In Italia, come sta accadendo in altri Paesi, si sta intensificando la riflessione sulle modalità con cui fondazioni ed enti filantropici possono sostenere le organizzazioni non profit. L’adozione di schemi mutuati dal mondo del profit – come indicatori di performance prestabiliti, la misurazione degli output a breve termine e una rendicontazione rigida – ha spesso prodotto un effetto opposto rispetto alle intenzioni originarie: ha reso più fragile e precario il tessuto della società civile, spingendolo in un ciclo di sottofinanziamento e affanno organizzativo che diversi osservatori hanno definito starvation cycle.
In questo scenario, il dibattito sulla filantropia basata sulla fiducia (trust-based philanthropy) ha evidenziato con forza l’urgenza di superare un approccio puramente prestazionale, in favore di relazioni più orizzontali tra fondazioni e beneficiari. Un approccio che riconosca il valore intrinseco delle organizzazioni, che investa nei processi oltre che nei progetti, che privilegi l’ascolto e l’apprendimento condiviso rispetto al controllo.
È a partire da questo contesto che Gĕnĕras Foundation Onlus ha scelto di invertire la rotta, ripensando il proprio approccio filantropico e sviluppando un proprio strumento di autovalutazione. La motivazione iniziale non è nata semplicemente dall’esigenza di “misurare” l’efficacia delle iniziative educative sostenute, ma si è radicata in alcuni presupposti fondamentali: la convinzione che ogni organizzazione abbia bisogno di uno spazio dedicato alla riflessione, alla rilettura critica del proprio operato e alla possibilità di raccontarsi in profondità e, se necessario, riorientare il proprio cammino con maggiore consapevolezza.
L’Assessment: uno strumento che nasce dall’ascolto
Nel mondo aziendale, l’assessment è spesso utilizzato per orientare decisioni strategiche, selezionare talenti, misurare performance e – soprattutto – per migliorare i processi, individuando aree critiche e implementando soluzioni innovative. È uno strumento che consente di vedere più chiaramente, di agire con maggiore lucidità, di evolvere.
Ma cosa accade se portiamo questa intenzionalità nel mondo dell’educazione e del non profit, dove al centro non c’è il profitto, ma la relazione, la cura, il cambiamento sociale? Fondazione Gĕnĕras ha deciso di raccogliere questa sfida, reinterpretando l’assessment non come un esercizio di verifica, ma come un gesto di fiducia. Un modo per dire alle organizzazioni educative: “Fermiamoci un attimo. Raccontiamoci. Guardiamoci dentro. Proviamo a capire insieme dove siamo e dove potremmo andare.”
In questo senso, l’assessment non è uno strumento freddo e distaccato, ma una bussola relazionale, che aiuta a prendere decisioni più consapevoli e mirate. È un invito ad attivare uno sguardo riflessivo, a riconoscere i punti di forza e le zone d’ombra, a immaginare nuove possibilità.
Realizzato dopo un anno di ricerca in co-progettazione con l’Istituto Italiano di Valutazione, l’Assessment di Fondazione Gĕnĕras:
- misura l’affidabilità organizzativa e l’impatto educativo;
- abilita un percorso di crescita e confronto per le organizzazioni;
- integra criteri di governance, etica, trasparenza e relazioni educative;
- funge da filtro per le organizzazioni in target con la Fondazione e da porta d’accesso alle sue diverse forme di supporto.
L’Assessment è rivolto a scuole e organizzazioni non profit che operano in ambito educativo e che lavorano o desiderano lavorare con la Fondazione, che promuove una filantropia trasformativa orientata a generare cambiamento culturale nel sistema educativo italiano. La Fondazione si impegna infatti a sostenere contesti capaci di educare con cura, responsabilità e visione sistemica, accompagnando chi educa a rafforzare il proprio impatto e a connettersi con altre esperienze virtuose. L’obiettivo non è solo quello di finanziare buone pratiche, ma di contribuire alla crescita di un ecosistema educativo più consapevole e generativo.
In questo senso, lo strumento permette alle organizzazioni di analizzarsi in 4 aree chiave: organizzazione interna, risorse umane, attività e servizi, comunicazione e comunità. Per le scuole è prevista una sezione in più dedicata alle strutture e agli spazi educativi. Uno strumento pensato per stimolare consapevolezza, crescita e visione strategica.
L’Assessment non certifica, ma si propone come una mappa di orientamento: per le organizzazioni è un’opportunità per attivare riflessioni strategiche e rafforzare la propria identità educativa; per la Fondazione rappresenta uno strumento di ascolto che consente di leggere più in profondità i bisogni e le traiettorie evolutive delle realtà sostenute.
I dati raccolti e aggregati alimentano inoltre una mappatura dinamica del sistema educativo non formale italiano, che permette di cogliere tendenze emergenti e rilanciare un rinnovato ruolo della filantropia nella promozione di innovazione sociale1.
Verso un nuovo paradigma di relazione
L’introduzione dell’Assessment ha contribuito a ridefinire il ruolo della Fondazione, sempre meno ancorato a una funzione erogativa e sempre più orientato a un’azione trasformativa di lungo periodo. È stato fondamentale rivedere le modalità di accompagnamento alle organizzazioni, con un’attenzione maggiore ai tempi di ascolto, alla condivisione dei significati e alla co-progettazione degli obiettivi. È importante sottolineare che l’Assessment non è stata una conseguenza del cambiamento di visione, ma uno strumento concepito proprio per attuarlo. È nato per sostenere una nuova direzione strategica e operativa, che mette al centro la relazione educativa, l’apprendimento reciproco e la trasformazione sociale.
L’approccio adottato oggi si fonda su relazioni di fiducia e apprendimento reciproco, dove l’autovalutazione diventa un’occasione di scambio e crescita, non solo uno strumento di verifica. Le prime esperienze restituiscono segnali positivi: molte organizzazioni parlano di maggiore chiarezza nella narrazione del proprio operato e di una rinnovata capacità di osservare l’impatto delle proprie azioni, anche in assenza di metriche tradizionali.
I passi di un’alleanza basata sulla fiducia
Nel percorso di costruzione della relazione di fiducia tra la Fondazione e le organizzazioni educative, l’Assessment aiuta la Fondazione a entrare in contatto con ciascuna organizzazione e a percepirne tutte le sue sfumature, ma è solo l’inizio. L’Assessment rappresenta infatti il primo passo nel percorso di collaborazione tra la Fondazione e le organizzazioni. È parte integrante di un processo conoscitivo che precede qualsiasi forma di supporto o accompagnamento e che contribuisce a delineare le modalità con cui la Fondazione seleziona le realtà da sostenere. Lo strumento viene compilato prima di ogni ulteriore interazione, come occasione di ascolto e riflessione condivisa.
Attraverso l’Assessment, la Fondazione raccoglie così elementi preziosi per comprendere il contesto, i valori e la traiettoria evolutiva di ciascuna organizzazione. Ma non finisce qui: a questo primo momento segue un incontro conoscitivo, in cui la realtà educativa ha la possibilità di raccontarsi, approfondire quanto emerso e dialogare apertamente con la Fondazione. Nello scambio nasce il seme della relazione: un rapporto che non si fonda su griglie di valutazione precostituite, ma sull’ascolto, sul riconoscimento reciproco e sulla volontà di costruire insieme un cammino di trasformazione.
È in questa fase che Gĕnĕras si mette in ascolto e a disposizione di quelle organizzazioni che, per expertise, chiarezza e solidità, sanno già realizzare significativamente la propria mission, e dunque chiede loro: “Come possiamo esservi utili?”.
L’intento è quello di non proporre ricette preconfezionate, che nella maggior parte dei casi si rivelerebbero antieconomiche, ma di affidarsi all’organizzazione stessa che, agendo in e per quell’ecosistema sociale di riferimento, sa già di cosa ha più bisogno. La collaborazione a quel punto potrà svilupparsi lungo strade che si possono solo in parte immaginare, ma che più di frequente saranno da disegnare insieme.
Il supporto della Fondazione all’organizzazione potrà tradursi in percorsi di crescita, occasioni di networking, opportunità formative, oppure sostegno economico. In quest’ultimo caso, il processo sarà molto snello: saranno centrali i colloqui di conoscenza e confronto tra Fondazione e organizzazione, che culmineranno in un breve documento con poche domande focalizzate sull’orientamento strategico-operativo, superando così la logica del progetto. L’organizzazione supportata con un contributo economico verrà accompagnata da Gĕnĕras durante tutto il percorso: la Fondazione ha infatti l’ambizione di essere coinvolta e contaminata dalle esperienze sul campo che l’organizzazione svilupperà, grazie al grant ma non solo, durante il periodo di collaborazione.
Questo sarà solo un primo seme della relazione: l’obiettivo è infatti quello di innescare un processo di networking generativo, dove l’organizzazione supportata potrà poi mettersi a disposizione di altre organizzazioni ancora in fase di sviluppo e consolidamento, permettendo così al mondo educativo di crescere e innovare insieme.
Scegliere di fidarsi, di ascoltare e di costruire insieme è la sfida di Gĕnĕras: non solo finanziare il cambiamento, ma prendersene cura, accompagnarlo, renderlo visibile e condiviso. Perché ogni organizzazione educativa che cresce nella consapevolezza di sé, nella riflessione sul proprio valore e nella coerenza delle sue pratiche non trasforma solo sé stessa, ma contribuisce a cambiare la cultura, a riscrivere i modi in cui pensiamo, abitiamo e generiamo educazione.
Muoviamo così i primi passi per una filantropia italiana che non solo misura, ma che comprende; che non controlla, ma accompagna; che non seleziona, ma connette.
Una filantropia che crede che le storie educative, quando sono ascoltate in profondità, possano diventare radici di futuro.
Note
- L’Assessment Autovalutativo è sempre disponibile, ma per poter accedere ad un sostegno economico per l’anno 2026 deve essere compilato entro e non oltre il 15 settembre 2025 al seguente link: https://edunauta.it/ottieni-supporto/overview