effetti positivi sui beneficiari e sulla comunità. I beneficiari hanno registrato un aumento di autostima e senso di autoefficacia e una maggior consapevolezza delle proprie capacità relazionali. Inoltre, anche la collettività ha potuto trarre vantaggi dall’avvio di tali iniziative, sia attraverso la realizzazione prodotti visibili e apprezzabili, come ad esempio murales e dipinti, e sia attraverso un rafforzamento delle reti relazionali del territorio, in particolare tra beneficiari, scuole, cooperativa sociale e servizi sociali territoriali.

La riuscita del progetto è stata, inoltre, favorita dalla partecipazione attiva delle scuole e dalla chiara definizione di un target e un obiettivo specifico. In particolare, l’obiettivo del progetto “decoro urbano” era principalmente educativo e riguardava gli individui considerati a scarsa impiegabilità lavorativa. Per beneficiari del Reddito di Cittadinanza che avevano una maggiore occupabilità lavorativa si prediligevano altri interventi come ad esempio borse lavoro.

L’avvio del PUC

Considerati i risultati raggiunti con “Decoro Urbano”, a Ottobre 2020 si è proceduto con l’avvio di una procedura di affidamento per l’attivazione del PUC: “Inclusione sociale nell’ambito del RdC mediante interventi di ripristino e salvaguardia del decoro presso gli I.C. del Municipio Roma XV” da svolgersi nel periodo di dicembre 2020-novembre 2021. Il PUC, pur mantenendo le caratteristiche del precedente progetto, presenta le seguenti differenze: l’incremento di budget (aumento del 190%), l’aumento del numero di beneficiari (30/35 beneficiari) e un rafforzamento dell’obiettivo educativo del progetto (viene, infatti, inserito nell’avviso di procedura negoziata l’obbligatorietà di prevedere come coordinatore di progetto un educatore professionale).

Il caso del Municipio XIII

Il Municipio XIII è l’esempio di un contesto che sta procedendo in linea con le procedure avviate dal Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma Capitale. A luglio 2020, il Dipartimento ha proceduto aprendo una indagine conoscitiva a evidenza pubblica finalizzata all’individuazione di Enti del Terzo Settore (ETS) da poter consultare per realizzare i PUC in ambito sociale, ambientale e di tutela dei beni comuni. L’obiettivo di tale procedura è stato quello di creare un elenco di ETS che operano nel territorio con cui il Comune di Roma o i singoli municipi potranno stipulare, successivamente, una convenzione.

Il Dipartimento lascia ai Municipi e alle strutture centrali, chiamate a realizzare i PUC, la massima flessibilità e autonomia decisionale sia riguardo la possibilità di usufruire di tale elenco sia con riferimento alla procedura per la stipula dell’accordo con l’ETS scelto, offrendo supporto tecnico e amministrativo, laddove sia richiesto.

L’avvio dei PUC nel Municipio XIII

A ottobre 2020, il Municipio XIII ha inviato una lettera di richiesta di progettualità e un preventivo relativo a tre PUC a sei delle organizzazioni iscritte nell’elenco degli ETS predisposto a livello Dipartimentale.
I progetti presentati dal Municipio sono stati: 1) “aiutare ad aiutarsi” in ambito sociale; 2) “progetto decoro urbano” nell’ambito della tutela dei beni comuni; 3) “verde comune” in ambito ambientale.

I tre PUC sono finanziati con la quota servizi del Fondo povertà (annualità 2018) per un importo pari a circa 150 mila euro e dovrebbero coinvolgere 125 beneficiari del RdC, attraverso l’affidamento diretto a uno degli organismi invitati alla progettazione. La scelta di affidare l’intera somma a un’unica organizzazione è frutto di diverse motivazioni: facilitare le pratiche burocratiche per l’esternalizzazione, avere un rapporto unico e diretto con l’ente del terzo settore affidatario del servizio e favorire l’interscambiabilità tra i PUC e il beneficiario in corso di attuazione del progetto.

A che punto siamo?

I Progetti Utili alla Collettività rappresentano un’importante novità nel contesto del nostro welfare. Pur essendo in linea con il modo in cui sono generalmente strutturate le politiche di reddito minimo in Europa (ossia politiche in cui l’approccio sanzionatorio convive con quello di sviluppo e promozione del capitale umano); essi riflettono una nuova visione multidimensionale della povertà e possono contribuire a integrare il beneficiario del RdC all’interno di una rete sociale territoriale.

Le difficoltà incontrate nell’avvio dei PUC

Nonostante ciò, è evidente come tutti gli organismi coinvolti nell’attuazione di tali progetti stiano incontrando notevoli ostacoli in questa fase di avvio. Le principali difficoltà riscontrate sono relative: 1) all’emergenza sanitaria, che ha portato alla sospensione degli obblighi connessi alla fruizione del Reddito di Cittadinanza da aprile a luglio 2020; 2) al ri-adattamento organizzativo necessario ad implementare i PUC in quanto progetti sperimentali.

Per incrementare l’efficienza del processo dei progetti ed accrescerne l’efficacia sarebbe auspicabile: un rafforzamento della collaborazione con i Centri per l’Impiego, un alleggerimento del carico lavorativo dei singoli operatori, uno snellimento dell’iter burocratico e procedurale, nonché un continuo e costante confronto tra tutti gli attori coinvolti attraverso occasioni di scambio e diffusione di best practices. Oltre a ciò, risulta indispensabile un miglioramento del funzionamento della piattaforma Gepi tale da agevolare la collaborazione tra organizzazioni diverse e il monitoraggio della misura e dei progetti.

Questi fattori possono contribuire a incrementare gli effetti a: a) livello individuale sui beneficiari del RdC, attraverso la realizzazione dei Patti per l’Inclusione Sociale che garantiscano un miglioramento nel match beneficiario/PUC, e b) a livello collettivo attraverso la realizzazione di PUC che, beneficiando della massima collaborazione tra gli attori coinvolti, possano avere un maggior impatto sociale.

Il rapporto con gli Enti del Terzo Settore

Nonostante le difficoltà riscontrate e il conseguente avvio tardivo dei PUC, i diversi attori coinvolti nell’indagine convergono sul fatto che i PUC favoriscono il consolidamento e stimolano la nascita di nuove reti territoriali multiattore. A fronte di una normativa che auspica il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore, nel territorio di Roma, si sta riscontrando una generale tendenza a coinvolgere gli enti del Terzo Settore nella realizzazione dei PUC. Infatti, il Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma Capitale ha realizzato il sopramenzionato elenco degli ETS interessati a realizzare i PUC e, conseguentemente, il Municipio XIII ha deciso di avvalersi di tale elenco per l’esternalizzazione del servizio. Similmente, il Municipio XV ha esternalizzato il servizio a una cooperativa sociale già operante nel territorio.

Le motivazioni di tale coinvolgimento riguardano sia la consapevolezza del valore aggiunto che queste organizzazioni possono offrire, soprattutto in termini di radicamento territoriale e flessibilità organizzativa, sia l’impossibilità da parte dell’ente pubblico di attuare direttamente tutti i PUC, soprattutto a causa dell’insufficienza di risorse umane (come già precedentemente menzionato).

Al contempo, come emerso dall’intervista realizzata al Presidente di un’associazione che ha partecipato alla richiesta di progettualità nel Municipio XIII, i fattori che maggiormente incentivano la partecipazione all’invito alla progettualità dei PUC e la conseguente attuazione sono: la semplicità burocratica per la presentazione dei progetti, la considerevole somma stanziata e la precedente esperienza maturata nel contesto territoriale di riferimento e, infine, la vicinanza dei PUC con la mission e la vision dell’organizzazione.

Il bisogno di ulteriori studi

Come detto, il presente articolo è tratto da una tesi di laurea magistrale realizzata nel mese di ottobre-novembre 2020. L’indagine esplorativa sui PUC si è basata su molteplici fonti: una precedente tesi di laurea realizzata sul progetto “Decoro Urbano” del Municipio XV da Chiara De Colli e 4 interviste realizzate nei mesi di ottobre-novembre 2020 volte a indagare il punto di vista di diversi attori coinvolti nell’attuazione dei PUC: il Dipartimento delle Politiche sociali di Roma Capitale, i servizi sociali dei Municipio XIII e XV di Roma Capitale e l’Aps PeopleTakeCare, in quanto Ente del Terzo Settore che ha risposto alla richiesta di progettualità dei PUC nel XIII Municipio.

L’auspicio di chi scrive è che ulteriori analisi possano in futuro concentrarsi sui processi attivati e sui risultati raggiunti dai PUC. In particolare, ulteriori studi potrebbero riguardare gli effetti dei Progetti Utili alla Collettività sui beneficiari del Reddito di Cittadinanza e sulla collettività, e sul rapporto di committenza Ente Pubblico e Enti del Terzo Settore.