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Nonostante il calo generalizzato della pratica religiosa, in Italia gli enti confessionali si confermano attori importanti che contribuiscono a fronteggiare i rischi sociali di persone e comunità. Un impegno reso possibile dai finanziamenti che provengono da donazioni, lasciti, attività economiche e contributi locali, ma anche e soprattutto dall’8 per mille, scelto da oltre 17 milioni di contribuenti attraverso la dichiarazione dei redditi.

Giulio Sensi ha approfondito il tema in un’inchiesta pubblicata sul Corriere della Sera, frutto della collaborazione tra Percorsi di Secondo Welfare e la sezione Buone Notizie del quotidiano di via Solferino. L’articolo, a partire dalle riflessioni emerse in un convengo svoltosi a Milano, raccoglie in particolare il punto di vista di Franca Maino, direttrice scientifica di Percorsi di Secondo Welfare e docente dell’Università degli Studi di Milano, e Maurizio Ambrosini, sociologo all’Università degli Studi di Milano, che commentano il ruolo di queste e altre organizzazioni nel nostro sistema sociale.

 

 

Secondo Franca Maino, “i cosiddetti ‘Santi sociali’ come San Vincenzo de’ Paoli, San Giovanni Bosco e San Leonardo Murialdo si sono sporcati le mani e già nel passato sono stati accanto agli ultimi. Alcune personalità emerse all’interno della Chiesa hanno capito che le persone vanno aiutate in modo capacitante, sostenendole a partire dal loro potenziale inespresso. Oggi, in questo solco, sono numerose le iniziative messe in campo per offrire assistenza sanitaria, educativa e sociale. Nel caso della Chiesa Cattolica si tratta di un impegno profuso a vari livelli dai 3.000 Centri di Ascolto della Caritas, ma anche da scuole, ospedali e oratori. Questi ultimi, come abbiamo raccontato sul nostro sito, attraverso i centri estivi, le società sportive e le azioni di assistenza ai più fragili si configurano come nuovi super-luoghi di welfare.

Guardando a queste esperienze, Maurizio Ambrosini sottolinea come “ci sono risorse di prossimità e di vicinato che possono compensare i vuoti lasciati dalla famiglia, dalle reti parentali e da altre forme di aggregazione. E le religioni sono risorse fondamentali in questo senso”. Ambrosini aggiunge: “C’è un fermento interessante e si guarda alle religioni in modo diverso. Anche i valdesi e le comunità musulmane sono protagoniste di molte iniziative. L’8 per mille ha favorito una forma di welfare ‘mix’ e sprigionato proposte innovative”.

Se la religione ti dà una mano
Giulio Sensi, Corriere della Sera, 26 agosto 2025

Foto di copertina: Joshua Kettle, Unsplash.com