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Terzo Settore

Quei patrimoni senza eredi che potrebbero sostenere il Terzo Settore

Un nuovo studio di Fondazione Cariplo stima il valore dei lasciti testamentari a favore di organizzazioni benefiche: nel caso più realistico si tratterebbe di quasi 36 miliardi nel 2040. Ma a chiedere attenzione sono soprattutto gli 88 miliardi di patrimoni senza eredi, a cui dovrebbero dedicarsi programmi e campagne degli enti.

Fondazione Cariplo ha pubblicato la nuova edizione del QuadernoI lasciti testamentari in Italia e in Lombardia: scenari, risultati e suggerimenti per gli enti del Terzo Settore” con cui ha aggiornato le stime sul valore potenziale dei lasciti testamentari destinati al Terzo Settore (tema già al centro di due precedenti pubblicazioni della Fondazione del 2009 e del 2016).

Il documento analizza, in particolare, come e quanta ricchezza potrebbe tornare alla comunità attraverso quei patrimoni che appartengono a persone senza parenti o legittimi eredi venendo destinata ad opere e ad attività per il bene comune. Il cambiamento demografico che interessa il nostro Paese, con un significativo aumento della percentuale di anziani sul totale della popolazione e con l’incremento progressivo delle famiglie senza figli, porta infatti con sé la crescita dei “patrimoni senza eredi”, che potrebbero costituire una fonte economica importante per sostenere le attività delle organizzazioni del Terzo Settore.

Attualmente in Italia solo chi fa testamento può disporre liberamente di una parte dei propri beni e devolvere liberamente al Terzo Settore tutta o una parte del suo patrimonio. Secondo la stima realizzati da ricercatori dell’Evaluation Lab della Fondazione Giordano dell’Amore per conto di Fondazione Cariplo, alla luce delle attuali tendenze, i lasciti destinati al Terzo Settore potrebbero essere, nel caso più realistico, pari a 8,4 miliardi di euro nel 2030 e 35,7 miliardi nel 2040. Questi dati sono frutto di una nuova metodologia utilizzata per calcolare la quota disponibile della ricchezza trasferibile mortis causa, che tiene conto della propensione a fare testamento e a destinarne una parte al Terzo Settore.

Al contempo, le analisi sui patrimoni di persone senza eredi che complessivamente potrebbero passare di mano indicano cifre pari a 20,8 miliardi nel 2030 e € 88,1 miliardi nel 2040. Ammettendo che tutte queste persone decidessero di devolvere interamente il proprio patrimonio a istituzioni di beneficenza si tratterebbe di un ammontare davvero considerevole. Soprattutto se si considera che da questa stima rimane esclusa la componente di quelle famiglie con eredi che potrebbero decidere comunque di devolvere una quota per il bene delle comunità.

Per questa ragione, il Quaderno evidenzia l’importanza di immaginare programmi e campagne di promozione dei lasciti testamentari per far conoscere il prima possibile la possibilità di destinare parte della propria eredità, sotto forma di lascito, a quei soggetti che operano nelle comunità per sostenere famiglie e persone, difendere l’ambiente e promuovere le attività culturali.

 

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Foto di copertina: Mart Production, Pexels