È stato pubblicato il Quaderno 15 della collana I Quaderni Corporate Family Responsibility di Fondazione Marco Vigorelli, dal titolo “Nuove povertà e conciliazione famiglia-lavoro”. Il documento, curato dalla nostra Direttrice Scientifica Franca Maino, affronta il tema delle nuove forme di povertà, sempre più complesse e multidimensionali, e ne analizza il legame con le difficoltà di conciliazione tra vita familiare e lavorativa.
La povertà multidimensionale e i nessi con la conciliazione
Nella sua introduzione al Quaderno, Maino evidenzia come la povertà non sia più riconducibile alla sola mancanza di reddito e come, in un’ottica sempre più multidimensionale, riguardi a vario titolo precarietà lavorativa, fragilità educative, isolamento sociale e accesso limitato ai servizi essenziali. Proprio in questo contesto, la conciliazione vita-lavoro può essere una chiave per favorire l’inclusione e contrastare la trasmissione intergenerazionale della vulnerabilità.
Politiche pubbliche mirate, come congedi parentali e servizi di assistenza all’infanzia, unitamente a forme di flessibilità lavorativa garantite da attori privati, possono infatti essere strumenti chiave per supportare lavoratrici e lavoratori, riducendo il rischio di esclusione economica e sociale. Ma perché questo accada occorre adottare un approccio integrato che consideri la dimensione sociale, economica e culturale, in grado di promuovere governance collaborative tra istituzioni pubbliche e privati, ma anche le organizzazioni del Terzo Settore, per contrastare le nuove forme di povertà e garantire una maggiore equità, unendo risposte locali e nazionali provenienti dai diversi stakeholder coinvolti.
Questi temi sono approfonditi dal Quaderno attraverso due punti di vista privilegiati. Da un lato, nella sezione Riflessioni, sono raccolti contributi che analizzano le politiche pubbliche e le risposte istituzionali a livello nazionale e locale verso il fenomeno della povertà. Dall’altro, nella sezione Esperienze, sono invece proposte testimonianze provenienti dal mondo delle istituzioni e del Terzo Settore, con uno sguardo attento ai territori, alla formazione e all’educazione.
Riflessioni per comprendere il contesto
Nel suo contributo Ilaria Madama, professoressa di Scienza Politica all’Università degli Studi di Milano propone un’analisi dell’evoluzione delle politiche italiane di contrasto alla povertà e di conciliazione famiglia-lavoro. Madama individua una “sindrome” italiana fatta di bassa natalità, scarsa partecipazione femminile al lavoro e alta povertà minorile, dovuta a un welfare familista e poco inclusivo. Ripercorrendo le principali riforme degli ultimi anni – dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno unico – l’autrice evidenzia come, nonostante alcuni passi avanti, persistano limiti strutturali, con forti divari territoriali e una copertura disomogenea dei servizi.
A seguire Chiara Agostini, ricercatrice senior di Percorsi di secondo welfare, approfondisce la relazione tra povertà, conciliazione e disuguaglianze di genere, sottolineando come la debolezza delle politiche di sostegno alla genitorialità e alla cura alimenti la vulnerabilità economica e sociale. L’autrice propone l’approccio dell’investimento sociale come chiave per leggere la conciliazione non solo come misura compensativa, ma come leva per promuovere coesione, inclusione e crescita sostenibile.
Orazio Giancola, professore di sociologia alla Sapienza di Roma, si concentra invece sulla povertà educativa, intesa come forma intergenerazionale di disuguaglianza. L’autore evidenzia come una scarsa conciliazione tra tempi di vita e lavoro ostacoli la capacità delle famiglie vulnerabili di supportare adeguatamente i propri figli, alimentando svantaggi scolastici e relazionali che si tramandano nel tempo.
Pratiche e progetti per affrontare la situazione
La sezione “Esperienze” si apre con un’intervista di Sonia Vazzano a Elena Bonetti, già Ministra della Famiglia e oggi Presidente della Commissione parlamentare sulla transizione demografica, che richiama l’urgenza di politiche integrate in risposta a fenomeni come l’invecchiamento e la denatalità. Bonetti, in questo senso, evidenzia il ruolo chiave della conciliazione per sostenere l’occupazione femminile e rilanciare la natalità, e la necessità di promuovere una una cultura politica che metta al centro le famiglie.
La direttrice della Fondazione Conad ETS Maria Cristina Alfieri, intervistata da Franca Maino, racconta il progetto “Accompagna una famiglia”, che coinvolge reti locali tra aziende, diocesi ed enti del Terzo Settore per affrontare in modo integrato le fragilità alimentari, energetiche, economiche e occupazionali, promuovendo l’autonomia e l’inclusione attraverso la responsabilità sociale d’impresa.
Infine, Claudia Maria Arcabascio e Irene Rubino , rispettivamente Program Manager e Coordinatrice dell’Ufficio Dati e Disseminazione della Fondazione Ufficio Pio, presentano il programma “Traguardi”, che si rivolge a famiglie con bambini molto piccoli per contrastare precocemente la povertà educativa. Il progetto si fonda su percorsi personalizzati e un approccio centrato sui diritti all’apprendimento, alla socialità e al miglioramento, dimostrando come la conciliazione possa diventare strumento efficace per spezzare il ciclo della povertà intergenerazionale.