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Opinioni

Il Reddito di cittadinanza promette di "abolire la povertà" in Italia, eppure uno strumento per sostenere chi si trova in condizioni di indigenza già esiste nel nostro Paese. Si chiama Reddito di Inclusione ed è una misura che, dopo un lungo lavoro di riflessione, confronto e implementazione, pare aver creato le condizioni ideali per sostenere adeguatamente chi si trova in povertà. In questo approfondimento Chiara Agostini e Lorenzo Bandera ci spiegano meglio di cosa si tratta.
Nel 2018 il congedo di paternità obbligatorio è stato aumentato da 2 a 4 giorni, favorendo la condivisione degli oneri di cura all'interno delle famiglie. Se non ci saranno interventi normativi, tuttavia, la misura andrà ad esaurirsi alla fine dell'anno. Una recente petizione online sottoscritta da alcuni docenti e professionisti che da anni si occupano a vario titolo di questa questione chiede a Governo e Parlamento di rendere la misura strutturale e di aumentarne la durata.
La paura intorno al fenomeno migratorio è comprensibile: ma è anche fondata? Gli immigrati ci sottraggono davvero risorse preziose? Sono domande a cui si può rispondere con dati precisi. Stabilire la verità dei fatti aiuta a contenere le emozioni, toglie di mezzo impressioni e illusioni. Se crediamo nella ragione e abbiamo una mente aperta, i fatti ci inducono a essere più pacati nelle nostre valutazioni. A dirlo è Maurizio Ferrera.
Non è facile interpretare i cambiamenti in corso, in particolare se l’obiettivo è esserne parte. Secondo Flaviano Zandonai, che affronta il tema sul blog Tempi Ibridi, stare dentro i processi di trasformazione significa infatti saper guardare con occhi nuovi una realtà così appiattita sul pensiero dominante che basta poco per illuminare, anche solo fugacemente, nuovi schemi di azione.
Secondo Maurizio Ferrera le polemiche del governo sui conti previdenziali, sui numeri dell’immigrazione e del mercato del lavoro tradiscono una preoccupante insofferenza verso quella "materia fattuale" che dovrebbe essere il punto di partenza di ogni provvedimento e che ne costituisce inesorabilmente anche il limite. Chi governa, infatti, non può prendersela coi dati né screditare le istituzioni serie che li producono e li analizzano.
È di questi giorni l'uscita del Rapporto Invalsi 2018, che annualmente scatta una fotografia dei livelli di apprendimento degli studenti italiani. Il rapporto si rivela infatti estremamente interessante per comprendere come affrontare, sia dal punto di vista dell'intervento che della ricerca valutativa e sociale, la povertà educativa in Italia, permettendo di fare anche alcune riflessioni sul ruolo che la valutazione dovrebbe giocare per affrontare questa sfida.
Riconoscere che quello del lavoro è soprattutto un bisogno fondamentale dell'uomo è decisivo tanto quanto la sua affermazione come diritto. E ciò per la semplice ragione che, come la storia insegna, i diritti purtroppo possono essere sospesi o addirittura negati; i bisogni, se fondamentali, no. I bisogni come reciprocità, fraternità, libertà, amore, non possono essere infatti rivendicati come diritti. Piuttosto, essi sono espressi come pre-requisiti di ogni ordine sociale. Ne riflette Paolo Venturi all'interno del blog Tempi Ibridi.
Secondo l'Istat nel 2017 la popolazione residente in Italia è diminuita di 105.472 unità rispetto all'anno precedente. Gli iscritti all'anagrafe sono stati infatti poco più di 458mila, il numero più basso nella storia del nostro Paese, mentre i morti sono stati quasi 650 mila. Una situazione determinata da problematiche strutturali di lungo periodo, ma anche da fattori contingenti sviluppati negli anni della crisi economica.
Vi proponiamo l'interessante dialogo tra Maurizio Ferrera, docente di Scienza Politica presso l'Università degli Studi di Milano, e Ellen Immergut docente tedesca di Politica Comparata presso l'Università Humboldt di Berlino, sul futuro dello Stato Sociale. Come emerso nel corso del confronto investire sul lavoro dei giovani e sull'integrazione degli immigrali è l'unico modo per assicurare la sostenibilità dei sistemi di solidarietà.
La povertà educativa è un tema sempre più al centro della riflessione e dell’azione di policy makers e organizzazioni del Terzo Settore. In questo quadro, la valutazione dell'impatto sociale diventa questione strategica nel comprendere come contrastare il carattere intergenerazionale del fenomeno, rivelandosi strumento di managment prima, durante e dopo l'elaborazione di un progetto.
L'evoluzione del welfare aziendale non è dovuta solo agli interventi di sostegno e d'incentivazione di fonte normativa. Negli ultimi mesi, infatti, si è aperta una fase nuova che sta conducendo le funzioni HR delle aziende e i provider delle piattaforme web che gestiscono i piani di welfare aziendale verso due ambiti disciplinari potenzialmente molto innovativi sul piano della condivisione e della co-progettazione degli interventi: la gamification e il design thinking. Ce ne parla Giovanni Scansani.
Anche Andrea Silvestri, Segretario Generale di Fondazione CRC, partecipa al dibattito sul futuro del Terzo Settore italiano aperto dall'articolo di Carola Carazzone. Silvestri, in particolare, riflette del ruolo che possono giocare le fondazioni di origine bancaria sostenendo progetti che generino vera innovazione sociale e favorendo il capacity building delle organizzazioni del Terzo Settore per attrarre investimenti strategici.
La marginalità non è solo un tratto periferico e distante da ciò che per molti costituisce il centro, ma può essere intesa come surplus e come risorsa tacita da esplorare e capitalizzare per ridefinire ciò che è valore. Grazie, soprattutto, alla modalità come cui si decida di governare l'innovazione tecnologia. Ne riflettono Paolo Venturi e Flaviano Zandonai sul blog "Tempi Ibridi".
Il 21 marzo a Salerno, nel corso del convegno "Da Antonio Genovesi al secondo welfare", è stato presentato il Terzo Rapporto sul secondo welfare, successivamente commentato da Paolo Venturi. Con la sua riflessione il direttore di AICCON ha aiutato a comprendere meglio il ruolo che va assumendo il secondo welfare nel nostro Paese e permesso di cogliere in maniera più profonda alcune dinamiche che lo contraddistinguono.
Flaviano Zandonai, Segretario Generale di Iris Network, interviene nel dibattito sul futuro del Terzo settore lanciato da un recente articolo di Carola Carazzone. Analizzando il ruolo assunto dalle fondazioni filantropiche, Zandonai sottolinea come la gestione di questi soggetti richieda un setting terapeutico per "tenere a bada" le pulsioni che ne alimentano l'azione, favorendo coprogettazione e cogestione di politiche di interesse collettivo.
Il contributo di Carola Carazzone sui "miti da sfatare" ha aperto un ampio dibattito sul Terzo settore italiano e sul ruolo che questo può giocare nel futuro del nostro Paese, in particolare sul fronte del welfare. Federico Mento, Direttore Generale di Human Foundation, reagisce alla riflessione della Segretaria Generale di Assifero offrendo il proprio punto di vista, soffermandosi in particolare sul ruolo che la Pubblica Amministrazione può giocare in questa fase di passaggio.
La principale preoccupazione degli italiani è la mancanza di lavoro e dunque di reddito. L'indicazione è emersa forte e chiara in tutti i sondaggi pre-elettorali e in un Paese ad alta disoccupazione e alta povertà la cosa certo non sorprende. Secondo Maurizio Ferrera, quali che siano i movimenti di queste prime settimane, il nuovo Parlamento nel suo insieme dovrebbe impegnarsi a prendere di petto entrambe le sfide.
In vista delle prossime elezioni politiche vi proponiamo il secondo di una serie di approfondimenti tematici che prendono in esame le proposte delle principali forze politiche in alcuni degli ambiti di policy più rilevanti per la ricalibratura del nostro sistema di protezione sociale, fra primo e secondo welfare. Qui la nostra analisi sulle politiche di contrasto alla povertà.