Questo contributo documenta esiti metodologici e prospettive di intervento scaturite dalle due edizioni del progetto Sinergia, di cui sono stati presentati i risultati. Realizzato in Valle Seriana Superiore e in Val di Scalve (Bergamo) grazie ai bandi Doniamo Energia 2 e Doniamo Energia 3 promossi da Fondazione Cariplo e Fondazione Banco dell’Energia, il suo obiettivo è valorizzare le capacità che persone e famiglie in situazione di fragilità possono mettere in gioco come risorse per sé e per la comunità.

Nello specifico si tratta di Uno, due, tre: SINERGIA! Percorsi di attivazione delle energie e sinergie, per promuovere corresponsabilità, che si è sviluppato nel periodo compreso tra il 2019 e il 2021, e del progetto che, viste le conseguenze impattanti in ambito economico, lavorativo, sociale e psicologico dovute alla pandemia da Covid-19 e i molteplici bisogni emergenti, ne è stata la prosecuzione nel 2022: TenacINsinergia – Riattivare energie dopo la pandemia

Quanto segue si rivolge anzitutto ai decisori locali e al sistema dei servizi pubblici, alle imprese e alle associazioni, agli operatori del territorio in cui Sinergia si è sviluppato, ma si spera possa offrire utili spunti anche ad altri contesti alle prese con le medesime sfide.

Un progetto per pensare, sperimentare e lavorare insieme

L’articolo 2 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale“. Si tratta di un articolo che indica i doveri di una comunità nazionale che vanno necessariamente tradotti in impegni e azioni a livello locale. Decisori e attori del territorio sono chiamati a mettere in campo le loro responsabilità e le loro energie trasformative per rendere effettivi doveri e diritti indicati dalla nostra Costituzione.

Amministratori pubblici – nella loro veste di promotori delle politiche locali – insieme alle agenzie di intervento e promozione sociale, agli enti di Terzo Settore e ai cittadini, sono chiamati a lavorare per innestare operativamente i principi guida della Costituzione nei contesti di vita e per attivare processi di partecipazione solidale. Condizioni che richiedono di essere pensate, accompagnate, sviluppate e messe a punto nel tempo così che producano impatti in termini di inclusione, autonomia e cittadinanza.

Da questa idea guida è scaturita l’esigenza di dare forma ad un progetto che funzionasse da dispositivo sociale per coinvolgere e consentire agli attori di pensare, sperimentare e lavorare insieme e di creare una rete capace di mettere in moto energie, contatti, competenze, relazioni. I progetti Sinergia sono effettivamente strumenti che hanno avviato cambiamenti e hanno attivato istituzioni e società civile nel promuovere e nell’adottare processi di partecipazione per incrementare i livelli di impegno civico e di cittadinanza attiva. Le due edizioni dei progetti Sinergia, realizzati in Val Seriana Superiore e in Val di Scalve hanno consentito di attivare e connettere la rete dei servizi e delle organizzazioni sociali per offrire supporti alle famiglie che incontrano difficoltà e valorizzare le risorse che potevano essere messe in campo dalle persone.

Il contesto: conoscere per intervenire

Rivolte a famiglie che attraversano difficoltà, le due edizioni di Sinergia, realizzate tra il 2019 e il 2022, hanno interessato l’area dei 24 Comuni montani1 della Valle Seriana Superiore e della Valle di Scalve. Si tratta di un territorio collocato nelle Orobie bergamasche orientali che ha una popolazione complessiva di circa 43.000 abitanti. Il contesto presenta difformità sia in termini di servizi che di risorse: non su tutto il territorio, ad esempio, sono presenti Centri di Ascolto e servizi legati al soddisfacimento di bisogni primari e comunque, anche laddove presenti, non sempre vi sono sinergie tra gli stessi. Rispetto al tasso di disoccupazione la crescita registrata negli ultimi anni – peggiorata a causa della situazione pandemica – viene ulteriormente aggravata dalla conformazione morfologica del territorio: la distanza fra alcuni centri abitati e l’esiguità di servizi di collegamento (mezzi pubblici, soluzioni alternative di mobilità o mezzi propri) contribuiscono a determinare condizioni di isolamento e difficoltà di accesso alle opportunità.

Nel 2019, in fase di avvio della prima edizione di Sinergia, rispetto alle richieste di aiuti economici, è stata rilevata la prevalenza di contatti da parte di famiglie con figli minori, famiglie con risorse non sufficienti per fare fronte alle esigenze quotidiane, nuclei familiari indebitati, famiglie che si sono trovate nell’incapacità di gestire imprevisti o eventi improvvisi (malattie, separazioni, spese sanitarie, spese non programmate, perdita del lavoro). Le principali ragioni addotte dalle persone per motivare la richiesta di aiuto sono state la perdita del lavoro, spesso legata a difficoltà relazionali, personali, di salute, con condizioni perduranti nel tempo. Si è potuto rapidamente constatare che sovente, dove anche ci fosse un reddito, la causa principale delle fatiche economiche fosse una gestione finanziaria faticosa e poco consapevole.

L’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19 e le conseguenti misure di contenimento messe in atto hanno avuto gravi ripercussioni sul piano economico, ma ancor più su quello sociale. L’epidemia ha amplificato situazioni in molti casi già critiche, caratterizzate da povertà economica, educativa, culturale, relazionale, ambientale e aggiungendo una povertà inedita (fragilità psicologica, ansia finanziaria, disoccupazione, …) che tocca persone in precedenza inserite all’interno di una vita sociale e professionale pressoché stabile.

Nonostante ciò, il target da post-Covid che ci si era immaginati di intercettare con la seconda progettualità Sinergia, non è stato così chiaramente individuato fin da subito. Le esigenze economiche, che ci si aspettava di incontrare non sono state così ingenti e imminenti, probabilmente perché, nonostante il territorio dell’Ambito Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve sia stato fortemente colpito dalla pandemia con una mortalità piuttosto elevata, l’emergenza ha parallelamente innescato, sui 24 Comuni dell’Ambito, un processo di attivazione solidale e partecipazione eterogenea di enti profit e del Terzo Settore, singoli cittadini, professionisti e pubbliche amministrazioni che hanno provato a rispondere insieme all’evento pandemico (donazioni liberali, contributi, iniziative solidali …).

Oltre a ciò, il progressivo intervento di misure nazionali, regionali, comunali e territoriali di sostegno di vario genere (ammortizzatori sociali, bonus, contributi, reddito di cittadinanza, pacchi alimentari, bandi …) e, non meno il lavoro irregolare, sembrano aver alleviare, almeno per un certo periodo, i timori economici di molti. Si è però iniziato a riscontrare il diffondersi e dilagare di stress psicosociale, apatia, torpore e stanchezza emotiva, mancanza di vigore e voglia di fare, incertezza e catastrofismo, insieme anche a molta inerzia e scarsa attivazione e tenuta.

Queste caratteristiche, sia di territorio sia di target, hanno orientato le azioni mettendo in luce come le problematiche da affrontare fossero tutte interconnesse e fosse necessario sviluppare un’analisi del bisogno multidimensionale e multidisciplinare, in grado di generare uno sguardo composito capace di costruire soluzioni innovative ed integrate. Per questo le risposte alle richieste di aiuto non hanno riguardato soltanto il pagamento di bollette o affitti, contributi per mutui e generi di prima necessità, ma sono state ripensate forme e modi di riattivazione in percorsi personalizzati e di accompagnamento.

Coordinate di metodo e apprendimenti dalle esperienze dei progetti Sinergia

L’operatività attivata e condotta grazie ai due progetti Sinergia ha comportato un lavoro che ha investito l’équipe: ascolto e accoglienza di richieste di sostegno espresse da persone o famiglie in difficoltà, scambio e condivisione riguardo alle possibili azioni da proporre e da intraprendere, analisi di situazioni complesse e ricerca di soluzioni alternative a fronte di situazioni familiari che mutavano in modi imprevedibili, verifiche collegiali a fronte di impasse di intervento. Le richieste di intervento e le modalità per offrire supporti sono state affrontate e definite grazie ai tavoli di coordinamento. Si è trattato di un lavoro di collaborazione professionale che ha prodotto pratiche operative più efficaci e apprendimenti condivisi, ha consentito di sviluppare coordinate di metodo, esito di comuni riflessioni, e risultati in termini di condivisione di risorse attivabili nel territorio.

Coordinate di metodo

Riconsiderando le attività promosse e realizzate dai due progetti Sinergia si può osservare che gli approcci implementati sono stati via via reimmessi e acquisiti nelle pratiche di lavoro, anche in ambiti di intervento sociale differenti e in attività in corso di realizzazione nel territorio. L’elemento chiave del metodo praticato è stato il confronto tra i soggetti impegnati sul campo. La caratteristica del modello di intervento basato sul confronto è di essere pensato e implementato riconoscendo competenze e titolarità di intervento sia alle professionalità sociali istituzionali sia alle disponibilità e alle risorse di aiuto che le comunità e il volontariato locale esprimono.

Di seguito gli effetti che si sono prodotti grazie all’implementazione del modello basato sul confronto:

  • dare forma ad accordi operativi condivisi mediante la concreta operatività multidisciplinare, le esperienze, la valutazione di risultati e di inciampi;
  • attivare la fiducia reciproca e strutturare la forma dell’equipe multidimensionale chiamata a prendere in carico le situazioni e a valutare quali interventi e quali misure mettere in campo mediante la condivisione di informazioni e l’analisi di forme praticate per offrire supporti, insieme a momenti di formazione congiunti.

Apprendimenti

Dall’esperienza dei progetti Sinergia sono emersi apprendimenti di lavoro, sintetizzati in parole chiave, che potrebbero rappresentare delle linee guida  da cui ripartire con le progettazioni future. E’ in quest’ottica che abbiamo sperimentato, condiviso e prodotto una metodologia operativa riassumibile nei seguenti punti:

  • mettere a tema, condividere, discutere e affrontare insieme la complessità;
  • accogliere le esperienze dei soggetti coinvolti, confrontando le idee e le proposte;
  • ragionare e definire insieme un linguaggio operativo che faciliti la collaborazione;
  • ricercare forme operative che – nel rispetto di vincoli e adempimenti – individuano soluzioni fluide, rendiamo fluido il lavoro insieme;
  • riconsiderare gli obiettivi che guidano l’operatività per non perderli di vista;
  • riconoscere il lavoro svolto, tracciarlo e renderlo visibile nell’ambito del gruppo di lavoro e nei confronti di decisori e partner;
  • coinvolgere le organizzazioni della rete allargata in momenti di aggiornamento e restituzione.

I progetti Sinergia hanno consentito all’Ambito Territoriale Sociale Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve la formalizzazione di un’equipe dell’area fragilità che intercetta e connette misure diverse (Fondo Povertà, Reddito di Cittadinanza, Servizi di inserimento al lavoro, Avviso pubblico 1/2021 Prins – Progetti di Intervento Sociale a valere sul PON Inclusione) e operatori di più realtà territoriali (cooperazione sociale, associazionismo, servizi specialistici).

Esiti

Nei vari momenti di raccordo e di formazione la rete ha sviluppato la capacità di integrare i diversi sguardi fra le diverse professionalità presenti per pensare in modo costruttivo a soluzioni creative e non appiattite su un’unica forma di intervento. Riprendendo il lavoro realizzato e in svolgimento si possono sottolineare alcuni esiti.

  • Collaborazioni operative. Ricomposizione di servizi frammentati, ricercando integrazioni tra servizi per rispondere alla complessità dei problemi che le persone e le famiglie incontrano. La multidimensionalità dei problemi non può prescindere da una lettura trasversale degli stessi, da una visione complessiva delle fragilità e complessivamente da una lettura integrata del contesto in termini sia di problemi sia di risorse presenti.
  • Multidisciplinarietà. Tradotta nel lavoro di équipe all’interno del quale professionalità diverse collaborano per affrontare situazioni che presentano specificità e richiedono competenze diverse .
  • Concretezza. Traduzione degli obiettivi generali in interventi e azioni concrete in cui viene promossa la partecipazione attiva dei soggetti coinvolti.
  • Confronto e supporto. Volto al superamento del senso di solitudine che investe non solo i cittadini ma anche gli operatori stessi. Dal racconto e dall’ascolto reciproco, dal confronto, dal supporto tra persone che attraversano esperienze di difficoltà o condividono l’impegno ad offrire supporti scaturiscono indicazioni per districarsi e trovare passi evolutivi.
  • Monitoraggio rendicontazione – valutazione degli esiti sono tre passaggi che inducono a prendere distanza dall’operatività e attivare una rilettura degli aspetti essenziali per orientare, cogliere le dinamiche, sottolineare approcci efficaci e interventi da ripensare.
  • Potenzialità nelle fragilità e difficoltà. Persone in difficoltà supportate e rese consapevoli e partecipi del progetto per permettere loro di affrontare le proprie fragilità per promuovere le potenzialità
  • Innovazione nelle pratiche professionali. Riconoscere le competenze professionali di ogni soggetto coinvolto nella rete e costruire progettualità che vadano oltre allo schema professionista-utente e che vedano la persona coinvolta protagonista del proprio percorso in una logica non-assistenziale ma di attiva costruzione del sé.

Nuove sinergie per il futuro: prospettive e proposte

Le esperienze sviluppate grazie ai progetti Sinergia indicano prospettive di lavoro e proposte concrete per dare continuità alle collaborazioni fruttuose attivate e nuovo slancio alle interlocuzioni che si sono aperte o che si intravedono nelle comunità delle due valli.

Prospettive

A proposito di prospettive, nuovamente, grazie ai progetti Sinergia si è potuto verificare come la strada della collaborazione in partnership sia essenziale per affrontare difficoltà e vulnerabilità familiari, condizioni di disorientamento o fragilità personali, povertà educative e sociali, esclusioni e isolamenti. Le reti e le partnership sono in grado di liberare energie a condizione che vengano mantenute aperte, in dialogo con nuovi attori, disponibili a scambiare idee, progetti, investimenti per trovare terreni di comune attività. In particolare l’approccio adottato dalla rete dei progetti ha previsto una ricerca continua e progressiva di disponibilità nel territorio per intercettare precocemente le vulnerabilità e offrire risposte variegate. Una disponibilità ricercata non solo nell’ambito delle associazioni che operano in ambito sociale ma da esplorare attraverso l’apertura di contatti, di nuove connessioni, anche superando i perimetri disciplinari o di elezione per aprirsi a contatti che stimolano nuovi approcci e rendono disponibili risorse non immaginate. E ciò può avvenire anche promuovendo scambi e intrecci costruttivi con altri territori, per condividere esperienze, soluzioni operative, pratiche efficaci.

Nuove proposte

Alla luce degli apprendimenti di metodo e delle energie che si sono attivate grazie ai progetti Sinergia, e sulla scorta delle prospettiche che grazie ai progetti hanno preso forma, si possono immaginare nuove proposte concrete per il territorio.

  • Con gli amministratori locali si avverte l’esigenza di approfondire la condivisione delle attività e l’analisi della traduzione delle politiche per l’inclusione nei contesti di appartenenza. Si tratta di costruire occasioni puntuali e locali per leggere insieme le esigenze delle comunità di cui sono chiamati a farsi carico per rispondere prontamente ai bisogni della cittadinanza e delle famiglie del territorio. Con i decisori locali si possono strutturare momenti e spazi di confronto capaci di portare alla costruzione di un sistema di interventi per prevenire situazioni di fragilità futura evitando che le stesse diventino fragilità strutturali all’interno delle famiglie.
  • Al mondo delle imprese profit presenti nell’Alta valle può essere rivolta la proposta di sondare spazi di collaborazione, a partire dal condividere le competenze maturate nell’offrire supporto a persone e le metodologie nell’accompagnare gli inserimenti al lavoro. Per offrire alle persone opportunità di lavoro si tratta di mettere a disposizione strumenti e approcci messi a punto dalla rete durante i progetti Sinergia per promuovere ricadute positive nel tessuto sociale del territorio, e creare circuiti virtuosi attraverso un’alleanza fra il mondo delle imprese profit e l’equipe dell’area fragilità.
  • Con soggetti che si occupano di promozione e tutela dell’ambiente, con il parco delle Orobie Bergamasche, le imprese agricole, le imprese turistiche, le associazioni che operano la tutela dell’ambiente, potrebbe valere la pena aprire spazi di ricerca di collaborazioni operative inedite.
  • Con le scuole, gli oratori, le parrocchie, le associazioni di volontariato si tratta invece di valutare le esperienze sviluppate per consolidare le collaborazioni avviate e ricercare ambiti e risorse di intervento non esplorati per nuove iniziative.

Da questo atteggiamento di apertura propositiva vanno prendendo forma spunti e proposte che possono essere condivise e praticate nell’ambito di nuovi progetti, che aiutino a uscire dagli schemi, a operare con creatività, a trovare soluzioni generative, a valorizzare le competenze che persone e famiglie in difficoltà possono mettere in gioco come risorse per sé e per la comunità.

Un contributo più dettagliato su alcuni interventi realizzati grazie a Sinergia è disponibile qui.

 

Questo contributo è parte del Focus tematico Collaborare e partecipare, che presenta idee, esperienze e proposte per riflettere sui temi della collaborazione e della partecipazione per facilitare cooperazione e coinvolgimento. Curato da Pares, il Focus è aperto a policy maker, community maker, agenti di sviluppo, imprenditori, attivisti e consulenti che vogliono condividere strumenti e apprendimenti, a partire da casi concreti. Qui sono consultabili tutti i contenuti del Focus.

 

Note

  1. Clusone (ente capofila), Ardesio, Azzone, Castione della Presolana, Cerete, Colere, Fino del Monte, Gandellino, Gorno, Gromo, Oltressenda Alta, Oneta, Onore, Parre, Piario, Ponte Nossa, Premolo, Rovetta, Schilpario, Songavazzo, Valbondione, Valgoglio, Villa D’Ogna, Vilminore di Scalve.