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Lo scorso 1 dicembre è ufficialmente partito il progetto CHECk – Challenge Equality in Employment and Care, che vede coinvolto anche il nostro Laboratorio e che intende realizzare una vera e propria “operazione culturale” a sostegno della conciliazione e della promozione della parità di genere in tre Paesi: Italia, Lituania e Spagna.

CHECk è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma CERV1, il cui obiettivo è proteggere e promuovere i diritti e i valori sanciti dai trattati dell’UE e dalla Carta dei diritti fondamentali, sostenendo a livello locale, regionale, nazionale e transnazionale, le organizzazioni della società civile2.

Capofila dell’iniziativa è Fondazione Albero della Vita mentre Percorsi di secondo welfare è partner scientifico. Gli altri partner sono Diversity Development Group (Lituania), Fondazione Sodalitas (Italia) e Fondazione Surt (Spagna); sono inoltre coinvolte in qualità di partner associati quattro autorità locali: Regione Lombardia, Comune di Milano, ATS Milano e l’Amministrazione del Municipio della Città di Vilnius.

Obiettivi di CHECk

Il progetto, come detto, mira a realizzare una vera e propria “operazione culturale” a sostegno della conciliazione e della promozione della parità di genere perseguendo tre obiettivi specifici:

  • sostenere un approccio trasformativo sulle questioni di genere attraverso il miglioramento delle politiche di conciliazione vita-lavoro in 85 piccole e medie imprese;
  • sfidare gli stereotipi di genere legati alla tradizionale divisione del lavoro di cura attraverso una campagna di sensibilizzazione europea;
  • promuovere lo scambio di pratiche a livello europeo in attuazione della direttiva sull’equilibrio vita-lavoro.

Macro-azioni previste da CHECk

Questi obiettivi si traducono in tre macro-azioni che riguardano la formazione verso imprese e pubbliche amministrazioni, lo scambio di pratiche e attività di disseminazione e sensibilizzazione. Ma andiamo con ordine.

1. La formazione rivolta alle imprese e alla PA

CHECk prevede la promozione di un percorso formativo dedicato alle PMI e finalizzato a sviluppare un approccio trasformativo in chiave di genere e a migliorare le politiche interne di conciliazione tra vita lavorativa e vita privata. Per farlo, il progetto realizzerà due specifiche attività di capacity building rivolte alle imprese, ovvero:

  • una formazione online, gratuita e disponibile sulla piattaforma Moodle, rivolta ai dipendenti delle PMI coinvolte nel progetto per valorizzare le competenze di cura e le abilità della vita quotidiana all’interno del mercato del lavoro;
  • una formazione, che in accordo con le aziende sarà realizzata in presenza o in modalità mista, destinata a direttori esecutivi, proprietari e responsabili delle risorse umane delle stesse PMI per rafforzare le loro competenze nella promozione di un approccio più sensibile all’equità di genere.

Un percorso formativo avente ad oggetto i medesimi temi sarà quindi erogato a favore delle amministrazioni pubbliche coinvolte nell’iniziativa in qualità di partner associati.

2. Lo scambio pratiche e gli “EU talks”

La seconda macroazione riguarda lo scambio di buone pratiche a livello europeo nell’attuazione della Direttiva UE 2019/1158 sulla conciliazione. Questa attività sarà realizzata coinvolgendo attori del settore pubblico e prevede la realizzazione di sessioni informative rivolte sia all’alta dirigenza che ai dipendenti delle PA.

In particolare, i/le rappresentanti degli enti pubblici coinvolti nel progetto e i/le rappresentanti delle imprese selezionate realizzeranno specifiche visite nei Paesi partner. In questo senso si prevedono incontri volti a condividere le tendenze e le politiche attuali nel campo della conciliazione vita-lavoro e dell’uguaglianza di genere sul lavoro. Inoltre, sarà realizzata una Tavola rotonda aperta agli stakeholder (locali ed europei) per la presentazione delle pratiche sperimentate da ciascun Paese.

Si prevedono inoltre due EU Talks3. Il primo, in presenza a Bruxelles, mira a presentare le pratiche e i modelli sperimentati durante il progetto e a fare leva sulle istituzioni per monitorare l’applicazione della direttiva europea, da un lato, e per intraprendere azioni politiche concrete, dall’altro. Il secondo, realizzato online, coinvolgerà rappresentanti di tutti i Paesi membri e sarà dedicato alla “piattaforma europea sulla diversità” e al tema del diversity manager.

3. La campagna di sensibilizzazione e l’attività di disseminazione

Nell’ambito di CHECk sarà, infine, lanciata una campagna di sensibilizzazione volta a contrastare gli stereotipi di genere legati alla tradizionale divisione del lavoro di cura. La campagna durerà un mese e sarà articolata lungo tre attività principali:

  • approfondimenti bisettimanali sugli stereotipi di genere da realizzare attraverso video ed eventi streaming che coinvolgeranno esperti sui temi oggetto del progetto
  • un concorso fotografico per favorire la riflessione sugli stereotipi di genere attraverso le immagini
  • organizzazione di un evento conclusivo di due giorni che sarà realizzato a Milano.

Infine, come attività di disseminazione dei risultati dell’iniziativa, saranno organizzati tre webinar (uno per ciascun Paese) in tema di parità di genere e conciliazione. I webinar si rivolgeranno a 90 destinatari fra rappresentanti di organizzazioni della società civile, servizi pubblici per l’impiego, sindacati e aziende.

Il ruolo di Percorsi di secondo welfare

In qualità di partner scientifico dell’iniziativa, Percorsi di secondo welfare sarà coinvolto trasversalmente in tutte le attività CHECk.

Le attività più consistenti riguarderanno, da un lato, lo sviluppo – in accordo con gli altri partner – del pacchetto formativo da rivolgere alle PMI e agli enti pubblici coinvolti nell’iniziativa; dall’altro, l’erogazione della formazione in Italia, sia nel caso delle PMI che delle pubbliche amministrazioni che verranno coinvolte .

La formazione alle piccole e medie imprese, che sarà erogata a partire dal mese di settembre, permetterà di acquisire competenze di base per progettare azioni finalizzate a promuovere una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro, la parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata. L’obiettivo ultimo è quello di sostenere le singole imprese nella stesura di un piano di azione sintetico contenente una prima ipotesi di pratiche e interventi per il benessere e l’uguaglianza di genere in azienda. Il percorso prevede 12 ore di formazione articolate in lezioni frontali e attività laboratoriali.

 

Note

  1. Acronimo di Citizens, Equality, Rights and Values, ovvero Cittadini, uguaglianza, diritti e valori.
  2. Il programma CERV si basa su 4 pilastri: CHECk si colloca nell’ambito del primo pilastro dedicato a “Uguaglianza, diritti e parità di genere: promozione dei diritti, della non discriminazione e dell’uguaglianza (compresa la parità di genere); integrazione delle politiche di genere e della non discriminazione a tutti i livelli. Gli altri 3 pilastri sono: 1) Coinvolgimento e partecipazione dei cittadini: promozione del coinvolgimento e della partecipazione dei cittadini alla vita democratica dell’Unione, degli scambi tra cittadini di diversi Stati membri e della conoscenza della storia europea comune; 2) Daphne: lotta contro la violenza, compresa la violenza di genere e la violenza contro i minori; 3) Valori dell’Unione: tutela e promozione dei valori dell’Unione.
  3. Gli EU Talks sono eventi, webinar o incontri organizzati per promuovere il dibattito e l’informazione su tematiche europee, come politiche comunitarie, programmi di finanziamento (come il CERV), diritti, democrazia e cittadinanza attiva. Sono spesso promossi da istituzioni europee, enti di ricerca, ONG o organizzazioni che si occupano di affari europei, con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere cittadini, associazioni e amministrazioni locali sulle opportunità offerte dall’Unione Europea.
Foto di copertina: Furkan Elveren, Unsplash.com