Il concetto di fiducia, probabilmente più semplice da concretizzare quando l’azione di un ente filantropico si concentra su un territorio di piccole dimensioni, fa rima con molti altri elementi. La Fondazione SociAL, per le Province di Alessandria e di Asti, cerca di esplorarne alcuni: cura, cultura, relazione, ma anche costi indiretti, semplificazione e rendicontazione dell’impatto. Vediamo come.
Cura del territorio e supporto al Terzo Settore locale: quali strumenti?
La Fondazione SociAL nasce nel 2013 anche a seguito del dissesto finanziario del Comune di Alessandria. Gli imprenditori che decisero di finanziarne l’attività intendevano dare impulso, attraverso il sostegno di Enti del Terzo Settore (ETS), al comparto socio-culturale del territorio, che si prevedeva sarebbe stato un settore essenziale per rispondere alle mancanze che il dissesto avrebbe creato o acuito. Il tentativo era quello di prendersi cura del territorio, dando fiducia agli ETS che lo popolavano, attraverso quello che allora era l’unico bando generalista1 della Fondazione, il “Bando Beneficiari” (poi riproposto negli anni successivi).
I bandi generalisti presentano indubbie difficoltà di gestione, a partire dalla selezione dei progetti vincitori: come si possono comparare, ad esempio, spettacoli teatrali e percorsi di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati per creare una lista dei progetti da sostenere? Al tempo stesso, questi bandi offrono l’enorme vantaggio di lasciare libero l’ecosistema di ETS del territorio di richiedere il sostegno per qualunque tipo di beneficiari ritenga urgente aiutare. Questo si traduce nel dare potere (fiducia) a qualcun altro nella definizione delle priorità di bisogno del territorio.
A onor del vero, nel corso degli anni la Fondazione ha implementato la sua strategia anche con bandi tematici, che, in qualche modo, calano dall’alto l’attenzione ad un particolare tema o target. Il “Bando Beneficiari” rimane, tuttavia, uno degli strumenti principali di azione della Fondazione e conta, ad oggi, più di 130 partner progettuali e 8 milioni di euro di erogazione.
Cultura e formazione: apprendere e crescere insieme al territorio
Dall’inizio della propria attività la Fondazione SociAL ha approcciato ai bisogni territoriali (e agli strumenti per rispondervi) con una sola grande consapevolezza: quella di non essere “nati imparati”. Per conoscere le domande (bisogni) e le risposte (soluzioni) è necessario passare per lo studio di fenomeni, strategie e best practices. La Fondazione doveva imparare a svolgere il suo ruolo sul territorio e ha deciso di farlo assieme agli attori che lo animano.
A questo scopo, la Fondazione ha proposto decine di momenti culturali e formativi, aperti a operatori e cittadini, organizzati insieme agli ETS, al Centro Servizi Volontariato e alla Pubblica Amministrazione. Lo staff della Fondazione, i suoi volontari, gli operatori di cooperative e associazioni hanno co-progettato e poi frequentato quei momenti di arricchimento e di scambio reciproco. Crescendo e studiando insieme si sono potute allineare le competenze del territorio ed è stata possibile la conoscenza reciproca tra la Fondazione e i suoi partner territoriali, creando nel corso del tempo confidenza e fiducia.
Relazione continua e opportunità di collaborazione
Oltre al denaro, fin dai suoi esordi, la Fondazione ha sempre pensato che fosse importante offrire un modello di relazione continua con i soggetti finanziati, dialogando con loro durante l’intero svolgimento del progetto anche su aspetti relativi al complesso delle loro attività. Il gruppo di tutor volontari della Fondazione prende in carico gli enti partner e sviluppa con loro una relazione almeno bimestrale fatta di incontri presso le loro sedi, eventi pubblici, video call di monitoraggio e telefonate. Tutto questo contribuisce a considerarsi “sulla stessa barca”, superando il classico rapporto erogatore- beneficiario che spesso impedisce ai problemi di emergere e, di conseguenza, di essere risolti.
In diverse occasioni, inoltre, la Fondazione ha organizzato momenti di incontro con tutte le realtà del Terzo Settore, denominati match meeting, nell’intento di creare spazi informali che facilitino l’incontro con e tra gli Enti. L’obiettivo è quello di condividere visioni, bisogni e strumenti per trovare insieme strade percorribili per migliorare la vita delle persone che vivono sul territorio.
Semplificazione delle procedure, supporto dei costi indiretti e premio d’impatto
Diminuire i campi di un form di richiesta fondi, ridurre la quantità di pezze giustificative in fase di rendicontazione e introdurre la logica dei costi indiretti significa fidarsi degli ETS e aumentarne la libertà, consentendo loro di focalizzare l’impegno sulla mission e sull’impatto per i beneficiari.
Da qualche anno Fondazione SociAL ha sperimentato, all’interno del piccolo “Bando Smart”, alcune semplificazioni di questo tipo e, quando funzionanti, le ha trasferite ad altri suoi strumenti. Lo stato dell’arte di queste semplificazioni si sostanzierà nel “Bando Smart 2025” (di prossima apertura) con queste caratteristiche:
- una piattaforma di richieste online rinnovata, capace di comprendere l’ente e la sua mission, ma sempre meno complessa e onerosa per l’esposizione dell’idea progettuale;
- i costi indiretti, da non rendicontare e a supporto di tutte quelle attività onerose non direttamente collegate alla produzione del risultato di progetto, potranno raggiungere il 40% del costo totale;
- la rendicontazione si avvarrà di una base di indicatori dichiarati ex-ante direttamente dall’ETS e dell’output delle attività progettuali, ancora prima che delle pezze giustificative di natura economica. La rendicontazione economica, tuttavia, non verrà completamente superata perché la Fondazione riconosce la natura didattica che essa si porta dietro: gestire in modo professionale un ente significa garantire continuità/sviluppo della sua azione.2
Importante, ancora in tema di semplificazione, è un esperimento di premio d’impatto previsto dal “Bando Beneficiari 2021”3. Lo strumento consente, al raggiungimento degli obiettivi di progetto e a seguito di una relazione sulla prospettiva che quell’azione possa divenire strutturale nell’attività dell’ente, di premiare i partner con un’erogazione ulteriore (dello stesso valore di quella ottenuta per lo svolgimento del progetto) esente dalla rendicontazione economica4.
In generale, l’introduzione progressiva di questo genere di strumenti vuole essere un tentativo di avvicinamento alla logica del sostegno dell’attività istituzionale dell’ente, che potrà svilupparsi, a tendere, in ottica pluriennale e con rendicontazione a campione delle spese sostenute.
Il percorso verso la filantropia di domani: locale, curiosa, umile, umana
La Fondazione è in viaggio, così come tutto il Terzo Settore, ed è sempre complicato fare bilanci mentre ci si sta muovendo. Tuttavia, è possibile sintetizzare alcuni apprendimenti. Innanzitutto, essere una fondazione locale è utile per sviluppare un certo tipo di approccio all’erogazione basata sulla fiducia, poiché permette di conoscere meglio i partner progettuali (nei pregi e nei difetti) e di intrattenere con loro un rapporto frequente (da cui, se si è bravi, nascono trasparenza e fiducia).
Al tempo stesso, è fondamentale tenere le orecchie tese sulle tendenze nazionali e internazionali. Per questo, da qualche anno Fondazione SociAL è socia di Assifero (Associazione Italiana Fondazioni ed Enti Filantropici), per rimanere aggiornata e ispirarsi a quello che provano a studiare e a fare gli altri, spesso più grandi e con maggiore esperienza. Nonostante la Fondazione stia sistematizzando anni di analisi, infatti, non avrebbe dati interni sufficienti per valutare la bontà delle sue strategie.
Un’altra consapevolezza importante, maturata lungo il percorso, è che le risorse umane sono la risorsa più importante: attraverso il loro stile e il loro tempo, le persone che ne fanno parte ascoltano, domandano, studiano, costruiscono, confliggono, motivano. Anche la numerosità dello staff è un elemento essenziale per far funzionare questo genere di approccio, potendo dedicare tempo e risorse all’ascolto, alla relazione, alla conoscenza e allo studio.
Infine, un apprendimento cardine è che l’umiltà è d’obbligo: la Fondazione si sforza di non cadere nell’errore di ritenersi più importante dei soggetti con i quali collabora. In un mondo in cui spesso il denaro è metro di valutazione della qualità, gli enti filantropici rischiano di attribuirsi valore e prestigio solo in quanto detentori di risorse e di potere economico. Quando succede (e capita anche a Fondazione SociAL), si rompe il legame di fiducia con i partner e a farne le spese è la qualità dei servizi offerti al territorio.
Note
- Per “bando generalista” si intende un tipo di bando di finanziamento che non è rivolto a un settore o a un’area tematica specifici, bensì è aperto a progetti che possono spaziare in termini di contenuti, obiettivi, attività proposte e tipologia di destinatari.
- A questo proposito è stato attivato, nel 2023, un bando ricorrente e specifico dedicato al potenziamento organizzativo degli ETS (rafforzamento di organigramma e risorse umane, sviluppo delle competenze interne e della capacità di impatto sul territorio).
- I progetti vincitori del “Bando Beneficiari 2021” sono cominciati nel 2022 e, prevedendo fino a 24 mesi di durata, è stato possibile assegnare il premio d’impatto per gli obiettivi raggiunti a partire da febbraio 2024.
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