Lo scorso 30 e 31 gennaio, alcuni rappresentanti del team di ricerca1 del progetto DisPARI hanno partecipato all’VIII Incontro Nazionale della Rete delle Politiche Locali del Cibo. L’evento, ospitato dall’Università degli Studi di Torino, ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra esperti, amministratori locali e ricercatori impegnati nelle politiche del cibo. Attraverso tavole rotonde, sessioni scientifiche e tavoli di lavoro tematici sono stati condivisi dati, progetti di ricerca, iniziative e idee per migliorare i sistemi alimentari e le politiche del cibo.
Il team DisPARI ha avuto l’opportunità di presentare il progetto all’interno del tavolo di lavoro dedicato alla povertà alimentare, illustrandone gli obiettivi e i primi risultati della ricerca. Finanziato da Fondazione Cariplo, DisPARI si propone di analizzare le dimensioni della povertà alimentare e gli interventi volti a contrastare questo fenomeno negli adolescenti, una fascia d’età spesso trascurata sia dalla ricerca che dalle politiche.
Per approfondire le domande di ricerca, gli obiettivi e le azioni di DisPARI è possibile leggere l’articolo pubblicato in occasione del kickoff del progetto.
I primi risultati di DisPARI
Durante l’incontro, sono stati presentati i primi risultati della seconda linea di azione (Work Package 2) del progetto, il cui obiettivo è comprendere come gli adolescenti vivano la povertà alimentare non solo in termini di deprivazione materiale ma anche come esperienza di esclusione sociale, focalizzandosi sulle conseguenze psicologiche sul senso di dignità, sull’autostima e sul riconoscimento sociale. L’analisi si basa su una ricerca sul campo, condotta attraverso interviste con adolescenti e professionisti, e su una revisione sistematica della letteratura focalizzata sulle dimensioni immateriali del fenomeno.
I risultati preliminari confermano quanto già evidenziato in un precedente studio (Monica Palladino, Carlo Cafiero, Roberto Sensi, 2024)2 rispetto alla natura multidimensionale della povertà alimentare in questa fascia d’età, evidenziando come, per gli adolescenti intervistati, gli aspetti intangibili del fenomeno risultino essere quelli maggiormente rilevanti. Il disagio psicologico e sociale risulta particolarmente marcato: non potersi permettere lo stesso cibo dei propri amici o dover evitare situazioni conviviali ha un impatto negativo sullo sviluppo sociale e sul benessere psicologico degli adolescenti. La povertà alimentare, dunque, è un’esperienza che gli adolescenti vivono negativamente non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche emozionale, sociale e cognitivo, come riscontrato anche nella letteratura. Questa analisi permette di sviluppare una nuova concettualizzazione della povertà alimentare, che tenga conto delle diverse dimensioni della disuguaglianza, come l’età, l’accesso al cibo e le divisioni territoriali, oltre agli impatti sociali, cognitivi e psicologici ad essa associati.
In questo quadro concettuale, la povertà alimentare viene considerata nel contesto delle sue determinanti e delle sue conseguenze, in modo da comprendere meglio il legame tra le cause della limitata capacità di accesso al cibo, l’esperienza vissuta dagli adolescenti in condizioni di povertà alimentare, e le conseguenze negative che ne derivano. Attraverso questa prospettiva possono fornire spunti utili per sviluppare interventi più efficaci e orientati a rafforzare le capacità di risposta individuali e collettive. Inoltre, i risultati dell’analisi costituiranno la base per lo sviluppo del questionario FoPED-A3, uno strumento volto a misurare l’entità del disagio emotivo della povertà alimentare per gli adolescenti che verrà sviluppato e validato nella terza linea di azione (WorkPackage 3).
Interventi innovativi per sviluppare linee guida di intervento
Infine, è stata approfondita la ricognizione dei casi condotta nella quarta linea di azione (Work Package 4), il cui obiettivo è quello di identificare interventi innovativi dedicati agli adolescenti, in grado di rispondere alle diverse dimensioni dei loro bisogni. All’interno della Sessione Scientifica dedicata alla povertà alimentare tenutasi il giorno precedente era stato possibile illustrare la griglia analitica che specifica le diverse dimensioni dell’innovazione sociale, considerando strumenti, processi e impatti sui sistemi di welfare e alimentari.
Nonostante le difficoltà nell’individuare programmi specifici per gli adolescenti, i cui bisogni vengono tipicamente assimilati a quelli dei bambini o assorbiti dalle politiche familiari è stato possibile evidenziare alcuni esempi di casi innovativi finora selezionati nell’ambito di progetto:
- Nel Regno Unito sono stati sviluppati il programma “Holiday Activities and Food” (HAF), che si distingue per l’attenzione alla carenza di servizi durante il periodo delle vacanze, e per i programmi di youth work dedicati agli adolescenti come il progetto scozzese “Youthlink”.
- Il programma americano “National School Lunch Program”, che esemplifica il ruolo delle mense scolastiche come strumento di contrasto alla povertà alimentare, con un’attenzione particolare alla riduzione dello stigma.
- Il programma “Amsterdam Healthy Weight Programme”, messo in atto dalla città di Amsterdam, che dimostra le potenzialità di un’azione sistemica, volta a rendere uno stile di vita sano accessibile a tutta la popolazione, coinvolgendo attivamente gli adolescenti nella progettazione dei programmi.
In complementarità con la seconda linea d’azione, il lavoro svolto nel Work Package 4 contribuirà allo sviluppo di linee guida per i decisori politici, offrendo esempi e strumenti utili per rendere gli interventi più efficaci e innovativi. Inoltre, costituirà la base per la quinta linea di azione (Work Package 5), che analizzerà come i diversi interventi per la povertà alimentare si integrano negli Ambiti Territoriali Sociali della Lombardia, evidenziando sinergie o eventuali lacune nella fornitura dei servizi.
Un’importante occasione di confronto
Questi incontri hanno rappresentato un’importante occasione di confronto con esperte ed esperti che da diverse prospettive si occupano di povertà alimentare. Le discussioni hanno stimolato riflessioni interessanti sul ruolo della ricerca e delle politiche nel ripensare l’approccio a questo fenomeno. Dal punto di vista metodologico, è emersa la necessità di sviluppare indicatori capaci di misurare in modo più preciso e sensibile l’esperienza della povertà alimentare, così da formulare politiche realmente efficaci e rispondenti ai bisogni degli individui. È stato poi evidenziato il ruolo delle scuole come spazi fondamentali per creare consapevolezza sul tema e promuovere un’educazione alimentare più inclusiva. Un ulteriore aspetto di discussione ha riguardato il ruolo dei modelli di consumo esistenti nell’accentuare le diseguaglianze e l’impatto della povertà alimentare, incluso il legame con i disturbi alimentari.
Infine, diverse osservazioni hanno riguardato l’esigenza di ripensare anche le narrative sulla povertà alimentare, andando oltre la semplice risposta ai bisogni materiali attraverso la consegna di pacchi alimentari e la redistribuzione delle eccedenze. È emersa la necessità di sviluppare approcci sistemici che tengano in considerazione la multidimensionalità di questo fenomeno e promuovano l’empowerment delle persone in condizioni di povertà alimentare. In questa prospettiva, la possibilità di scegliere un’alimentazione adeguata alle proprie esigenze e preferenze dovrebbe essere riconosciuta come un diritto fondamentale, e non solo come una necessità nutrizionale.
L’obiettivo è che quanto sviluppato in seno al tavolo di lavoro sulla povertà alimentare della Rete delle Politiche Locali del Cibo non si esaurisca con gli incontri di Torino, ma rappresenti un’opportunità continua di confronto, crescita e sviluppo di idee e progetti condivisi durante tutto l’anno dalle persone e dalle associazioni che ne fanno parte.
Note
- Nella giornata del 30 gennaio: Elisa Bordin, Ezio Sorti e Ilaria Caracozza. Nella giornata del 31 gennaio: Elisa Bordin, Ilaria Madama, Roberto Sensi, Monica Palladino (online), Carlo Cafiero (online)
- Palladino, M., Cafiero, C., & Sensi, R. (2024). Understanding adolescents’ lived experience of food poverty. A multi-method study among food aid recipient families in Italy. Global Food Security, 41, 100762. https://doi.org/10.1016/j.gfs.2024.100762
- Il FoPED-A (Food Poverty Emotional Distress – Adolescents) è un questionario breve, progettato e testato per rilevare il livello di disagio emotivo e psicologico negli adolescenti che vivono in condizioni di povertà alimentare. Ispirato alla Food Insecurity Experience Scale (FIES) sviluppata dalla FAO, il FoPED-A applica la teoria della misurazione di Rasch per valutare la gravità del disagio come tratto latente misurabile. Dopo una fase iniziale di test pilota, il questionario sarà somministrato a un campione di adolescenti in Lombardia, con l’obiettivo di validare lo strumento per future valutazioni su larga scala della povertà alimentare in Italia.