Nel cuore dell’Alta Padovana, tra progetti europei, tavoli di lavoro e innovazione culturale, opera da oltre 15 anni la Cooperativa Sociale Jonathan. Nata inizialmente come associazione e poi strutturatasi come cooperativa, Jonathan è oggi una realtà multifunzionale che promuove cultura, educazione, partecipazione e welfare di comunità, con uno sguardo sempre rivolto alla dimensione locale e a quella europea.
L’esperienza della cooperativa all’interno del Progetto Paidia, promosso da Sumo Società Cooperativa Sociale con il sostegno dell’Impresa sociale Con i Bambini, ha rappresentato un’opportunità per ampliare il proprio raggio d’azione sul tema dell’educazione nella fascia 0-3 anni, contribuendo alla costruzione di strumenti e pratiche condivise tra attori pubblici e privati del territorio.
Una rete educativa trasversale: dal locale all’Europa
Jonathan Cooperativa Sociale lavora principalmente attraverso la progettazione sociale, partecipando a bandi nazionali ed europei. I suoi ambiti di intervento sono molteplici: dallo scambio giovanile in ambito Erasmus alle politiche giovanili locali, dagli sportelli per l’orientamento scolastico e lavorativo ai percorsi sulla parità di genere, passando per progetti su sostenibilità ambientale, festival culturali, welfare aziendale, ma anche formazione di adulti significativi come baby-sitter, family assistant, genitori e tutor educativi.
Particolarmente significativa è anche la dimensione della facilitazione di tavoli di lavoro, attività che ha trovato piena espressione all’interno di Paidia, dove la cooperativa ha svolto un ruolo di raccordo tra servizi educativi del territorio e professionisti del settore.
Paidia e l’Alta Padovana: esperienze e strumenti condivisi
Nello specifico, nell’ambito di Paidia Jonathan ha coinvolto alcuni servizi 0-3 della zona dell’Alta Padovana in momenti di confronto e coprogettazione. Questi incontri hanno generato risultati tangibili, come una proposta formativa condivisa più sostenibile, calibrata sulle esigenze reali degli educatori e dei servizi locali, ma anche strumenti concreti come una bibliografia tematica e una fiera dedicata all’infanzia.
Un’iniziativa in particolare ha riscosso grande apprezzamento: la bibliografia “Leggi e scoprirai”, redatta da professionisti dell’educazione, ha raccolto suggerimenti di lettura per genitori con bambini nella fascia 0-3 anni, toccando temi cruciali come l’alimentazione, lo sviluppo affettivo e motorio, e il sostegno alla genitorialità. Uno strumento semplice, ma efficace, che dimostra quanto sia importante costruire alleanze educative anche attraverso la divulgazione e il supporto informativo.
Sperimentare nuove forme di welfare territoriale
Se da un lato la partecipazione al progetto è stata valutata positivamente per i contenuti e le collaborazioni attivate, dall’altro non sono mancate criticità legate alla frammentazione delle attività. “Un progetto interessante, ma un po’ spezzettato nelle sue parti”, raccontano dalla cooperativa, evidenziando la necessità di continuità e coerenza nei percorsi partecipativi.
Nonostante ciò, l’esperienza ha confermato l’importanza strategica del settore 0-3 anni, un ambito che – pur non sempre al centro dell’agenda politica – richiede competenze specifiche, attenzione e strumenti adeguati. “È un ambito interessante, che di certo richiede attenzione”, sottolineano da Jonathan, facendo eco a molte delle riflessioni emerse nel progetto Paidia.
In particolare, emerge la necessità di consolidare reti professionali, formare le figure educative e rafforzare la dimensione comunitaria del lavoro educativo.
Un modello cooperativo per il futuro dell’educazione
Anche alla luce di questa esperienza, la Cooperativa Jonathan rappresenta un esempio di come un soggetto del Terzo Settore possa agire da ponte tra politiche locali, innovazione sociale e comunità educanti, riuscendo a declinare interventi concreti anche su temi apparentemente lontani dalla sua originaria vocazione, come quello dei servizi per la prima infanzia. La partecipazione a Paidia ha permesso alla cooperativa di valorizzare le proprie competenze in facilitazione, progettazione e formazione, portandole a servizio di un ambito strategico come quello dello 0-3 anni.
Attraverso attività trasversali, strumenti replicabili e un approccio centrato sulla coprogettazione dal basso, l’esperienza in Alta Padovana ci ricorda che le politiche educative non possono prescindere dal coinvolgimento dei territori e dei soggetti che li abitano.
Solo così, come dimostrano realtà come Jonathan, sarà possibile costruire un welfare che sappia rispondere alle esigenze concrete delle famiglie, promuovendo benessere, equità e innovazione sociale.