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I bisogni sociali oggi sono sempre più complessi. Molte necessità legate alla povertà, all’esclusione sociale o alla disoccupazione non sempre trovano una risposta. Come emerge chiaramente nel volume “Platform welfare” curato da Franca Maino e Francesco Longo, gli attori del secondo welfare contribuiscono a mitigare le conseguenze di queste sfide, fornendo strumenti, servizi e idee in grado di arrivare laddove il sistema pubblico non riesce a essere presente.

Una strada sempre più battuta per fornire nuove risposte ai bisogni delle persone è quella del ricorso al digitale – e in particolare alle piattaforme – per ridurre la frammentazione dell’attuale sistema di welfare. Grazie al crescente utilizzo delle Information and Communications Technology (ICT) in vari ambiti della nostra vita è di fatto più semplice promuovere servizi orientati all’aggregazione della domanda e, al contempo, alla personalizzazione delle possibile risposte.

Le piattaforme per il welfare in questo senso sono strumenti utili per mettere in relazione i fornitori di servizi con i potenziali beneficiari: organizzano le informazioni necessarie, costruiscono un ambiente che consente l’incontro tra domanda e offerta e creano le necessarie condizioni fiduciarie.

Le piattaforme digitali per il Terzo Settore

Anche le organizzazioni del non profit si stanno muovendo per sfruttare le opportunità che arrivano dal digitale. Un’esperienza interessante arriva da Siena, dove – grazie alle risorse del Bando Riesco della Fondazione MPS – alcune realtà del volontariato stanno dando vita ad una piattaforma di welfare per il territorio.

Il progetto si chiama “Connessioni Sociali” ed è promosso da un’ampia rete di partner che vede come capofila APAR-ODV di Siena, l’Associazione delle Pubbliche Assistenze Riunite senesi; Siena Soccorso, coordinamento delle Misericordie senesi; il Comitato regionale toscano di ANPAS; AVO, l’Associazione Volontari Ospedalieri Siena; la Società della Salute Val D’Elsa; le 24 Pubbliche Assistenze del territorio senese; le 26 Misericordie del territorio senese.

L’idea alla base di Connessioni Sociali parte proprio dall’assunto che per molte persone è sempre più difficile accedere ai servizi di welfare. Come ci spiega Andrea Nuti, vicepresidente di APAR-ODV e responsabile del progetto “da un’indagine effettuata da Fondazione Monte dei Paschi, uno dei punti deboli evidenziato è quello di un sistema carente di welfare diffuso, con scarsa facilità di accesso per tutta la popolazione a causa dell’alto tasso di dispersione abitativa sul territorio della provincia e una forte pressione dettata dall’invecchiamento della popolazione da un lato, e il crescente stato di fragilità socio-economica delle famiglie, dall’altro” e aggiunge “il tutto aggravato dal forte arretramento dei servizi pubblici dal territorio”.

Abbiamo pertanto riflettuto sul fatto che il volontariato dovesse ripensarsi e ripensare, insieme con il sistema dei servizi, a come supportare non soltanto la persona ma l’intero nucleo familiare” continua Nuti “immaginando un sistema di presa in carico costituito da esperti e volontari competenti e formati che possa gestire la complessità attivando un percorso di tutele concepito per l’intero nucleo”.

La proposta è stata quindi quella di creare una piattaforma digitale open source capace di integrare i servizi e gli interventi delle realtà che sul territorio senese fanno volontariato e si occupano delle attività di natura sociale.

Per arrivare a questo obiettivo abbiamo dovuto fare un importante lavoro di mappatura dell’offerta di servizici dice Francesca Sasso di ANPAS Toscana, che aggiunge: “la piattaforma è ancora in costruzione ma, al momento, abbiamo individuato una vasta gamma di interventi: assistenza per il trasporto sanitario e sociale, servizi di prossimità, banco della solidarietà, emporio solidale, supporto economico e microcredito, progetti di doposcuola ed educativi, sportelli sociali, pronto badante e supporto anziani, accompagnamento per anziani, e altro ancora. Abbiamo inoltre inserito le prestazioni e le attività che svolgo le associazioni e le reti degli altri progetti legati al Bando Riesco, cioè Gioia, Spazio DirSI e Comunità Solidali”.

Tra spazio digitale e spazio fisico

La piattaforma è però “solo” uno strumento all’interno del progetto Connessioni Sociali. Accanto ad essa è stata prevista la presenza di una rete di sportelli di ascolto, che saranno coordinati da operatori formati per aiutare le persone in stato di necessità. Questo è reso possibile dal sistema delle Pubbliche Assistenze e delle Misericordie senesi, che sono entrambi fortemente radicati sul territorio.

Sia le Associazioni di Pubblica Assistenza sia le Misericordie rappresentano una rete di veri e propri presidi sociali, capillarmente presenti in tutta la provincia senese e in contatto con i principali attori pubblici del territorio: Comuni, Servizi Sociali, Società della Salute. Abbiamo individuato questi spazi come luoghi per intercettare le persone e le famiglie in difficoltà”, spiega Paola Tola, della cooperativa Social Hub. Si tratta di spazi dove si instaurano legami di fiducia. Inoltre le stesse associazioni sono luoghi dove è facile che giungano o vengano intercettate le richieste di aiuto; da lì è possibile monitorare la sperimentazione del servizio, attivando la rete sociale costituita dai principali organismi pubblici e privati del territorio”.

Nella pratica gli sportelli saranno coordinati da alcuni operatori – anch’essi della rete di volontari delle associazioni afferenti ad APAR e a Siena Soccorso – che hanno fatto un percorso di formazione mirata. Gli operatori si occuperanno di accogliere e ascoltare chi si rivolge agli sportelli; al tempo stesso li guideranno verso la scelta dei servizi del territorio, proprio grazie al portale digitale.

La piattaforma non è infatti solamente una vetrina che consente al territorio di conoscere l’offerta dei servizi. Con Connessioni Sociali si è voluto costruire un vero e proprio sistema di presa in carico dei nuclei familiari in difficoltà, allo scopo di seguirli nel tempo per trovare le risposte più coerenti con i loro bisogni.

Come ci hanno detto Francesca Sasso e Paola Tola, “la piattaforma ha una parte gestionale – un back-end – a cui gli operatori possono accedere. In questo modo riescono a registrare i dati della persona o del nucleo familiare, rispettando la normativa sulla privacy. Possono poi aiutarli nella scelta del servizio, registrare le prestazioni di cui beneficiano e quindi costruire un percorso per monitorare e seguire i risultati e l’impatto della presa in carico”.

Questa combinazione tra piattaforma e sportelli non è solo propedeutica a migliorare l’accesso alle prestazioni. L’obiettivo è quello di favorire l’autonomia del nucleo familiare, garantendo un sostegno continuativo alle persone e sostenendo l’integrazione tra risposte pubbliche e del privato sociale.

Le prospettive del progetto

Al momento Connessioni Sociali prevede la sperimentazione di questo sistema con il coinvolgimento di 30 famiglie. Si tratta di nuclei individuati in collaborazione con le Società della Salute. Se lo strumento funziona, l’obiettivo è quello di uscire dalla fase di sperimentazione e proporlo anche in altre circostanze.

Quanto sarà ultimata, la piattaforma resterà invece a disposizione del territorio. Questa è un’opportunità sia per chi vive a Siena – che troverà uno spazio unico in cui poter conoscere i servizi del territorio – sia per le organizzazioni di volontariato, che potranno far conoscere le loro attività in un modo nuovo.

Questa “vetrina” è anche un valore per tutto il sistema di welfare locale. L’intento è infatti quello di favorire l’integrazione delle risposte e, in prospettiva, anche delle risorse destinate al sociale. Questo perché, come ci dice Andrea Nuti, “è necessario superare l’approccio settoriale e pensare ad un intervento sociale che sia prima di tutto integrato e poggiato su una solida rete sociale in grado di fortificare il sistema di welfare e rispondere ai bisogni”.

Una gestione organizzata, integrata e capillare capace di operare attraverso un approccio efficace ed efficiente anche in situazioni non emergenziali dando forza e vigore al tessuto sociale, rafforzando i servizi degli enti locali presenti sul territorio secondo un approccio proattivo di mutualità e cura reciproco”.

È proprio la logica del platform welfare. Non si tratta solo di facilitare la fruizione dei servizi grazie al digitale e alla tecnologia. L’intento è quello di riprogettare le azioni di welfare locale con l’obiettivo di valorizzare la comunità e le sue risorse, ma anche di sostenere la ricomposizione sociale, l’autonomia dei beneficiari, l’efficacia e l’efficienza dei sistemi.

La strada tracciata da Connessioni Sociali è dunque innovativa e ambiziosa. Per questo si tratta di un’idea potenzialmente scalabile e replicabile in altri contesti, soprattutto in quelli dove il mondo del volontariato e, più in generale, il Terzo Settore si trova a dover affrontare un cambiamento profondo.

 


Questo articolo è parte della serie #SienaInnovazione, con cui Secondo Welfare racconta il percorso dei progetti promossi attraverso il Bando Riesco: esempi di innovazione sociale nati nel Senese, utili per altri territori chiamati a innovare il proprio welfare locale. La serie è realizzata con il contributo della Fondazione MPS.