Nel gennaio scorso, nell’ambito della prima lezione del corso WelCom – Manager del welfare di comunità, avevamo realizzato un brainstorming per definire un primo profilo del Manager del welfare di comunità. A tre mesi di distanza, dopo l’esperienza formativa e utilizzando un canvas ad hoc, i partecipanti alla prima edizione del corso hanno arricchito le nostre riflessioni profilo del Manager delineando le conoscenze, le competenze e gli atteggiamenti che caratterizzano questa figura. Ve li raccontiamo schematicamente di seguito, cogliendo l’occasione per segnalarvi che da qualche giorno sono aperte le iscrizioni all’edizione online di WelCom, che partirà a giugno.
Conoscenze
Partiamo dalle conoscenze che servono a un Manager del welfare di comunità per svolgere a pieno il suo ruolo, gestendo reti sociali complesse e realizzando iniziative di welfare di comunità e di sviluppo territoriale con un approccio votato all’innovazione sociale.
Glossario del welfare. Il Manager del welfare di comunità possiede un solido repertorio delle parole del welfare, comprende il linguaggio specifico e tecnico del settore e sa interpretare le macro tendenze e i fenomeni in atto. Conosce il welfare state, il secondo welfare, il welfare di comunità e le diverse declinazioni che il welfare sta assumendo.
Quadro normativo del welfare. Il Manager WelCom conosce il quadro normativo e le cornici tecniche del sistema di welfare, con particolare attenzione alle leggi e ai regolamenti che disciplinano la programmazione sociale, la coprogrammazione e la coprogettazione. È consapevole dell’importanza di promuovere presso le amministrazioni pubbliche azioni di sussidiarietà per costruire collaborazioni con il Terzo Settore e i cittadini.
Analisi del contesto. Per orientare efficacemente la propria azione, il Manager del welfare di comunità conosce il territorio e la comunità locale in cui opera. Ha padronanza delle tecniche e degli strumenti per realizzare mappature dei territori, degli stakeholder e delle risorse. Conosce le metodologie della ricerca sociale e sa accedere alle fonti dei dati, utilizzandoli in modo efficace e appropriato per le proprie analisi.
Visione d’insieme. Dalla conoscenza del territorio e della comunità locale, trae spunto per costruire una visione di insieme (visione drone, visione regia), che gli consente di valorizzare stimoli cross-settoriali, di riconoscere e far dialogare competenze diverse. La visione d’insieme è anche data dalla capacità di interpretare la complessità e di saper connettere il locale (l’azione territoriale) con il globale (i cambiamenti profondi di sistema e di paradigma).
Management di progetto. Il Manager conosce le fasi del project cycle management: non è necessariamente esperto di tutte le fasi operative del ciclo progettuale, ma ha una conoscenza generale che gli consente di coordinare équipe multidisciplinari. Conosce anche l’importanza del monitoraggio e della valutazione e ha nozioni per impostare impianti di valutazione.
Contaminazione delle conoscenze. Ha coscienza dell’importanza della contaminazione delle conoscenze e sa facilitare il lavoro di squadra tra persone con background e ruoli differenti, provenienti da contesti professionali e organizzativi diversi.
Competenze
Al Manager del welfare di comunità servono però competenze specifiche; vediamo quali secondo i partecipanti al coro.
Facilitazione e partecipazione. Il manager sa facilitare gruppi di lavoro, comunità di pratica e tavoli di coprogrammazione e di coprogettazione, favorendo la partecipazione. In questo senso sa utilizzare tecniche specifiche di facilitazione (World Café, Open Space Technology, Opera, Outreach), riuscendo miscelare, innovare, personalizzare e adattare le tecniche.
Progettazione. Sa coordinare gruppi di progettazione, anche intersettoriali e interorganizzativi e li sa orientare nella definizione di obiettivi comuni e nella realizzazione di progetti efficaci. Sa pianificare e gestire il tempo e le risorse, sa facilitare la comunicazione e la collaborazione, garantendo che le diverse prospettive siano integrate nel processo progettuale.
Amministrazione condivisa. Il manager è in grado di mettere in atto processi di amministrazione condivisa, come patti di collaborazione, patti educativi di comunità, bilanci partecipativi, percorsi di progettazione e gestione partecipata di spazi ibridi di comunità. In questi processi, sa favorire il dialogo e l’interazione tra i partecipanti e sa alimentare dinamiche generative e creative.
Comunicazione. Il manager comunica e racconta in modo partecipativo i risultati ottenuti, utilizzando formati grafici e strumenti digitali come canvas, manifesti e video. Questa comunicazione ha lo scopo di rendere trasparenti e accessibili le azioni intraprese, coinvolgere la comunità e gli stakeholder, e stimolare un dialogo costruttivo sui temi del welfare di comunità.
Atteggiamenti
Oltre a conoscenze e competenze il Manager del welfare di comunità ha bisogno anche di assumere atteggiamenti adeguati verso le sfide che deve affrontare.
Posture per il lavoro sociale di comunità. Come approfondito qui, gli atteggiamenti del Manager implicano proattività, responsabilità, riconoscimento dell’interdipendenza, valorizzazione delle potenzialità altrui, costruzione di fiducia, generazione di valore collettivo, promozione di opportunità.
Capacità di adattarsi. Il Manager sa adattare la propria azione ai diversi ambienti e contesti e all’evoluzione degli scenari. Ascolta attivamente, analizza e legge le situazioni, riflettere sulla propria posizione, riorienta la propria azione in base alle circostanze e agli apprendimenti. Agisce con prontezza per rispondere alle mutevoli esigenze della comunità locale e dei progetti, adattando approcci, strumenti e i tempi di lavoro.
Flessibilità. Il Manager è quindi un professionista flessibile: nella scelta degli strumenti, nella gestione dei tempi, nella definizione delle agende. Sa ascoltare i bisogni, sa mettersi in discussione, sa negoziare e mediare, sa immaginare il futuro, sa rischiare e gettare il cuore oltre l’ostacolo: sa promuovere una visione di sviluppo generativa.
Improvvisazione. Per adattarsi a situazioni complesse e imprevedibili, il Manager del welfare di comunità sa anche improvvisare, sa cogliere prontamente opportunità inaspettate e gestire l’inatteso. Questa abilità si fonda sull’integrazione tra sapere teorico e saper fare pratico, su una riflessione costante sulla propria azione, sull’imparare facendo, sulla capacità di apprendere attivamente dall’esperienza.
Legittimazione e credibilità. Per legittimarsi e sviluppare al meglio la propria azione, il Manager deve essere credibile nei confronti delle istituzioni, degli altri operatori del settore, della comunità locale. Credibilità e legittimazione si costruiscono attraverso competenza, capacità di collaborare e di generare risultati positivi, capacità di valorizzare le diverse risorse locali, trasparenza delle proprie azioni.
Hanno contribuito i partecipanti alla prima edizione di WelCom: Emanuele Finardi, Yamina Dhaouadi, Marco Lattuada, Stefano Lombardi, Sara Carrabba, Thomas Pettinato, Alberto Servetto, Monica Castagnetti, Maria Di Marla, Rosa Romano, Tiziana Scalco, Giacomo Costantino Leaci, Silvia Contessi, Renato Magni, Helena Lea Memeo, Marco Ciorli, Annarita Gentile, Simona Michelazzi, Enrica Capozza, Francesca Polo, Virginia Carlino, Cristina Mocchetto, Valeria Tanzarella, Bolivar Alvares Andres, Deborah Barbaglia. |
Per approfondire
- Abbruzzi I., Cinque posture per il lavoro sociale di comunità, Percorsi di Secondo Welfare, 18 aprile 2025.
- Bertone G., Maino G., Il Manifesto-Canvas della partecipazione ibrida, Percorsi di Secondo Welfare, 01 settembre 2022.
- Cau M., Abruzzi I., Manager del welfare di comunità: brainstorming sulla figura, Percorsi di Secondo Welfare, 28 gennaio 2025.
- Cau M., Maino G., Coprogrammare e coprogettare: alcune considerazioni sugli approcci partecipativi, Impresa Sociale, numero 3/2023
- Maino F., Secondo welfare, in Glossario delle disuguaglianze sociali, www.disuguaglianzesociali.it/glossario
- Maino G., Canvas nella formazione: uno strumento per coinvolgere, Percorsi di Secondo Welfare, 12 gennaio 2022.
- Maino G., Promettenti intrecci di welfare socio-culturale, Impresa Sociale, numero 1/2025
- Maino G., Gazebao e Via-Vai: tecniche per favorire la partecipazione, Percorsi di Secondo Welfare, 24 aprile 2025.
- Petrella V., Collaborare con OPERA: guida alla metodologia per la conduzione efficace di gruppi di lavoro, Percorsi di Secondo Welfare, 11 marzo 2024.
- Regione Emilia-Romagna, Partecipare e decidere. Insieme è meglio. Una guida per amministratori e tecnici, 2009.