In Italia sono 1,4 milioni i NEET – Not in Education, Employment or Training, giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi. Pur in calo rispetto al picco del 23,5% del 2020 (oggi al 16,1%), il dato è tra i più alti d’Europa. Dietro i numeri si celano disuguaglianze profonde: la ripresa post-pandemia finora ha favorito soprattutto i più qualificati, provenienti da contesti più strutturati. Chi invece ha livelli di istruzione più bassi, contesti familiari fragili o vive in aree prive di programmi di reinserimento rischia di restare ai margini, confermando le difficoltà del sistema educativo e sociale nel valorizzare le attitudini e le competenze.
In Lombardia sono circa 157.000 i NEET. Nella sola provincia di Como il numero arriva a circa 12.000. Quasi 1 giovane su 6 su questo territorio vive un’esclusione educativa e lavorativa. Si tratta di una popolazione eterogenea: c’è chi ha lasciato la scuola, chi in burnout lavorativo e chi si è arreso dopo ricerche infruttuose. Percorsi di vita, anche in questo caso, segnati da svantaggi socioeconomici, reti familiari deboli o storie personali difficili sono solo alcuni dei fattori che contribuiscono all’essere NEET. Un fenomeno che ha forti legami anche con la dispersione scolastica, esplicita e implicita.
Per dare risposta a questa realtà a Como è nato LevelUP, un progetto costruito per intercettare e sostenere questi giovani. L’iniziativa, come sottolinea uno dei messaggi chiave di Fondazione Cariplo che ha contribuito alla realizzazione di LevelUP, è chiaro: “abbiamo pochi giovani: non dobbiamo disperderli, ma valorizzarli”.
Cos’è LevelUP e perché è diverso
LevelUP è un programma gratuito, avviato un anno fa, che supporta i NEET di Como e provincia. Non è un semplice sportello di orientamento: offre percorsi personalizzati, costruiti sui bisogni reali di ciascun giovane, combinando ascolto, formazione, supporto psicologico e accompagnamento verso il lavoro o il ritorno agli studi. Si basa quattro pilastri:
- Rete: coinvolgimento di partner locali per raggiungere anche i giovani più difficili da intercettare
- Comunicazione: apertura di canali di dialogo efficaci con i giovani e sensibilizzazione sul tema
- Empowerment: volontà di far emergere capacità, motivazione e bisogni
- Expertise: accompagnamento al lavoro o negli studi, con la collaborazione di esperti e aziende locali.
Un tratto distintivo è l’approccio partecipativo: grazie alla Fondazione G. Castellini – Scuola d’Arti e Mestieri, sono stati gli stessi studenti e studentesse a ideare e realizzare contenuti (testi e multimediali) per raggiungere e sensibilizzare coetanei in difficoltà, rendendo il messaggio più anche autentico, più vicino.
Sul territorio, LevelUP si regge su una rete capillare: la Cooperativa Sociale Tikvà (capofila), insieme alla Fondazione Scalabrini e numerosi altri soggetti– dalle Politiche Giovanili dei Comuni alle associazioni di categoria – assicura un accompagnamento personalizzato, per far sentire ognuno e ognuna accolto e valorizzata. L’obiettivo non si esaurisce nell’inserimento in un corso o in un lavoro: si punta a riattivare il potenziale, ricostruire fiducia e porre basi solide per una crescita personale e professionale.
Un focus particolare è riservato alle aziende, protagoniste del percorso. Fin dalla progettazione, con il supporto di Risorse agenzia per il lavoro e il centro di formazione specializzato Skillsup, è stato avviato un dialogo, poi trasformato in relazione e collaborazione, con le imprese del territorio: una relazione nata anche per rispondere all’allarme del mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Secondo Unioncamere e il Ministero del Lavoro, entro il 2028 la Lombardia necessiterà di circa 670.000 lavoratori, è quindi fondamentale costruire già da oggi una rete che unisca scuola e mondo produttivo.
I risultati: numeri e storie di cambiamento
Nel primo anno di LevelUP ha avuto circa 100 segnalazioni e sono più di 50 i giovani e le giovani seguite, con un significativo riscontro in termini di inserimenti lavorativi – tra contratti, tirocini e apprendistati – e ripresa degli studi. Numeri che contano, perché dietro ciascuno si cela una storia di svolta e speranza.
In un contesto sommerso e frammentato come quello dei NEET, questi risultati hanno un valore ancora più profondo: testimoniano la capacità di intercettare e coinvolgere chi resta ai margini dei canali istituzionali e dei servizi tradizionali. Giovani spesso esclusi per mancanza di contatto con il territorio, bassa motivazione, scarsa autonomia e reti relazionali fragili, sia sul piano familiare che sociale.
Per ogni giovane intercettato, però, ce ne sono molti altri ancora da raggiungere. È qui che emerge il potenziale di un lavoro di rete locale efficace, da cui sono scaturite gran parte delle segnalazioni. Da qui, la priorità di investire proprio nelle relazioni locati, strategie di ingaggio innovative e creazioni di spazi dove i giovani e le giovani, diventano protagonisti e decisori del proprio destino.
Future2Go: per le aree interne
Dall’esperienza di LevelUP la Cooperativa Tikvà, con la Cooperativa Sociale Auxilium (capofila), l’Azienda Sociale Centro Lario e Valli e l’Associazione Ex Alunni Vanoni, ha avviato Future2Go, progetto dedicato all’Area del Lario Intelvese e Valli del Lario e del Ceresi, definita area interna dalla Regione Lombardia nel 2021. La zona comprende 35 Comuni, quasi tutti piccolissimi (meno di 1.000 abitanti) o piccoli (meno di 5.000 abitanti), per un totale di circa 48.000 abitanti.
Negli ultimi anni l’area ha vissuto un progressivo spopolamento e un aumento dell’indice di vecchiaia. Il territorio soffre di gravi squilibri: la pressione degli affitti brevi, migrazione interna verso Comuni più accessibili e la mancanza di servizi complicano la vita dei residenti. Le giovani generazioni sono quelle più penalizzate: scarsa presenza di spazi di aggregazione, elevata dispersione scolastica e l’attrattività del lavoro non specializzato (ma ben pagato) in Svizzera alimentano le fragilità. I dati lo confermano: nei Comuni sul Lago di Lugano il tasso di NEET supera il 15%; nei Paesi più isolati e in area interna si arriva oltre il 20%.
Future2Go, seguendo l’intenzione di LevelUP, cerca di portare risposte mirate alle aree periferiche, rafforzare la rete locale e costruire opportunità di formazione, accompagnamento e inserimento lavorativo calibrate sulle specificità territoriali.
Uno sguardo al futuro
LevelUP e Future2Go non sono interventi temporanei, ma laboratori di innovazione sociale. L’obiettivo è creare modelli replicabili, reti solide e pratiche sostenibili che possano accompagnare ogni giovane nei momenti di difficoltà e trasformare il potenziale in opportunità concrete. Come ricordano i messaggi chiave dei progetti: tutti e tutte possono farcela, se sostenuti nel modo giusto.