Eurocarers, rete europea che rappresenta organizzazioni ed enti di ricerca che operano a favore dei caregiver, in occasione della Giornata Europea dei Caregiver1, ha diffuso un importante documento frutto dell’intenso confronto tra le organizzazioni aderenti. Il documento ha un forte rilievo programmatico in materia di politiche per la qualificazione del lavoro di cura a lungo termine promuovendo altresì una alleanza strategica tra caregiver e operatori di assistenza familiare.
Ma perché una rete di organizzazioni rappresentanti i caregiver informali (familiari e persone amiche) dedica tale giornata ad un approfondimento e sostegno alla visibilità e valorizzazione del lavoro di cura svolto da badanti/assistenti familiari? Perché è quanto mai urgente riconoscere e sostenere sia i caregiver che gli assistenti familiari perché, pur con ruoli nettamente distinti, entrambi portano il peso della crisi della long term care (LTC) in Europa.
In tutto il Continente infatti l’assistenza a lungo termine di cui necessitano persone con disabilità o non autosufficienti rimane tutt’altro che accessibile, conveniente o adeguata. Di conseguenza, familiari e amici spesso intervengono come caregiver e sovente a caro prezzo per la propria salute mettendo a rischio il proprio impiego e il proprio benessere.
Le proposte di Eurocarers
Per far fronte a questa situazione estremamente complessa, di lunga durata e forte carico di cura, molti si avvalgono dell’aiuto di badanti/assistenti familiari, spesso migranti, che consentono di sostenere la continuità assistenziale. Ma questa soluzione presenta gravi sfide: tutele limitate, mancanza di qualificazione, oneri finanziari, rischi di sfruttamento e abusi. Le famiglie che assumono assistenti familiari migranti diventando datori di lavoro, spesso non dispongono di supporto adeguato e mancano di informazioni essenziali per riconoscerne ruolo e diritti di chi assiste i propri cari come previsto dalla Convenzione OIL 189 sul lavoro domestico.
I lavoratori di cura devono affrontare in molti casi a condizioni di lavoro inadeguate, attività di lavoro sottovalutata e sottopagata, diritti limitati e isolamento sociale. Come giustamente sostiene Eurocarers, con l’attuale modello di assistenza familiare a lungo termine basato su lavoro privato di cura anziché su investimenti e politiche pubbliche, non solo non sono tutelati i lavoratori ma neppure le persone che necessitano di cura e i loro caregiver familiari. Per affrontare queste problematiche, Eurocarers invita i decisori politici a:
- Investire in servizi di assistenza a lungo termine accessibili, convenienti e di alta qualità;
- rendere visibile e valorizzato il lavoro di assistenza familiare svolto prevalentemente dai lavoratori migranti, sensibilizzando l’opinione pubblica sul loro contributo;
- supportare i caregiver che si avvalgono di servizi di assistenza familiare con informazioni, formazione, attività di ricerca e selezione;
- garantire la sicurezza giuridica, l’accesso ai diritti e l’inclusione sociale per gli operatori di assistenza;
- dare priorità alla qualità dell’assistenza attraverso la formazione, il riconoscimento delle competenze e supporto per la salute mentale;
- regolamentare e far rispettare le tutele, garantendo salari equi, condizioni e un orientamento multilingue;
- sostenere l’innovazione ampliando modelli di assistenza mista basati sulla comunità che garantiscano la sostenibilità e l’inclusione sociale.
“L’Europa non può continuare a fare affidamento sull’assistenza dei migranti come una toppa per le crepe dei suoi sistemi di assistenza a lungo termine. Sia i caregiver che i lavoratori migranti hanno bisogno di riconoscimento, diritti e investimenti concreti in un’assistenza sostenibile. In occasione della Giornata europea dei caregiver, diciamo: mai più invisibili”, ha dichiarato Claire Champeix, Senior Policy Officer di Eurocarers.
La situazione dell’Italia
E In Italia? Centinaia di migliaia di famiglie dipendono ogni giorno dal supporto di persone migranti che integrano il lavoro di cura del caregiver. Un lavoro spesso invisibile e massacrante -effettuato ancora prevalentemente in convivenza- che necessita di adeguate tutele sia per il caregiver che, per le assistenti familiari. I Livelli Essenziali delle Prestazioni sociali (LEPS) approvati con la Legge di Bilancio 20222 hanno definito una prima importante regolamentazione con intervento dello Stato a sostegno del lavoro di cura “regolare”3, avviando un processo di trasformazione del supporto alla domiciliarità in una prestazione pubblica da garantire su tutto il territorio nazionale assicurando la continuità assistenziale attraverso la sostituzione temporanea dell’assistente familiare in caso di malattia, maternità, ferie.
Ma che fare per regolarizzare il 47% di badanti attualmente irregolari e avviare una importante stagione di regolarizzazione del lavoro di cura? In primo luogo rendere il lavoro di cura regolare meno costoso per le famiglie di quello irregolare cosi come fatto in Francia con politiche fiscali mirate, ma anche mettere in campo azioni di valorizzazione del lavoro di cura in termini di riconoscimento sociale del ruolo, formazione, validazione delle competenze. In tal senso va letto l’articolo 38 del Dlgs 29/24 relativo alle assistenti familiari che, in attuazione della Legge di riforma a sostegno delle persone anziane4, prevede la definizione di profili professionali omogenei e linee guida nazionali per gli standard formativi, la validazione delle competenze acquisite, nonché l’istituzione di Registri regionali finalizzati alla attuazione dei LEPS e alla qualificazione del lavoro privato di cura.
I LEPS prevedono altresì la messa a disposizione negli ambiti territoriali di strumenti qualificati per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro delle assistenti familiari e l’assistenza gestionale, legale ed amministrativa alle famiglie per l’espletamento degli adempimenti necessari all’assunzione e alla gestione contrattuale dell’assistente familiare. Provvedimenti importanti che dovranno essere messi a terra e adeguatamente finanziati.
Provvedimenti che, se accompagnati da una contrattazione rispondente alle profonde trasformazioni avvenute nella domanda di lavoro di cura domestico e dall’empowerment del caregiver familiare in un contesto di riconoscimento, tutele e sostegni5 a chi svolge funzioni di cura per ragioni affettive, potranno-insieme alle trasformazioni dei servizi di assistenza territoriale di cui al DM 77 in ottica di personalizzazione e prossimità dell’assistenza, alla attuazione della Legge di riforma sulla non autosufficienza e la disabilità, potranno finalmente consentirci di prendere atto di una svolta strutturale del nostro welfare in risposta ai bisogni di cura e sostenibilità della società dell’invecchiamento.
Note
- La Giornata Europea dei Caregiver è un’iniziativa annuale promossa da Eurocarers e dai suoi partner per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla realtà dei caregiver in tutta Europa. Ogni anno, l’iniziativa mette in luce un tema chiave e mobilita organizzazioni, decisori politici e cittadini affinché riconoscano i caregiver come figure essenziali per le nostre società.
- L. 234/2021 commi 159-171
- Domina stima il 47% di badanti irregolari
- L.33/2023
- A fronte di 12 leggi regionali che riconoscono il ruolo del caregiver, è ancora assente una legge quadro nazionale di sostegno