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In tre anni, 45 giovani provenienti da Campania e Calabria hanno attraversato e completato un percorso pensato per sostenere il loro talento, rafforzare la loro autonomia e accompagnarli nel delicato passaggio all’età adulta. È questo il cuore di “Bella Storia. La tua”, il programma triennale promosso da Fondazione Unipolis che ha combinato contributi economici, mentoring personalizzato, laboratori sulle competenze trasversali e iniziative di cittadinanza attiva.

Un progetto che ha portato le e i partecipanti a confrontarsi con giovani provenienti da contesti simili, spingendoli a guardare il proprio territorio con occhi nuovi, costruendo strumenti per leggere la realtà, sognare il futuro e, soprattutto, agire nel presente. Il tutto grazie a una rete di alleati che ha messo al centro le energie dei territori e il potenziale trasformativo delle nuove generazioni.

Dare forme alle idee: un Camp per testare e migliorare le proprie abilità

Nel corso del terzo e ultimo anno le attività si sono focalizzate sul permettere alle e ai partecipanti di sviluppare intraprendenza, imprenditività, orientamento al lavoro e cittadinanza attiva per divenire “più abili”. Grazie alla collaborazione con Junior Achievement Italia, a partire dai primi Camp autunnali, ogni gruppo ha sviluppato un’idea progettuale a partire dai bisogni dei territori di provenienza, con l’obiettivo di trovare soluzioni a problemi concreti. Inclusione sociale, valorizzazione dei territori meno noti, contrasto all’over-tourism e desiderio di rigenerazione culturale e civile sono alcuni dei temi trattati.

“L’idea di WikiCalabria – racconta Vincenzo Dominiaci, 18 anni, da Catanzaro – nasce dal bisogno di contrastare meccanismi negativi che gravano sulla nostra regione, dalla burocrazia alla criminalità. Vogliamo migliorare la vita delle persone e dare una nuova narrazione della Calabria.”

Allo stesso modo, i ragazzi e le ragazze che hanno immaginato il progetto “Ma ched’è” hanno voluto raccontare una Campania nascosta, lontana dalle rotte turistiche più battute, con l’obiettivo di generare nuove forme di turismo consapevole.

“Non mi ero mai interfacciata con questo ambito, ma sto scoprendo una parte creativa che mi entusiasma”, spiega Greta Giordano, 19 anni, da Napoli. “Abbiamo dovuto trovare soluzioni in poco tempo, e questo ha potenziato tantissimo la nostra capacità di problem solving.”


Lo spot realizzato dal team “Ma che d’è” per promuovere il loro sito web dedicato al turismo esperienziale in Campania. 

Le attività hanno incluso design thinking, prototipazione, test con utenti reali e sviluppo di strategie di storytelling. In questo modo, il Camp finale ha permesso di trasformare idee in progetti con uno sbocco potenzialmente concreto che trova radici nei contesti locali.

Il Camp di Caserta è stato articolato in tre fasi principali:

  • Mockup, in cui i team hanno realizzato i primi prototipi visivi dei loro progetti, ragionando su funzionalità, accessibilità e comunicazione.
  • User test, durante la quale i prototipi sono stati sottoposti al giudizio di utenti reali, con interviste e osservazioni utili a raccogliere feedback concreti.
  • Marketing e comunicazione, dove i gruppi hanno costruito un piano di storytelling digitale e una strategia per presentare i loro progetti a un pubblico più ampio.

Al termine di queste fasi ciascun gruppo ha raccontato il proprio progetto in un pitch di presentazione, permettendo a tutti i componenti di mettersi in gioco, di esporre le proprie idee e la propria creatività.

Un momento del terzo camp estivo del programma "Bella Storia. La tua" svoltosi a Caserta nel luglio 2025
Un momento del terzo camp estivo del programma “Bella Storia. La tua” svoltosi a Caserta nel luglio 2025. Fonte: Fondazione Unipolis.

Socialità e cultura al centro delle esperienze

Il Camp è stato anche occasione per conoscere esperienze virtuose di rigenerazione urbana e gestione partecipata. La visita a Villa Giaquinto, parco sottratto al degrado grazie all’impegno di un comitato civico, ha mostrato come i beni comuni possano generare senso di appartenenza e trasformare lo spazio pubblico in un laboratorio sociale.

Non è mancata la scoperta del patrimonio storico e culturale del territorio, con la visita guidata alla Reggia di Casertae un approfondimento sulle professioni museali e sul ruolo dei musei autonomi nella valorizzazione del patrimonio, grazie alla collaborazione con la DG-ERIC Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali, del Ministero della Cultura, partner istituzionale della prima edizione del percorso.

E poi i momenti di convivialità, come il concorso fotografico “Piatto sorprendente” alla scoperta delle prelibatezze culinarie della città e la serata al borgo medievale di Casertavecchia, organizzata da La Finestra – il community hub più piccolo d’Italia, in cui socialità e musica hanno rafforzato i legami nati nel corso del triennio.


Il video che racconta l’ultimo camp estivo della prima edizione di “Bella Storia. La tua”

L’ultima tappa del community engagement

Il Camp di Caserta ha rappresentato anche la tappa finale dei percorsi di Community engagement nelle due regioni. In Campania quest’anno è stato dedicato a esplorare le opportunità post-diploma. I partecipanti campani, seguiti da Itinerari Paralleli, hanno incontrato Arnaldo Greco, autore televisivo e scrittore casertano, tra le firme della trasmissione “Che tempo che fa”. L’incontro ha toccato temi di grande attualità: il valore collettivo dei media, il lavoro creativo dietro la televisione, l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla scrittura e sulle carriere culturali, fino alle opportunità di studio e lavoro fuori dalla propria regione. Una conversazione intensa, che ha stimolato un confronto generazionale autentico, capace di mettere a fuoco differenze e affinità tra linguaggi, tempi e strumenti di comunicazione.

Parallelamente, il gruppo calabrese – guidato da Kiwi – ha concluso il proprio percorso riprendendo in mano la mappa emotiva della regione, così come fece nel primo camp autunnale del 2022 a Locri. Tra pennarelli, collage e fili colorati, ragazze e ragazzi hanno ricostruito un itinerario affettivo dei luoghi attraversati in questi tre anni, rileggendo esperienze, emozioni e trasformazioni personali. L’attività si è conclusa con una grande sintesi collettiva: un foglio bianco su cui ciascuno ha lasciato un segno della propria storia. Un gesto simbolico che ha restituito, visivamente e narrativamente, la rete di legami e scoperte costruita nel tempo.

Una storia che continua

Alla fine del Camp, dopo i pitch finali e la restituzione dei lavori, c’è stato spazio per un rito collettivo: la firma delle magliette, tra abbracci e promesse di rivedersi. L’esperienza è stata vissuta come sempre con grande impegno, entusiasmo e spirito di squadra dai partecipanti che in questi tre anni di progetto hanno visto fiorire interessi e passioni ma anche consapevolezza di sé, sicurezza e proattività. Il progetto lascia in eredità competenze, legami, strumenti per orientarsi, ma soprattutto la consapevolezza che ogni giovane può attivarsi per cambiare il proprio territorio.

Un momento del terzo camp estivo del programma "Bella Storia. La tua" svoltosi a Caserta nel luglio 2025. Fonte: Fondazione Unipolis.
Un momento del terzo camp estivo del programma “Bella Storia. La tua” svoltosi a Caserta nel luglio 2025. Fonte: Fondazione Unipolis.

Il Camp di Caserta chiude la prima edizione di “Bella Storia. La tua”, ma il programma non si ferma. Nel 2026, a Bologna, ci sarà una reunion nazionale per ritrovarsi e fare il punto su com’è andata. E una nuova edizione è già pronta a partire da novembre 2025 con altri e altre 50 giovani, nuove sfide e nuove idee da far crescere.

Perché ogni bella storia non finisce: si rigenera, si moltiplica, e diventa ancora più vera.

 

 

Foto di copertina: Un momento del terzo camp estivo del programma "Bella Storia. La tua", Caserta, luglio 2025. Fonte: Fondazione Unipolis.