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Anche quest’anno abbiamo voluto analizzare la Legge di Bilancio prendendo in considerazione alcuni dei principali ambiti di ricerca di cui si occupa il nostro Laboratorio: contrasto alla povertà, welfare aziendale, sostegno alla famiglia, housing sociale, accoglienza, lavoro e pensioni. Il quadro che emerge non è confortante. Pur in presenza di alcune (poche) idee interessanti, le risorse stanziate per rispondere a rischi e bisogni sociali in questi ambiti restano esigue.

E se è vero che quest’anno la coperta era ancora più corta che in passato – ricordiamoci che ben 23 miliardi di euro sono andati ad evitare l’aumento dell’Iva – appare comunque evidente la difficoltà della Politica nazionale di adottare qualsivoglia visione strategica che permetta di porre in essere misure incisive per affrontare quelle che, a nostro avviso, sono le sfide prioritare per il nostro Paese.

Di seguito potete leggere una sintesi per argomento delle nostre analisi, approfondibili attraverso i link presenti alla fine di ogni paragrafo. Qui trovate anche la newsletter speciale sulla Legge di Bilancio inviata nei giorni scorsi.

POVERTÀ | Niente correttivi per il Reddito di Cittadinanza 

La Manvora non ha toccato il disegno complessivo del Reddito di Cittadinanza e ha confermato le risorse previste dalla precedente Legge di Bilancio; i diversi problemi strutturali emersi in questi mesi (ricordati anche da Maurizio Ferrera in un suo recente articolo) non sono stati dunque oggetto di interventi. Le uniche azioni previste riguardano infatti lo stanziamento di risorse aggiuntive a favore dei Centri di Assistenza Fiscale (CAF) e dei patronati per facilitare le funzioni preliminari relative alla compilazione e all’invio della domanda. 
Leggi l’analisi completa di Chiara Agostini.

WELFARE AZIENDALE | La normativa resta invariata

Dopo le incisive riforme avvenute con le Manovre 2016, 2017 e 2018, nella Legge di Bilancio 2020 non si registrano interventi sostanziali in materia di welfare aziendale (come già avvenuto lo scorso anno). Il Legislatore si è limitato a prevedere alcuni interventi "limitrofi", che riguardano il trattamento fiscale dei buoni pasto e delle auto aziendali, senza però toccare la struttura normativa che regola l’insieme dei beni e dei servizi destinati ai lavoratori. Si tratta di un risultato positivo e non scontato fino a pochi mesi fa, quando alcuni osservatori avevano chiesto di mettere mano alla materia.
Leggi l’analisi completa di Valentino Santoni

FAMIGLIA | L’assegno unico slitta ancora, resta quadro frammentato 

Anche sul fronte del sostegno alle famiglie, la Legge di Bilancio 2020 conferma la linea degli anni precedenti. Le risorse stanziate, circa 600 milioni di euro, verranno utilizzate per rinnovare i vari bonus già esistenti nel 2019 – come i bonus bebè, Mamme domani e quello per l’asilo nido – e per finanziare qualche piccola novità – come il bonus per il latte artificiale e quello per l’acquisto di dispositivi anti-abbandono per i seggiolini auto. Sembra dunque che bisognerà aspettare il 2021 per l’introduzione del famigerato assegno unico, che mira ad accorpare tutte le misure esistenti razionalizzando un quadro frammentato e fortemente legato a interventi da confermare di anno in anno.
Leggi l’analisi completa di Elena Barazzetta

HOUSING | Parte programma pluriennale ma mancano le risorse

La Manovra prevede l’avvio del "Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare" finalizzato a: riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, rigenerare il tessuto socio-economico, incrementare l’accessibilità, la sicurezza dei luoghi e la rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici, migliorare la coesione sociale e la qualità della vita dei cittadini in un’ottica di sostenibilità e densificazione, senza consumo di nuovo suolo e secondo i princìpi e gli indirizzi adottati dall’Unione europea, secondo il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile. C’è però il problema delle risorse: poco più di 850 milioni di euro da stanziare tra 2020 e 2033. Un po’ poco per uno dei settori più trascurati dalle politiche sociali.
Leggi l’analisi completa di Chiara Lodi Rizzini

ACCOGLIENZA | Restano gli effetti del Decreto Sicurezza

In tema di accoglienza la Manovra ha previsto un leggero aumento del Fondo per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, destinato a rafforzare le figure dei tutori volontari. Oltre a questo, non ci sono altri segnali di discontinuità rispetto a quanto previsto dal c.d. Decreto Sicurezza, che ha abolito la protezione umanitaria. Durante l’iter parlamentare della Legge di Bilancio è stato infatti bocciato l’emendamento volto a regolarizzare la posizione dei cittadini extracomunitari irregolari, cresciuti vertiginosamente a causa dell’aumento dei dinieghi di protezione internazionale.
Leggi l’analisi completa di Francesca Prunotto e Orlando De Gregorio

LAVORO E PENSIONI | Mini misure per l’occupazione; restano Quota 100 e Opzione Donna

In tema di lavoro si segnalano alcuni interventi – per lo più bonus e sgravi fiscali e contributivi – volte a incentivare l’occupazione giovanile e femminile. Sul fronte previdenziale, dopo lunghe discussioni interne alla maggioranza è stata confermata Quota 100. Sono state inoltre prorogate di un anno la cosiddetta "Opzione Donna", l’Ape social e l’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci. 
Leggi l’analisi completa di Valentino Santoni