Pillole
Welfare e contrattazione

Premi di Risultato e welfare aziendale, i nuovi dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Circa il 58% degli accordi di secondo livello che regolamentano premi aziendali prevede la possibilità di convertirli in welfare
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Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso noto il report sull’andamento della contrattazione dei Premi di Risultato relativo al mese di novembre 2020. Dal documento emerge che – dal 2016 – sono stati stipulati 59.036 accordi di secondo livello atti a regolamentare forme premiali.

I contratti validi oggi sono invece 14.338: di questi 10.952 sono di natura aziendale e 3.386 territoriale. Analizzando invece i contenuti degli accordi, possiamo osservare che 11.217 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 8.549 di redditività, 6.527 di qualità, mentre 1.631 prevedono un piano di partecipazione. Sono invece 8.210 quelli che quelli che regolamentano misure di welfare aziendale (quasi il 58%). Rispetto alla rilevazione dello scorso ottobre la percentuale di questi contratti resta stabile, mentre si registra un aumento consistente dal punto di vista numerico (erano 7.820).

Come evidenziato da molte indagini sul tema (come questa o questa), la contrattazione dei Premi di Risultato – e di conseguenza anche del welfare aziendale – tende a diffondersi "a macchia di leopardo" all’interno del nostro Paese. In particolare, questi fenomeni sembrano essere maggiormente presenti nelle imprese medio-grandi, il quelle del Nord e in alcuni settori specifici.

I dati elaborati e diffusi dal Ministero confermano queste tendenze. Il 78% dei contratti ancora attivo si concentra infatti al Nord, il 15% al Centro e solo il 7% al Sud; per quanto riguarda invece il settore di attività economica, il 54% dei contratti si riferisce ai servizi, il 45% all’industria e l’1% all’agricoltura. Infine rispetto alla dimensione delle imprese coinvolte in questi contratti, il 53% ha un numero di dipendenti inferiore a 50, il 14% ha un numero di dipendenti compreso tra 50 e 99 e il restante 33% ha 100 o più dipendenti. Nel complesso le aziende più piccole risultano quindi nettamente sottorappresentate se confrontate con i dati Istat sull’effettiva distribuzione delle imprese italiane.

Il valore medio dei premi welfare e potenziali beneficiari

In tema di conversione dei Premi di Risultato in welfare, il nuovo report del Ministero del Lavoro fornisce infine alcune informazioni interessanti in merito al numero di lavoratori potenzialmente beneficiari e all’importo medio della premialità. Come riporta la Figura 1, coloro che hanno la possibilità di convertire il loro premio annuale in un budget spendibile in beni e servizi di welfare sono oltre 2,5 milioni; il valore medio di queste premialità si aggira intorno ai 1.500 euro: vi sono però differenze sostanziali in base alla natura aziendale o territoriale del contratto.

Figura 1. Il valore medio dei premi welfare e potenziali beneficiari – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Per consultare il Report del Ministero del Lavoro di novembre 2020