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Rinnovato il CCNL Metalmeccanico: sale il welfare

Dopo più di un anno e mezzo dalla scadenza del precedente Contratto Collettivo, le parti sociali hanno raggiunto un importante accordo. Oltre agli aumenti retributivi, il nuovo contratto prevede un incremento del welfare, che sale a 250 euro annui.

Lo scorso sabato 22 novembre è stato rinnovato il CCNL del settore metalmeccanico. Si tratta di una notizia importante per varie ragioni. Innanzitutto si tratta di uno dei Contratti più rilevanti nel nostro Paese, che interessa oltre 1,5 milione di lavoratori e lavoratrici. Inoltre, questo accordo arriva dopo oltre un anno e mezzo dalla scadenza del precedente Contratto Collettivo, tanto conflitto tra le parti e numerosi scioperi. 

Dopo quattro giorni di trattativa tra Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Federmeccanica-Assistal, le parti sociali hanno finalmente raggiunto un importante traguardo. Tra le novità più rilevanti c’è l’aumento salariale sui minimi contrattuali di 205 euro (al livello medio) in quattro anni e un incremento del welfare aziendale da 200 a 250 euro

Quest’ultimo è un punto cruciale. Il CCNL metalmeccanico è stato infatti il primo a introdurre questa formula nel 2017: ha previsto – oltre alla previdenza complementare (Fondo Cometa) e alla sanità integrativa (Fondo MetaSalute) – un cifra che ogni azienda che applica il CCNL deve dare annualmente a ogni dipendente. Si era partiti con 100 euro e oggi, dopo 8 anni, si è arrivati a 250 euro da destinare al welfare.  Le parti continuano dunque a rafforzare l’istituto del welfare, che appare ormai imprescindibile per uno dei settori chiave del sistema produttivo italiano.  

I segretari generali di Fim-Fiom-Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella hanno dichiarato: “È stata una trattativa molto sofferta, ma siamo riusciti a superare le distanze e a firmare un buon contratto. Abbiamo salvaguardato il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici e rafforzato diritti e tutele. L’incremento salariale, l’inizio di una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari erano i nostri capisaldi e li abbiamo ottenuti. Oggi possiamo dire, inoltre, di aver salvato il CCNL che non ha mai smesso di essere sotto attacco. Il CCNL è il primo strumento di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e questo rinnovo garantirà loro un futuro dignitoso, oltre a rafforzare anche le stesse aziende metalmeccaniche che lo sottoscrivono. I metalmeccanici italiani continuano a scrivere la storia del Paese in un momento di gravi crisi industriali che hanno bisogno di soluzioni immediate e durature”.

Foto di copertina: chester oates, Unsplash.com