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Primo Welfare / Lavoro

Il lavoro in Italia secondo OCSE, tra progressi e sfide demografiche

Un nuovo documento dell'organizzazione analizza lo stato del mercato del lavoro italiano e l’impatto dell’invecchiamento della popolazione sull’occupazione e sulla crescita.

L’OCSE ha pubblicato il nuovo rapporto “Prospettive dell’occupazione 2025: Italia“, che offre un quadro aggiornato sul mercato del lavoro italiano, evidenziando segnali positivi ma anche sfide strutturali legate all’invecchiamento della popolazione.

Con un tasso di disoccupazione al 6,5% nel maggio 2025, in calo rispetto ai livelli pre-pandemici, nel nostro Paese l’occupazione è ai massimi storici. Cresce soprattutto l’occupazione degli over 55, ma il tasso complessivo (62,9%) resta sotto la media OCSE (70,4%). In generale la partecipazione al lavoro migliora, ma l’inattività resta elevata.

I salari reali, sebbene in ripresa, faticano a tornare ai livelli pre-2021. L’Italia ha registrato il calo più marcato tra le grandi economie OCSE (-7,5% dal 2021). Nonostante i recenti rinnovi contrattuali, molti lavoratori restano coperti da contratti scaduti.

Il report segnala poi una sfida cruciale per l’Italia: il declino della popolazione in età lavorativa. Entro il 2060, il numero di anziani per ogni persona in età attiva aumenterà drasticamente, con un impatto significativo sulla crescita economica. Senza politiche efficaci, il PIL pro capite potrebbe calare dello 0,67% annuo.

Cosa fare? Secondo l’OCSE è essenziale aumentare l’occupazione di donne e lavoratori anziani, migliorare la qualità del lavoro, incentivare la formazione continua e favorire l’immigrazione regolare. In particolare, servono riforme per rendere sostenibile una vita lavorativa più lunga, accompagnando l’aumento dell’età pensionabile con migliori condizioni e opportunità di impiego. Il report è disponibile gratuitamente sul sito di OCSE.

 

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Foto di copertina: Shoeib Abolhassani, unsplash.com