Il presente contributo è stato redatto nell’ambito della Comunità di pratica promossa dalla Fondazione della comunità di Monza e della Brianza per favorire il confronto fra esperienze e lo scambio di pratiche dei progetti finanziati attraverso il Fondo Contrasto nuove povertà. La comunità di pratica è stata facilitata da Pares e ha portato alla stesura di un Quaderno e un Manifesto.

La povertà alimentare, ulteriormente aggravata a causa degli effetti della pandemia prima, della guerra in Ucraina e del conseguente caro bollette poi, oggi colpisce fasce della popolazione che non si erano mai trovate in simili condizioni di difficoltà. L’aumento del numero di persone richiedenti aiuto immediato e mirato rende sempre più importante e necessaria un’azione sinergica da parte di tutti i principali attori territoriali che si occupano del tema. Per questo in Brianza è stato costituito un tavolo di coordinamento sistemico provinciale tra realtà che operano da anni a sostegno di famiglie in grave povertà. Il suo obiettivo è di armonizzare interventi altrimenti frammentati, condividere competenze, ottimizzare l’acquisto di derrate e il recupero di eccedenze e, ancora, collaborare con le pubbliche amministrazioni. Andiamo a scoprirne i tratti che lo caratterizzano.

Esperienze territoriali di contrasto alla povertà alimentare

Il punto di partenza è stata la pre-esistente rete locale Pane e Rose, guidata dalla Casa del Volontariato di Monza e Brianza, che si è notevolmente allargata negli ultimi anni dal punto di vista organizzativo con il coinvolgimento di associazioni che si occupano di trasporti, di comunità religiose e mense caritatevoli e la collaborazione del settore servizi sociali del Comune di Monza e del Comune di Lissone, raggiunti tramite le associazioni caritatevoli del territorio. La rete Pane e Rose fa parte del circuito Monza.con, sistema integrato gestito dal Comune di Monza tramite un patto triennale. Nel corso degli anni, Pane e Rose è riuscita a dare un sostegno a oltre 600 famiglie in stato di povertà economica e sociale con la distribuzione di pacchi alimentari. I numeri sono in crescita: nel 2019 vennero raccolti 37.915 chili di derrate alimentari in eccedenza, nel 2020 129.576, nel 2021 187.876, corrispondenti a circa 15.750 pasti mensili.

La rete ha iniziato a dialogare e confrontarsi oltre i propri confini territoriali, ad esempio con Fondazione Progetto Arca, che opera nell’ambito del disagio e marginalità adulta da quasi trent’anni. La Fondazione conferisce un particolare sostegno al Convento Santa Maria delle Grazie di Monza, forte dell’esperienza e della sua capacità organizzativa sul territorio milanese. Attraverso il pacco alimentare, i volontari del Convento e della Caritas mantengono una relazione di vicinanza costante con il nucleo in difficoltà contribuendo ad orientarlo ai servizi del territorio e accompagnandolo lungo il percorso di uscita dal momento di difficoltà.

Il modello organizzativo di Pane e Rose, su volontà dell’amministrazione comunale, è stato poi riprodotto sul territorio di Lissone, contribuendo alla nascita del centro Dike situato presso lo spazio Botticelli. Si è instaurata un forte interlocuzione con la rete di associazioni come Caritas e Croce Rossa di Desio che gestiscono per conto del Comune un Emporio solidale. Le associazioni coinvolte nella Posteria sociale di Desio sono la Caritas, il Centro di Ascolto, la Protezione Civile, Croce Rossa e Auser, che supportate da molti singoli cittadini hanno sviluppato un sistema di raccolta di generi alimentari presso i supermercati e i negozianti locali che ha permesso di strutturare un sistema di raccolta e distribuzione pacchi alle famiglie di Desio segnalate dai Servizi Sociali.

La nascita del progetto Save the food

Col tempo si è fatta così più evidente la necessità di aggregarsi e di fare sistema e, quindi, di creare un tavolo di coordinamento sovra territoriale che potesse riunirsi mensilmente per avviare una strategia e metodologia condivisa su tematiche comuni attraverso un’autoformazione circolare capace di portare benefici a tutta la rete e mettere in condivisione i volontari, la gestione e programmazione di collette alimentari, la ridistribuzione delle stesse in base agli utenti assistiti, il reperimento di fondi per acquisti per materiali e derrate stesse.

Grazie al contributo del Fondo contrasto alle nuove povertà è stato dunque avviato il progetto Save the food e formalizzato il tavolo di sistema in grado di narrare lo stato attuale dei soggetti con fragilità nel territorio di riferimento (Monza, Desio, Lissone) attraverso processi di ricerca-azione e con tecniche di monitoraggio dei risultati intermedi e finali. Un tavolo di coordinamento che è stato capace, con grandi sforzi gestionali ed organizzativi, di realizzare una piattaforma informatica intitolata “Avanzi il prossimo”, per informatizzare l’inserimento di tutte le bolle di consegna, per la messa a disposizione di eccedenze alimentari che possono essere utilizzate dalla rete, per l’interscambio di volontari e per la programmazione condivisa delle collette alimentari in base alle disponibilità della Grande distribuzione organizzata.

Primi risultati

Il tavolo di sistema ha già prodotto dei risultati straordinari.

Ad oggi ha permesso di fare oltre 15 raccolte alimentari organizzate simultaneamente con un impiego di 250 volontari impegnati nella stessa giornata e la partecipazione attiva di studenti di quattro classi provenienti dagli istituti Porta e Hensemberger di Monza. Ragazzi speciali, che hanno portato energia positiva ed inventiva; notevole la loro capacità di diffondere l’iniziativa tramite i social e soprattutto video su Tik-tok nei quali hanno coinvolto anche i volontari più anziani.

Il progetto è stato inoltre in grado di inserire in alcuni processi organizzativi, come le raccolte alimentari e la distribuzione dei pacchi alle famiglie, anche persone con disabilità fisiche e/o cognitive dell’associazione Silvia Tremolada, dell’associazione Iride e della Nuova Famiglia, dei Ragazzi di Robin in stretta collaborazione con la rete TikiTaka. Un progetto rivolto al recupero dello spreco alimentare e alla lotta alla povertà, è divenuto strumento educativo, formativo e grande occasione di coesione ed inclusione sociale.

 

Questo contributo è parte del Focus tematico Collaborare e partecipare, che presenta idee, esperienze e proposte per riflettere sui temi della collaborazione e della partecipazione per facilitare cooperazione e coinvolgimento. Curato da Pares, il Focus è aperto a policy maker, community maker, agenti di sviluppo, imprenditori, attivisti e consulenti che vogliono condividere strumenti e apprendimenti, a partire da casi concreti. Qui sono consultabili tutti i contenuti del Focus.