Pillole
Povertà alimentare

Come la povertà alimentare cambia la vita degli adolescenti

Rinunce, vergogna, mancanza di socialità. Sono alcune delle conseguenze che la povertà alimentare ha sulla vita dei più giovani e delle loro famiglie secondo il rapporto "Cresciuti troppo in fretta" di ActionAid. Oltre a inquadrare il problema, il documento propone anche alcune strade per affrontare questa situazione, destinata ad aggravarsi nei prossimi mesi.
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Un numero crescente di adolescenti in Italia sperimenta gli effetti della povertà alimentare, tra cui l’incapacità di accedere a cibo adeguato e di qualità, le restrizioni delle occasioni sociali legate al cibo, lo stress e lo stigma che genera il vivere in una condizione di precarietà. Un insieme di bisogni e vissuti che producono conseguenze soprattutto sul piano del benessere psico-fisico.

È quanto emerge da “Cresciuti troppo in fretta”, indagine di ActionAid Italia su adolescenti tra gli 11 e i 16 anni che vivono in famiglie che a causa della loro condizione di povertà alimentare si rivolgono ad enti di assistenza a Corsico e Baranzate, in provincia di Milano, e a Siena. Attraverso 66 interviste in profondità, il report riporta uno spaccato drammatico di un fenomeno ormai strutturale per molte famiglie e che con la pandemia di Covid-19 ha subito una rapida crescita. In questo periodo sono infatti aumentati i “nuovi poveri”, rappresentati soprattutto da coloro i quali, nonostante il lavoro, si sono trovati improvvisamente in condizioni di indigenza. E che con l’attuale crisi economica probabilmente cresceranno ancora. Come spesso vi abbiamo raccontato (ad esempio qui), in questi nuclei i più esposti sono i minori, soprattutto quando vivono in famiglie con più figli, e le persone straniere.

Dal rapporto di ActionAid, stilato anche grazie al contributo del nostro Laboratorio, emerge come il cibo, soprattutto per i più giovani, non assolva solo una funzione materiale: in adolescenza poter uscire con gli amici, invitarli a fare merenda a casa o mangiare insieme una pizza significa poter vivere una socialità che evita di sentirsi esclusi. Per questo gli effetti psicologici rilevati della povertà alimentare sugli adolescenti sono molteplici: “montagne russe di emozioni”, spiega il report, che oscillano fra la tristezza, il sentirsi arrabbiati e delusi, ma anche l’essere comprensivi di quanto fanno i genitori per loro. Ad aggravare le emozioni negative è stata la costrizione vissuta con la pandemia, a causa della quale alcuni si sono definiti depressi. Nonostante tutto, non hanno però perso la speranza. Alla domanda diretta su come vedano il proprio futuro, nessuno degli intervistati ha dato risposte pessimistiche e vedono sé stessi da grandi con positività.

Il rapporto analizza inoltre le strategie e le politiche di contrasto alla povertà alimentare – dove trovano ampio spazio anche iniziative di secondo welfare – e una serie di raccomandazioni al nuovo Parlamento e al futuro Governo utili a introdurre le misure necessarie ad affrontare strutturalmente il fenomeno. Secondo ActioAid, tra le altre cose, è necessario che siano rafforzate misure di sostegno al reddito e la mensa come servizio essenziale, ma anche l’uso di voucher alimentari. Il nuovo Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) prevede infatti la possibilità di affiancare all’erogazione alimentare anche quella di buoni o carte in forma elettronica. ActionAid chiede al Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali di attivare questa possibilità avviando progetti pilota per valutarne le modalità, i target e le relative risorse.

 

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