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Dopo aver ricevuto 22 proposte in risposta alla Call for projects per realizzare progetti innovativi rivolti all’infanzia in comuni veneti in cui mancano servizi dedicati alla fascia 0-3 anni, il progetto Paidia entra nel vivo. Una giuria di esperti ha selezionato 14 iniziative, che sono state ammesse alla fase di pre-incubazione. Da lunedì 4 marzo questi progetti selezionati hanno infatti iniziato a ricevere il supporto di esperti e consulenti che li aiuteranno a potenziare le idee proposte in termini di visione e sostenibilità economica.

I progetti selezionati da Paidia

I 14 progetti sono tra loro molto diversi, ma tutti accomunati dalla ricerca di innovazione nelle forme di offerta di servizi all’infanzia 0-3 anni e in molti casi attenti agli aspetti dell’outdoor education, di cui viene riconosciuto l’alto potenziale esperienziale ed educativo.

La maggior parte dei progetti arriva dai comuni dell’ATS 15, in particolare da Carmignano di Brenta e dai comuni limitrofi. Seguono, leggermente distanziati, i progetti proposti dall’ATS 3, provenienti in particolare dal comune di Bassano. I restanti progetti arrivano dalle ATS 12 e 13 di Venezia e Spinea. Come detto si tratta di 14 proposte, 2 in più rispetto a quelle che avrebbero dovuto essere selezionate originariamente. L’alto potenziale di integrazione, che sarà studiato e valutato durante la prossima fase di lavoro di Paidia, ha tuttavia fatto propendere per la selezione di 2 ulteriori progetti.

Innovare i servizi per sostenere la genitorialità: Paidia cerca progetti

 

Nello specifico, numerose proposte riguardano la creazione di orti, giardini e aree verdi dove sviluppare attività educative con i piccoli 0-2 anni accolti in servizi all’infanzia locali. L’aspetto innovativo non risiede però solo nella centralità del modello outdoor. I progetti, infatti, prevedono il coinvolgimento di associazioni locali e gruppi di anziani e pensionati, valorizzando il capitale sociale locale come elemento di allargamento della comunità educante.

Inoltre, molti progetti, oltre a concentrarsi sulle attività dirette ai bambini nella fascia d’età 0-2 anni, includono anche servizi e attività mirate a supportare le famiglie nell’ambito della genitorialità.

Il ruolo centrale riconosciuto alle famiglie

Questa prospettiva olistica riconosce l’importanza cruciale dell’ambiente familiare nel processo di sviluppo e benessere dei bambini, e mira a fornire un sostegno completo che vada oltre il solo ambito dell’educazione infantile.

Gli interventi rivolti alle famiglie possono assumere molte forme tra cui programmi di counseling, gruppi di supporto per genitori, workshop educativi, incontri informativi su tematiche legate alla crescita e allo sviluppo infantile, nonché servizi di consulenza psicologica e sociale.

Conciliazione e bene comune: quali nessi?

Questi progetti riconoscono che il ruolo dei genitori e delle famiglie è fondamentale nell’offrire un ambiente sicuro, stimolante e amorevole per i bambini durante i primi anni di vita. Fornire alle famiglie risorse, informazioni e competenze necessarie per svolgere il loro ruolo in modo efficace non solo beneficia direttamente i bambini, ma contribuisce anche a rafforzare il legame familiare e a promuovere una cultura della genitorialità consapevole e attenta.

Inoltre, le iniziative sono accomunate dalla volontà di integrare servizi per le famiglie all’interno di progetti dedicati all’infanzia, creando un ambiente sinergico in cui genitori, caregiver e professionisti possono collaborare e condividere esperienze e conoscenze. Questo approccio favorisce una maggiore coesione sociale e un senso di comunità, oltre a fornire un supporto pratico e emotivo ai genitori nelle sfide quotidiane legate all’educazione e alla cura dei loro figli.

Il potenziale dei progetti

Il panorama dei progetti selezionati, sebbene ancora in fase embrionale e di prima ideazione, riflette un notevole potenziale innovativo nell’ambito dei servizi educativi. Ciò che distingue questi progetti è la loro capacità di armonizzare gli standard regionali stabiliti dalla normativa con approcci ibridi nell’erogazione dei servizi.

Questi progetti, infatti, non si limitano a rivolgersi esclusivamente ai minori e alle loro famiglie, ma abbracciano l’intera comunità educante. Essi propongono soluzioni inclusive e integrate che coinvolgono attivamente tutti gli attori coinvolti nel processo educativo, compresi personale educativo, genitori, operatori dei servizi sociali locali e altri membri della comunità locale. L’essenza innovativa di queste iniziative risiede nella capacità di superare i confini tradizionali dei servizi per l’infanzia, trasformandoli in risorse dinamiche e interconnesse per l’intera comunità.

Formazione e rete: i risultati della prima fase di mappatura di Paidia

Le iniziative selezionate non solo mirano a soddisfare i requisiti normativi regionali, ma aspirano a creare un ambiente educativo che favorisca lo sviluppo integrale dei bambini e promuova una cultura dell’apprendimento e della partecipazione attiva. Inoltre, l’adozione di forme ibride di erogazione dei servizi indica una volontà di innovare e adattarsi alle mutevoli esigenze della società contemporanea.

Questi progetti, dunque, si propongono di diventare catalizzatori di cambiamento, spingendo i limiti convenzionali e aprendo nuove prospettive nell’ambito dell’educazione e del benessere dei bambini.

I prossimi passi di Paidia

In conclusione, i 14 progetti selezionati rappresentano una testimonianza tangibile dell’entusiasmo e dell’impegno delle comunità locali nel promuovere un’educazione inclusiva e orientata al futuro. Pur essendo ancora in una fase preliminare, il loro potenziale innovativo è evidente e promette di generare impatti significativi nel tessuto sociale ed educativo delle comunità in cui si inseriranno.

Al termine della fase di pre-incubazione, una nuova giuria composta da alcuni esperti e docenti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia selezionerà i 6 progetti che saranno ammessi alla fase finale di incubazione e, in caso di avvio dei progetti proposti, avranno la possibilità di accedere ai premi finali.

Nello specifico, il miglior progetto riceverà un contributo dal valore di 25.000 euro, mentre agli altri 5 progetti sarà assegnato un premio di 5.000 euro ciascuno.