Sul Sole 24 Ore, Giorgio Pogliotti e Claudio Tucci mettono in luce la doppia sfida che pesa sul mercato del lavoro italiano: 1,4 milioni di Neet – giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano né lavorano – e 7,8 milioni di donne inattive. È un tema cruciale per il futuro, del quale avevamo scritto anche noi in questo contributo intitolato “Poche nascite e meno figli per donna: per l’Italia il futuro a bassa fecondità è già qui”.
L’articolo di Pogliotti e Tucci sottolinea che il problema dei ragazzi che non lavorano e non si formano è legato soprattutto al difficile passaggio scuola-lavoro e alla scarsa corrispondenza tra formazione e occupazione. Per le donne, invece, il principale ostacolo resta la cura dei figli e della famiglia.
Invertire la rotta è fondamentale non solo per aumentare i tassi di occupazione, ma anche per sostenere la natalità (come spieghiamo qui) e la crescita del Paese. Senza politiche mirate per favorire l’inclusione lavorativa di giovani e donne, l’Italia rischia di trovarsi intrappolata in un circolo vizioso di bassa occupazione, scarsa produttività e calo demografico.