terzo settore

Ad oggi non sappiamo se e quanto le piattaforme saranno in grado di affrontare dinamiche sociali di vario genere. Ma come dimostra la mappatura realizzata dal progetto WePlat siamo di fronte a una maturità evolutiva che, almeno, permette loro di “giocare la partita”
Inaugurata nel quartiere San Pietro a Patierno, la struttura punta a prevenire e contrastare la povertà educativa nel capoluogo della Campania, che secondo l’Indice sul maltrattamento all’infanzia è la Regione italiana in cui essere bambini è più rischioso.
I dati di "Il Punto sul PNRR" ci dicono che, dopo l'apparente cambio di passo del mese di marzo, ad aprile il Piano si è arenato ancora. I bandi pubblicati sono stati solo 3 e hanno stanziato appena 300 milioni di euro. E anche a livello generale le cose non vanno meglio.
Nel nuovo contesto globale le aziende sempre più spesso sono chiamate ad assumere nuove responsabilità rispetto al passato. Ad esempio interessandosi del tema della sostenibilità nelle sue diverse sfaccettature. In che modo agiscono in tal senso? Il punto di vista di Maurizio Ferrera.
L’accessibilità e l'allestimento di luoghi, spazi, tempi e format sono particolarmente importanti per realizzare attività collaborative: sono è la cornice che concorre a dare senso e che aiuta a facilitare lo sviluppo delle relazioni.
Se ne è parlato in un convegno organizzato da Euricse presso il CNEL, durante il quale sono stati presentati i risultati di un'ampia ricerca sul ruolo della coprogrammazione e coprogettazione, strumenti attraverso i quali è possibile sviluppare nuove logiche collaborative per l'innovazione del welfare locale.
I sistemi reputazionali delle piattaforme digitali oggi vengono intesi sempre più spesso come il cardine di un nuovo dispositivo di controllo sui servizi e su chi li offre. Ma come si declina questa dimensione nel campo del welfare, in cui il fulcro del lavoro sono le relazioni stesse?
Riguardano circa 50.000 delle 134.000 iniziative che riceveranno le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di un passo avanti in termini di trasparenza e accountability che potrà dirci se e quanto siamo in ritardo (anche) nella "messa a terra" del Piano.
Nel Monzese si è sviluppato un progetto di contrasto della povertà educativa basato sull’educazione non formale, promosso da una rete di associazioni coordinate da Un Ponte Per e finanziato dalla Fondazione della comunità di Monza e della Brianza.
È il tema del Rapporto annuale di Labsus, che ha scelto di concentrarsi sulle scuole come beni comuni e sul ruolo dell'amministrazione condivisa nel sistema educativo italiano.
I dati dicono che a marzo i bandi del Piano hanno stanziato più risorse degli ultimi sei mesi messi assieme. La speranza è che si tratti dell'atteso cambio di passo, ma il ritardo è ormai evidente su tutti i fronti: riforme, investimenti e realizzazione dei progetti. E la cosa peggiore è che non è una sorpresa.
Il termine "abilitare" permette di fare diverse riflessioni sulle piattaforme di welfare italiane. Abilitare significa infatti costruire un ambiente gradevole in cui muoversi facilmente e rapidamente, significa facilitare il matching fra domanda e offerta e, ancora, significa attivare logiche di community building.
Il progetto dell'Università degli Studi di Milano e Polis-Lombardia mette a disposizione 10 video-lezioni tenute da docenti ed esperti di conciliazione vita-lavoro. Un armamentario di conoscenze su tematiche che sono sempre più importanti per persone, organizzazioni e istituzioni.