Dopo decenni di degrado e abbandono, il complesso delle Vele di Scampia è ormai vuoto. Le ultime 2.000 persone che vi abitavano hanno lasciato gli edifici, trasferendosi in sistemazioni provvisorie grazie a un contributo economico pubblico. La decisione di sgomberare definitivamente le Vele è diventata urgente dopo il crollo di un ballatoio della Vela Celeste nel luglio 2024, che ha causato tre vittime e tredici feriti (ne abbiamo parlato qui).
Come racconta Francesco Gaeta in un articolo publicato su il Post, le Vele furono costruite tra il 1972 e il 1980 con l’idea di ricreare spazi comunitari ispirati ai vicoli napoletani, ma si trasformarono presto in un simbolo di marginalità e criminalità. Difetti strutturali, mancanza di manutenzione e un’urbanistica mal progettata le resero invivibili. Negli anni, il quartiere divenne una delle principali piazze di spaccio d’Europa, dominata dalla camorra.
Oggi il Comune di Napoli ha avviato le operazioni di demolizione, lasciando in piedi solo una parte della Vela Celeste per ospitare uffici pubblici. Secondo Gaeta, la fine delle Vele segna la chiusura di un capitolo doloroso della storia di Napoli, ma lascia aperta la sfida del diritto alla casa e della riqualificazione urbana.