L’Ordine degli Attuari è da anni in prima linea nel dibattito sull’evoluzione del sistema di welfare italiano, con particolare attenzione alle nuove esigenze generate dall’invecchiamento demografico, dal calo della natalità e dai cambiamenti nella composizione familiare.
Consapevole delle profonde trasformazioni sociali in atto, la professione attuariale intende offrire un contributo tecnico e propositivo per la costruzione di un sistema di welfare equo, efficiente e sostenibile, con un focus specifico sulla non autosufficienza. In linea con la recente evoluzione normativa, l’Ordine degli Attuari ha condotto un approfondimento tecnico sulle coperture per la non autosufficienza, tenendo in considerazione le proprie linee guida per le valutazioni attuariali dei Fondi sanitari.
Il documento che ne risulta si rivolge non solo agli attuari ma a tutti gli stakeholder del settore, inclusi regolatori e istitutori di coperture, con l’obiettivo di fornire spunti concreti per la realizzazione di un sistema per la non autosufficienza solido sia dal punto di vista sociale sia finanziario.
La mappatura dell’esistente e le proposte per cambiare
Partendo dalle novità introdotte dalla Legge Delega n. 33/2023, che delega il Governo all’emanazione di provvedimenti per le politiche a favore degli anziani non autosufficienti, ancora non recepito totalmente, vengono evidenziati come aspetti cruciali la definizione di popolazione anziana non autosufficiente, basata su età, fragilità e disabilità pregresse, e l’introduzione di una valutazione multidimensionale unificata secondo criteri standardizzati a livello nazionale.
Il Rapporto dell’Ordine degli Attuari affronta infatti le problematiche legate alla mancanza di una definizione uniforme di non autosufficienza e di un sistema di valutazione omogeneo, sottolineando come ciò rappresenti un ostacolo alla creazione di un sistema di copertura efficace.
Vengono inoltre prese in considerazione le diverse forme di copertura esistenti in Italia (fondi pensione complementari, fondi sanitari integrativi, polizze assicurative), evidenziando il rischio di duplicazioni di prestazioni e di regimi fiscali differenti in assenza di un sistema coordinato.
Dal punto di vista strettamente tecnico, un capitolo specifico è dedicato ai modelli di gestione delle coperture di Long Term Care, analizzando aspetti necessari per la costruzione di un sistema di copertura di questo rischio quali l’identificazione della popolazione assicurata, la definizione di non autosufficienza, le modalità di adesione e contribuzione, la tipologia e la durata della prestazione, e i sistemi finanziari di gestione (capitalizzazione e ripartizione), con un esempio pratico delle loro implicazioni.
Infine, il documento delinea i requisiti e i cambiamenti proposti dall’Ordine degli Attuari per un moderno sistema di welfare multi-pilastro per la gestione della non autosufficienza. Viene sottolineata l’importanza della prevenzione e della promozione del benessere, unitamente alla sostenibilità finanziaria nel lungo termine. A tal fine, la professione attuariale si dichiara disponibile a contribuire attivamente a questo processo attraverso la partecipazione a tavoli di lavoro dedicati.
Flessibile, sostenibile e centrato: come creare il welfare multi-pilastro
Secondo l’Ordine degli Attuari, che ribadisce la propria disponibilità a fornire il proprio contributo tecnico e a partecipare attivamente ai futuri tavoli di lavoro sul tema della non autosufficienza, un sistema di welfare multi-pilastro efficace per la non autosufficienza deve essere flessibile, sostenibile e centrato sulle esigenze della popolazione, garantendo l’accesso universale ai servizi di base, promuovendo l’inclusione sociale e integrando i diversi pilastri in un quadro regolamentare uniforme.
Come detto, per gli attuari è fondamentale porre un forte accento sulla prevenzione e sulla promozione del benessere, assicurare la sostenibilità finanziaria a lungo termine e prevedere un sistema di monitoraggio e valutazione efficace.
In questo senso, per costruire un modello integrato efficace è cruciale condividere un framework di norme e definizioni comuni, definendo chiaramente le modalità di adesione, i modelli di contribuzione e la durata della copertura. Altrettanto importante è la costituzione di riserve finanziarie adeguate per garantire la sostenibilità del sistema nel lungo termine.