#Parità

La parità di genere rappresenta un obiettivo ambizioso ma necessario. Per questo studiamo le condizioni di vita e lavoro delle donne, approfondendo temi come l’occupazione femminile, il work life balance e la conciliazione. Approfondisci il Goal 5 sul sito di ASviS.

Quello della sostenibilità è ormai un tema ricorrente nel dibattito pubblico. Per tale ragione, da giugno 2020 abbiamo scelto di approfondire i nessi tra i cambiamenti in atto nel welfare italiano e i 17 Sustainable Development Goals, gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Nelle prossime settimane passato e futuro delle politiche italiane per la natalità si intrecceranno. La Legge di Bilancio dovrà stabilire come rimodulare l'Assegno unico universale, che paradossalmente non ha impegnato tutte le risorse a disposizione, e quali ulteriori misure mettere in campo per favorire le nascite.
In questi giorni la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni partecipa al Budapest Demographic Summit promosso dal Primo Ministro ungherese. Sarà l'occasione di capire cosa intende fare il Governo per affrontare la denatalità, che pare avrà particolare risalto nella Legge di Bilancio.
A Milano c'è un nuovo luogo per prevenire e contrastare la violenza di genere. Si chiama Spazio Libellula ed è nato dalla volontà di lavorare sul piano culturale attraverso iniziative sinergiche rivolte a cittadini e cittadine, ma anche enti privati e del Terzo Settore.
Definita “pietra miliare” per la parità di genere dall’EIGE, la direttiva europea sulla trasparenza retributiva rappresenta un importante passo verso la rimozione di alcuni dei principali ostacoli all’uguaglianza tra uomini e donne (e non solo) nel mondo del lavoro. 
Lo dimostra il caso del Consorzio Solidarietà Sociale Forlì-Cesena, che oltre a offrire servizi al territorio oggi implementa anche varie misure per il benessere dei propri soci e collaboratori. Per la cooperazione sociale attrarre e trattenere risorse umane è sempre più importante e il welfare aziendale può offrire un importante supporto in questo senso. Anche quando le risorse a disposizione sono limitate.
La direttiva 2019/1158 introduce alcuni standard minimi per gli Stati membri nelle misure volte a promuovere l’equilibrio tra attività professionale e vita familiare. Seppur frutto di compromessi, rappresenta un importante passo avanti per la parità di genere. Qual è stato il percorso che ha portato alla sua adozione?
Chi lavora e ha responsabilità di cura verso persone anziane o non autosufficienti spesso fatica a mantenere una piena occupazione. Ecco perché le imprese dovrebbero sempre più includere nei piani di welfare prestazioni legate all’invecchiamento e assumere figure professionali competenti in questo ambito.
Numerosi dati evidenziano la persistenza degli stereotipi di genere nella nostra società e la necessità di analizzarli per individuare le radici culturali, storiche, economiche e sociali che ostacolano la piena parità tra uomini e donne. È quanto emerso in un evento organizzato da Forum Disuguaglianze e Diversità durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Le donne, a livello globale, hanno carriere lavorative più precarie. Tra le cause ci sono il lavoro di cura non equamente distribuito, le difficoltà a entrare nel mercato del lavoro e il divario salariale. Come riporta l'indagine condotta da Willis Towers Watson e dal Word Economic Forum, questi fattori generano un divario di genere anche sul fronte pensionistico.
L'aumento dei posti per bambini e bambine negli asili nido è fondamentale non solo per facilitare la conciliazione, ma anche per prevenire la povertà educativa e materiale. Quali misure possono contribuire a interrompere il circolo vizioso? Qualche riflessione a partire dalla recente riforma dei nidi di Roma Capitale.
Si tratta di una figura sempre più richiesta dalle imprese italiane, in cerca di professionisti che possano sostenerle nel campo del welfare aziendale. Sergio Sorgi ci ha spiegato l'importanza di percorsi che offrano formazione di qualità per tutelare davvero il benessere di chi lavora e garantire la sostenibilità delle imprese.
Questa misura intende portare un cambiamento sostenibile e durevole a favore dell'occupazione femminile nel nostro Paese. Anche attraverso il sostegno alla conciliazione. Ma il principio di volontarietà su cui si basa fa sì che le organizzazioni che l'hanno ottenuta siano ancora poche.
Il testo approvato dal Consiglio dei Ministri il 1° maggio conferma la volontà del Governo di usare la defiscalizzazione per sostenere le famiglie e incentivare la natalità. Il rischio però è che così si perda il valore sociale del welfare aziendale e la sua capacità di innovare il rapporto tra impresa e dipendenti. Anche in vista della riforma fiscale andrebbero ripensate le logiche degli interventi normativi, valorizzando la dimensione sociale e quella territoriale.
L'European Institute for Gender Equality ha analizzato come il lavoro di cura delle persone non autosufficienti sia cambiato nel periodo pandemico. Il quadro sembra presentare una condizione di parità tra uomini e donne che si occupano di cura informale, ma la situazione è in realtà molto più complessa. Andiamo a vedere perché.
Nella scorsa programmazione diverse Regioni hanno utilizzato le risorse europee, soprattutto quelle del Fondo Sociale Europeo, per diffondere e sostenere progetti di welfare aziendale. Gli stanziamenti di Bruxelles per il 2021-2027 potrebbero essere utilizzati per finanziarie nuovi bandi e progetti, che però andrebbero strutturati sulla base di alcuni criteri chiari.
In Italia lavorano 55 donne su 100 nella fascia d’età 20-54. Almeno altre 15 vorrebbero ma non riescono. E se ci sono figli o anziani da assistere, restano intrappolate a casa. A dirlo è Maurizio Ferrera, che indica alcune cose che il Governo Meloni potrebbe fare per cambiare le cose nel nostro Paese, incentivando anche la natalità che tanto ci manca.
In un allegato del Documento di Economia e Finanza si fa riferimento al welfare aziendale come opportunità per sostenere la natalità e favorire la parità di genere e l'occupazione femminile. La visione, al momento, appare però molto ridotta.