anziani

La denatalità e l'invecchiamento della popolazione sono i bracci della tenaglia che stringe sempre più forte il nostro Paese. Secondo Sergio Corbello, Presidente di Assoprevidenza, per superare questa situazione è indispensabile un forte impegno del Pubblico, a cui deve però affiancarsi il mondo del welfare pensionistico e assistenziale privato. Solo una collaborazione virtuosa di questo genere può portare a tutele concrete e durature.
De-LAB, centro di progettazione sociale, ha intervistato Franca Maino. Nel corso del dialogo la direttrice di Percorsi di secondo welfare ha parlato dei cambiamenti sociali in atto nel nostro Paese, degli impatti generati dalla pandemia e del ruolo crescente degli attori privati e del Terzo Settore, indicando anche quali scelte dovrebbero essere assunte dai decisori pubblici per cambiare le politiche di welfare del prossimo futuro.
Oggi i servizi per la non autosufficienza non sono in grado di rispondere ai cambiamenti demografici in atto nel nostro Paese. Per questo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un'occasione da non perdere per investire in questo ambito e generare effetti positivi a tutela di chi invecchia ma anche delle future generazioni. A dirlo è Maurizio Ferrera, che invita il Governo Draghi a non perdere questa occasione.
I cambiamenti socio-demografici, e in particolare il processo di invecchiamento della popolazione, impongono una valutazione seria e urgente sul funzionamento dei sistemi di welfare. Ad esempio, come innovare i servizi territoriali a supporto delle persone anziane e delle loro famiglie? Franca Maino e Federico Razetti propongono alcune riflessioni raccolte in occasione di un'audizione organizzata dalla Fondazione Cariplo per delineare la propria strategia sul tema.
Dopo un certo numero di anni all'interno del mondo del lavoro, uomini e donne sono maggiormente predisposti per un bilancio del loro posizionamento in termini di carriera lavorativa e di risultati raggiunti nella vita privata. L'accompagnamento in questa fase, anche per immaginare il futuro dopo la pensione, potrebbe diventare un servizio da inserire nei piani di welfare attraverso il "consulente di carriera".
Il Network Non Autosufficienza ha definito un quadro progettuale dettagliato per costruire anche in Italia un sistema di Long Term Care articolato e coerente con i bisogni di una popolazione sempre più anziana. Secondo la rete di associazioni, esperti e accademici, attraverso un investimento di 7,5 miliardi di euro si potrebbe riformare il sistema della cura del nostro Paese allo scopo di renderlo maggiormente inclusivo e sostenibile.
"Vicini a voi tutti i giorni" è il motto delle Maisons France Services, gli sportelli unici per l'accesso ai servizi pubblici rivolti a tutti i residenti in Francia. Il progetto, nato nel 2019 per facilitare l'interazione tra utenti ed erogatori di servizi e, quindi, l'accesso alle prestazioni, potrebbe essere un esempio da seguire anche nel nostro Paese. Vi raccontiamo qui in cosa consiste.
Il Network Non Autosufficienza, grazie al confronto con studiosi, esperti e organizzazioni impegnate nella cura degli anziani, ha redatto una nuova proposta di riforma del settore da inserire nel PNRR. Il documento è già stato sottoscritto da Secondo Welfare, Aima, Federazione Alzheimer, Alzheimer Uniti, Confederazione Parkinson Italia, Cittadinanza Attiva, Forum Disuguaglianze Diversità, Bottega del Possibile e Caritas Italiana.
Il 4 marzo Legacoopsociali presenta il Working Paper 2WEL “Ripensare la filiera integrata dei servizi di cura alla persona. Riflessioni, strumenti, proposte”. Da qui partirà un percorso di confronto allargato che, attraverso l’ascolto e la legittimazione delle esigenze di tutti i protagonisti coinvolti nei processi di cura, possa portare un contributo concreto nell’interlocuzione con le istituzioni e le comunità.
Nonostante l'invecchiamento demografico e le evidenti difficoltà del settore, al momento il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza manca di un progetto complessivo riguardante l’assistenza agli anziani non autosufficienti. Per questo il Network Non Autosufficienza (NNA) ha elaborato una "proposta aperta" per introdurre nel PNRR una sezione dettagliata dedicata proprio a questo tema.
Eleonora Vanni, Presidente di Legacoopsociali e co-autrice del Working Paper 2WEL 1/2021 "Ripensare la filiera integrata dei servizi di cura alla persona", ci ha raccontato quanto emerso dal laboratorio promosso dalla sua organizzazione per definire i requisiti essenziali di un sistema capace di sostenere le persone in condizione di fragilità e come iniziare un percorso da sperimentare a livello nazionale e territoriale.
L'Osservatorio Domina ha reso disponibile il rapporto annuale sul lavoro domestico e di cura. Nell'anno del Covid-19, anche a seguito della cosiddetta Sanatoria, sembra esserci stato un forte aumento di regolarizzazioni di lavoratori e lavoratrici di questo settore. Permane però il forte ricorso al lavoro sommerso: si stima che quasi il 60% degli assistenti familiari non sia in regola dal punto di vista contributivo.
È uscito il nuovo Rapporto del Network Non Autosufficienza sull’assistenza agli anziani non autosufficienti in Italia, promosso dalla Fondazione Cenci Gallingani ed edito da Maggioli. Il documento offre uno sguardo completo sul sistema pubblico di assistenza e sulle sue prospettive, partendo dall’assunto che la tragedia vissuta con la pandemia ci ha condotti a un "punto di non ritorno".
Nel nostro Paese l'assistenza agli anziani tramite l'impiego delle cosiddette "badanti" è una realtà di fatto da diversi anni. Maurizio Artero e Minke Hajer, ricercatori dell'Università degli Studi di Milano, ci presentano una recente indagine, condotta nell'ambito del progetto InnovaCAre, che si è proposta di comprendere cosa pensano di questo fenomeno i diretti interessati: gli assistenti, gli assistiti e i loro familiari.
Un gruppo di associazioni attive nel campo dell'assistenza ha presentato 10 proposte per realizzare una rete di cure territoriali “robusta, diffusa e competente” sul territorio lombardo. L'iniziativa è promossa dalle sezioni regionali di Forum del Terzo Settore, Spi Cgil, Fnp Cisl, Acli Aps, Legacoop, Confcooperative, Federsolidarietà, Auser, Anteas, Ordine degli assistenti sociali, CISL Medici, UNEBA e i Centri di servizio per il volontariato.
Ester Gubert è autrice del Working Paper 2WEL 1/2020 “La Cura è di Casa. Una partnership tra pubblico, privato e cittadinanza per l’innovazione del sostegno alla domiciliarità”. In questo articolo ci racconta alcuni degli elementi più rilevanti del suo contributo che approfondisce un progetto finalizzato ad aiutare le persone anziane a invecchiare in autonomia all'interno del proprio domicilio.
Siamo un Paese vecchio e che continua a invecchiare, ma nonostante questo fatichiamo a trovare soluzioni adeguate alle esigenze abitative degli anziani, specialmente quelli fragili e non autosufficienti. Dove si può intervenire per affrontare questa situazione? Ne parla Paolo Riva nell'articolo di contesto della nostra inchiesta dedicata all'abitare degli over 65, pubblicata su Corriere Buone Notizie dell'8 dicembre 2020.
All'interno della nostra inchiesta per Corriere Buone Notizie dedicata a abitare e invecchiamento, Chiara Lodi Rizzini individua due sfide principali su cui occorre concentrarsi. La prima riguarda il sentimento di solitudine che spesso accompagna la vecchiaia, che si può affrontare investendo in soluzioni abitative che favoriscono le relazioni. La seconda concerne la cura domiciliare, che dovrebbe essere riformata seguendo un approccio olistico che integri il più possibile casa e servizi.
Il progetto "La Cura è di Casa" si propone di aiutare le persone anziane a invecchiare in autonomia all'interno del proprio domicilio, migliorando così la qualità della loro vita. L'iniziativa, avviata nel 2016, assume oggi un valore nuovo a seguito delle problematiche causate dalla pandemia. È questo il tema al centro del Working Paper 2WEL 1/2020 "L'esperienza La Cura è di Casa. Una partnership tra pubblico, privato e cittadinanza per l'innovazione del sostegno alla domiciliarità".
La pandemia ci sta obbligando a rivedere profondamente il nostro modello di sviluppo e l'organizzazione economica e sociale della nostra società. In questo articolo uscito per Rivista Solidea, Giovanni Ferrero evidenzia come per costruire un futuro diverso sia necessario ripartire dalle "reti": sia quelle fisiche, cioè sociali ed economiche, sia quelle virtuali, cioè fatte di dati.
Dal 2 al 6 novembre si svolgerà la "European Week of Active and Healthy Ageing", durante la quale si terranno eventi e incontri online sui temi dell'invecchiamento, del caregiving e delle politiche rivolte agli anziani. Questioni cruciali per il nostro Paese, che è tra i più longevi al mondo, a cui si aggiungeranno riflessioni sull'impatto del Covid-19 sulla popolazione anziana.