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La crisi economica, lo diciamo ormai da tanto tempo, ha profondamente cambiato il volto del sistema di welfare italiano. A causa dei tagli alla spesa sociale e a fronte dell’aumento dei rischi e dei bisogni – sia vecchi che nuovi – cui sono soggetti gli italiani, il settore pubblico appare infatti incapace di rispondere coerentemente alle crescenti richieste provenienti dai cittadini. E’ tuttavia in questa situazione di grande difficoltà che diverse aziende italiane stanno sviluppando misure di secondo welfare capaci di affiancare le istituzioni pubbliche nella fornitura di servizi a carattere sociale. 

Nei mesi passati vi abbiamo raccontato di grandi imprese – come Luxottica, Colorificio San Marco, Nestlè Italia, SEA Aeroporti Milano, Tetra Pak, UBI Banca e Unipol Assicurazioni – che hanno scelto di sviluppare misure interne di welfare aziendale, ma anche di realtà più piccole che, in contesti territoriali limitati, attraverso i contratti di rete hanno scelto di collaborare insieme per garantire determinati servizi ai propri dipendenti, come le esperienze di GIUNCA a Varese e del BioNetwork a Pavia. Dall’Emilia Romagna arriva ora una nuova interessante esperienza che punta a creare un sistema di welfare aziendale non limitato a una singola realtà o un gruppo ristretto di imprese, ma composto da una vasta rete di aziende collegate alla stessa associazione datoriale: il progetto Welfa-RE di Unindustria Reggio Emilia.


La scelta di valorizzare la rete

Di fronte ai problemi determinati dalla situazione economica contingente le imprese associate a Unindustria Reggio Emilia – associazione datoriale aderente a Confindustria che raccoglie 1200 aziende, per un totale di circa 52mila dipendenti – hanno provato a strutturare un sistema che potesse offrire nuovi beni e servizi adatti a soddisfare le necessità dei lavoratori.

In quest’ottica a gennaio di quest’anno è partito “Welfa-RE”, progetto che se da un lato prevede l’attivazione di convenzioni money saving per offrire ai lavoratori beni e servizi a condizioni agevolate, dall’altro, mira a sviluppare un’offerta di misure family friendly diversificabili e personalizzabili in base alle necessità, dimensioni e possibilità di investimento delle singole aziende.

In questo modo, attraverso la rete di Unindustria le imprese aderenti hanno la possibilità di usufruire di servizi cui avrebbero difficoltà ad accedere da sole. Molte aziende, soprattutto se di piccole dimensioni, spesso non si sentono nelle condizioni di avviare autonomamente misure di welfare aziendale capaci di rispondere positivamente alle esigenze dei propri dipendenti. I problemi in questo senso riguardano principalmente i costi giudicati eccessivi già nelle fasi di strutturazione dell’offerta di servizi, che richiede di norma l’impegno di quote importanti di denaro, tempo ed energie solo per individuare le specifiche esigenze aziendali in termini di welfare.


Cosa prevede Welfa-RE

Il progetto per ora prevede tre aree di intervento: sostegno al reddito, gestione dei figli e supporto per gli anziani a carico. Lo sviluppo di misure adeguate alle esigenze delle diverse aziende è affidato a enti specializzati che ormai da diversi anni operano nei settori sopra indicati.

Lo sviluppo di servizi volti a tutelare la gestione del reddito da parte dei lavoratori è ad esempio affidato a Welfare Company, azienda specializzata nella pianificazione e nella gestione di servizi di welfare. Oltre a garantire attività di consulenza operativa nella costruzione di piani aziendali ad hoc, Welfare Company offre alle aziende la possibilità di scegliere tra diversi strumenti money saving come voucher e buoni acquisto, e offrirà un prodotto denominato MyCard, una carta sconti personalizzabile pensata appositamente per le aziende aderenti a Unindustria. La carta darà diritto all’ottenimento di sconti sugli acquisti compresi tra il 5% e il 20%, e sarà utilizzabile presso una rete di esercizi commerciali convenzionati – dai supermercati ai dentisti, dall’abbigliamento ai negozi per bambini – ubicati nei principali Comuni della Provincia di Reggio Emilia (Clicca qui per conoscere meglio le proposte di Welfare Company). 

La convenzione con Coopselios, cooperativa sociale specializzata nei servizi alla persona, permette invece lo sviluppo di misure volte a facilitare la gestione dei figli. Grazie alla collaborazione con diverse cooperative che fanno parte di Consorzio Quarantacinque – composto da una cinquantina di realtà cooperative operanti in campo sanitario, assistenziale, educativo e dell’inserimento lavorativo – Coopselios offre alle aziende di Unindustria differenti tipologie di servizi di work-life balance legati ai bisogni dei più piccoli: dall’offerta di posti in nidi e scuole d’Infanzia all’organizzazione di campi estivi, dallo sviluppo di Corsi di lingua inglese e laboratori didattici fino al supporto a bambini con bisogni educativi speciali (Clicca qui per conoscere meglio le proposte di Coopselios).

Lo sviluppo di misure di supporto alla cura delle persone anziane non autosufficienti è invece affidata a Italiassistenza, società operativa nel settore dei servizi di assistenza socio-sanitari domiciliari. La convenzione con Italiassistenza prevede la possibilità di attivare a costi convenzionati un call center dedicato ai dipendenti dell’azienda da utilizzare per ottenere in tempi estremamente brevi forme di assistenza domiciliare per le persone anziane (veglie diurne e notturne, igiene personale, assistenza al pasto, accompagnamento a visite, esami, terapie, etc.) (Clicca qui per conoscere meglio la proposta di Italiassistenza).


L’idea di “mettere in rete le reti”

Il progetto Welfa-RE di Unindustria Reggio Emilia è principalmente orientato a diffondere la cultura del welfare aziendale all’interno dell’organizzazione datoriale, offrendo alle aziende associate strumenti adeguati per intraprendere percorsi di avvicinamento e facilitazione per attivare i propri piani aziendali di welfare. Questa idea è già di per sé innovativa, perché utilizza una pre-esistente rete di rapporti e relazioni per sviluppare qualcosa di nuovo che i diversi soggetti aderenti, pur percependone la necessità, non sarebbero in grado di realizzare autonomamente.

Le modalità utilizzate per lo sviluppo di questo strumento, tuttavia, sembra possano determinare anche una serie di benefici più grandi del semplice, ma non scontato, processo di accompagnamento delle associate attraverso il reindirizzamento delle loro domande di welfare verso realtà capaci di rispondervi. Si prenda ad esempio la scelta di offrire, attraverso la card specificamente pensata per il progetto, beni e servizi scontati in una vasta rete di esercizi commerciali presenti nei principali comuni della provincia, o la contestuale capacità di offrire servizi familiy friendly attraverso una rete di cooperative socio-assistenziali operanti sul territorio. Attraverso il progetto Welfa-RE Unindustria è orientata non solo a valorizzare la propria rete ma anche tante altre reti di diversa natura presenti sul medesimo territorio, gettando le basi per una potenziale integrazione di servizi che possono migliorare la vita di chi lavora.

Non a caso l’obiettivo di Unindustria per i mesi a venire è quello di coinvolgere progressivamente altri soggetti, in particolare istituzione pubbliche e sindacati, nella creazione di percorsi condivisi. Per far questo, e anche qui emerge una novità particolarmente interessante e non scontata, è prevista la realizzazione periodica di convegni e seminari che possano permettere di affiancare lo strumento attraverso l’individuazione di pregi e difetti del sistema.

Un’ipotesi di lavoro anche per altre organizzazioni?

Nei prossimi mesi si potrà valutare se, come e quanto Welfa-RE cambierà l’approccio delle aziende reggiane nei confronti del welfare aziendale e, nel contempo, se tale progetto avrà o meno effetti positivi sul tessuto lavorativo e sociale del territorio provinciale di Reggio Emilia. L’idea di utilizzare la struttura esistente per offrire alle realtà associate la possibilità di essere accompagnate nello sviluppo di servizi di welfare è infatti interessante, ma bisognerà capire quante di queste sfrutteranno una possibilità che, seppur conveniente, richiede comunque l’impegno di risorse ed energie importanti.

Anche se non si ha ancora idea dei risultati che potrà ottenere questa iniziativa, l’impostazione scelta da Unindustria meriterebbe di essere presa in considerazione anche da altre associazioni datoriali che similmente percepiscono come impellenti i problemi legati al benessere dei dipendenti. Sono infatti numerose le organizzazioni del sistema produttivo, non necessariamente legate a Confinustria, che potrebbero trovare spunti interessanti su cui iniziare a sviluppare percorsi che portino nella stessa direzione. Perché non iniziare a rifletterci?

 

 

Riferimenti

Il sito di Unindustria

La presentazione di Welfa-RE sul sito di Unindustria


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