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Gli Stati generali della natalità sono un’iniziativa promossa dal Forum delle Associazioni Familiari che quest’anno si è tenuta l’11 e il 12 maggio per la sua terza edizione. A fronte di questo evento, Alleanza per l’infanzia ha pubblicato un comunicato per sottolineare alcuni punti chiave riguardo alla promozione della natalità.

Il fenomeno della denatalità, infatti, è un problema che interessa l’Italia da anni ma che si è aggravato con la pandemia di Covid-19. L’ulteriore calo delle nascite e il correlato invecchiamento della popolazione oggi fa sì che la struttura demografica della popolazione sia sempre più sbilanciata a sfavore dei giovani adulti.

Il mancato ricambio generazionale all’interno della società ha infatti effetti sul mondo del lavoro, sul sistema pensionistico e su quello sanitario, mettendo a rischio la sostenibilità del nostro welfare e il futuro del Paese. È quindi fondamentale immaginare adeguate politiche pubbliche per affrontare e arginare questa problematica.

Il quadro da considerare

Per supportare in modo efficace la natalità, secondo l’Alleanza, le politiche familiari, del lavoro, dell’istruzione e dell’alloggio dovrebbero favorire anzitutto un ambiente conciliante.

Nello specifico, viene ribadita l’importanza di riconoscere che avere figli è una scelta personale e che deve essere armonizzata con altre scelte di vita. Ciò richiede opportunità di lavoro adeguatamente retribuite e sicure per i giovani, così come l’accesso a una casa a prezzi accessibili.

La conciliazione tra lavoro e famiglia è dunque essenziale, specialmente per le donne, e richiede ad esempio congedi parentali retribuiti, congedi di paternità più lunghi e servizi di assistenza all’infanzia di qualità. Inoltre, ribadisce ancora l’Alleanza, è importante che la comunità riconosca il valore della genitorialità e sostenga le famiglie lungo il percorso di crescita dei figli, contrastando la povertà minorile in ogni sua forma.

I fronti su cui lavorare

Il contrasto alla denatalità deve contenere gli squilibri demografici. E questo, secondo l’Alleanza, dev’essere fatto riducendo innanzitutto le diseguaglianze di genere e generazionali per favorire un ambiente educativo favorevole alla buona crescita di tutti i bambini e le bambine.

Questo implica, come detto, la creazione e l’attuazione politiche che favoriscano la parità di genere, la conciliazione famiglia-lavoro, l’accesso a una casa e un lavoro stabili, l’istruzione equa e la lotta alla povertà minorile.

L’istruzione, in particolare, è una indicato come un aspetto fondamentale per la crescita delle persone e della società. Per questo, le politiche educative devono favorire pari opportunità nello sviluppo delle capacità e competenze, agendo contro la povertà educativa di ragazzi e ragazze.

Foto di copertina: Markus Spiske, Unsplash