Nel cuore del quartiere Santa Giulia, all’interno del Parco Trapezio, apre la prima Portineria di comunità di Milano. Come hanno spiegato i suoi promotori non si tratta di un semplice presidio di quartiere, ma di uno spazio innovativo dedicato all’ascolto, alla partecipazione e all’attivazione sociale, nato da un processo di co-progettazione.
L’iniziativa si inserisce in una rete nazionale già attiva in altri Comuni, come Torino e Pont Canavese, e rappresenta un nuovo tassello in un modello che fa della cultura un motore di coesione. Le Portinerie di comunità nascono infatti per costruire legami sociali e stimolare il protagonismo civico, coinvolgendo istituzioni, aziende, Terzo Settore e, soprattutto, le persone che vivono il territorio.
A Milano, questo modello prende forma grazie al percorso avviato nel 2018 con il programma “Lacittàintorno” di Fondazione Cariplo (ne avevamo parlato anche qui), ideato per migliorare la qualità della vita nelle periferie urbane. L’esperienza ha mostrato come sia possibile generare nuove centralità cittadine e attivare economie civiche attraverso luoghi ibridi e accessibili, come i Punti di Comunità. In questo solco di inserisce la Portineria di comunità che è promossa dalla Rete Italiana di Cultura Popolare e sostenuta da Fondazione Cariplo, in collaborazione con il Municipio 4, in partnership con IKEA Italia, Lavazza e Leroy Merlin e in dialogo con AFOL, INPS, Sistema bibliotecario di Milano.
La Portineria di Parco Trapezio, come le altre Portinerie promosse dalla Rete Italia di Cultura Popolare, potrà contare sul Portale dei Saperi, una piattaforma digitale che raccoglie competenze, bisogni e desideri della comunità locale (ne abbiamo raccontato in modo approfondito nella settima puntata di Intrecci). Questo strumento consente di progettare servizi aggiornati e pertinenti, grazie al lavoro di operatori culturali che facilitano la partecipazione e tengono vive le reti di prossimità, rendendo la Portineria un luogo sempre in ascolto e in evoluzione.